“Non è ancora terminata l’estate a Roma, che in tema di business dell’accoglienza è già iniziata la vera e propria stagione delle vacche grasse” dichiarano in una nota gli esponenti FDI Fabrizio Ghera, capogruppo in Campidoglio, e Giorgio Mori, del Dipartimento Immigrazione FDI Roma, a proposito di quanto potrebbe accadere a La Giustiniana e di quanto in corso sulla Flaminia.
“Da pochi giorni è infatti scaduto il termine ultimo per la “manifestazione di interesse” che la Prefettura di Roma ha destinato a tutti coloro che avessero la possibilità di adibire piccole strutture a centri di accoglienza, senza richiedere alcuna esperienza in tema di accoglienza e competenza di materia di integrazione e sociale.
Dal momento della pubblicazione – sottolineano Ghera e Mori – e probabilmente anche prima, è stato un susseguirsi di affannose ristrutturazioni e riqualificazioni di edifici o gruppi di appartamenti che un certo numero di privati, per lo più costruttori, erano stanchi di vedere sfitti o comunque non adeguatamente produttivi. Questo aspetto è inquietante dal momento che appare evidente che, allo stato, non esista alcuna strategia di gestione dell’accoglienza su Roma e chiunque, oggi, può improvvisarsi “Signore dei Rifugiati” per poterne ambire il tesoro.”
“Siamo stati infatti raggiunti da cittadini e comitati di ogni zona della Capitale che si sentono preoccupati per quello che sta per succedere.
La cattiva gestione di questo bando ha infatti allarmato tanti, tra cui i residenti del Consorzio “Case e Campi” presso la Giustiniana i quali ci hanno confermato la voce che girava insistentemente. Il proprietario del tristemente noto “Residence Via Tagliaferri” che già fu destinatario degli sfollati del “Residence Roma”dal 2006 al 2007, avrebbe reso disponibile l’immobile per l’arrivo di richiedenti protezione internazionale. L’area è però già oggetto di destinazione di “emergenza abitativa” dal 2014 presso gli appartamenti di un noto costruttore e gestiti attraverso la coop capofila di Mafia Capitale, Eriches 29. Pensare di poter inserire altre situazioni di forte “criticità sociale” in un ‘area che non ha ancora visto terminare le opere di urbanizzazione, appare, se non disdicevole e inopportuno, quanto meno ancora una volta superficiale. Per questa ragione auspichiamo che la Prefettura valuti con molta attenzione l’opportunità di questa scelta.”
“Il cittadino romano – sostengono i due esponenti FDI – non ha più molta fiducia nella credibilità delle istituzioni comunali e governative, basti pensare che ad oggi 18 settembre, sono ancora presenti presso l’Hotel Point in Via Flaminia 988 i cinquanta richiedenti protezione internazionale che il Prefetto Gabrielli aveva promesso che sarebbero stati nuovamente spostati dopo pochi giorni. Ancora una volta il Prefetto di Roma ha disatteso la propria parola e, dopo pochi giorni dall’inizio delle scuole (a venti metri dall’Hotel esiste la scuola elementare Grottarossa in Via di Valle Vescovo) l’hub temporaneo per il trasferimento dei profughi si sta trasformando in un vero e proprio centro permanente.”
“Il tutto in barba al Presidente del XV Municipio, Daniele Torquati che, nonostante la sua sede sia a pochi metri, non ha mai dimostrato – concludono Mori e Ghera – di aver capacità di partecipazione alle scelte prefettizie e comunali nel territorio in tema di accoglienza.”
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