Home ATTUALITÀ Macabro ritrovamento nei pressi della Tangenziale, identificata la vittima

Macabro ritrovamento nei pressi della Tangenziale, identificata la vittima

Galvanica Bruni

police240.jpgIl piede mozzato trovato la scorsa settimana in via della Foce dell’Aniene, una stradina che costeggia la Tangenziale poco prima di Tor di Quinto, apparterrebbe a Gabriele Di Ponto, 37enne romano con precedenti per rapina e droga. L’ipotesi degli inquirenti è che sia stato ucciso e fatto a pezzi e su questa base la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio volontario.

Dai primi riscontri dell’autopsia fatta all’arto, si è stabilito che la parte è stata tagliata con una sega elettrica e abbandonata in acqua circa 48 ore prima del ritrovamento. Ma per la conferma del tutto occorre attendere la prova definitiva del Dna che sarà effettuata confrontando il sangue prelevato dal piede mozzato con quello dei presunti familiari.

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Gabriele Di Ponto, appartenente alla tifoseria estrema laziale come dimostrano i due tatuaggi sull’arto tagliato (“SS Lazio Irriducibili della Curva Nord” e “Oggi è un bel giorno per morire”) è, o era, persona ben nota alle forze dell’ordine per una serie di colpi messi a segno in alcune farmacie qualche anno fa.

Ma precedenti a parte, gli inquirenti tendono a pensare che Di Ponto possa essere finito nel giro della droga, il giro che non perdona sgarri, un giro violento in mano alla delinquenza straniera in cui se sbagli paghi con la vita.

Secondo il Corriere della Sera è forte infatti l’impressione tra gli investigatori che un modus operando così macabro e violento possa essere solo opera di malviventi stranieri. I regolamenti di conti tra italiani non sono meno violenti ma, di solito, più sbrigativi.
La caccia a chi ha gettato pezzi di cadavere nel fiume è quindi appena cominciata.

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