Home ARTE E CULTURA Un libro per l’estate: Marsiglia e Reykjavík, le città del noir

Un libro per l’estate: Marsiglia e Reykjavík, le città del noir

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Galvanica Bruni

Oggi la nostra rubrica estiva di consigli letterari vi propone due romanzi noir ambientati rispettivamente a Marsiglia e Reykjavík. Mentre la trama di “Casino Totale” (Jean-Claude Izzo) e “Cielo nero” (Arnaldur Indriðason) va dipanandosi, le due città prendono vita e, attraverso l’oscurità e le ombre, si rivela l’anima autentica dei loro abitanti.

Casino totale, Jean-Claude Izzo
(E/O, 229 pagine € 10.00)

La citazione: Aveva solo l’indirizzo. Rue des Pistoles, nel Vieux Quartier. Erano anni che non tornava a Marsiglia. Ora non aveva più scelta.

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Ugo, Manu e Fabio sono cresciuti insieme nei vicoli poveri del porto di Marsiglia, condividendo sogni e sbronze, libri e musica. Insieme hanno commesso i primi furti e qualche rapina. Tutti e tre hanno amato la stessa donna. Poi, Ugo se n’è andato, Manu ha fatto un tentativo incongruo e Fabio è diventato un poliziotto atipico…

casino-totale.jpgNelle pagine di Izzo Marsiglia è il crocevia della disperazione, della violenza e della disillusione, il luogo in cui si incontrano ma soprattutto si scontrano mille razze, la città dove quasi tutti i destini sembrano già scritti, ma anche il posto in cui risplendono sprazzi di bellezza e poesia che fanno sperare nella possibilità di una rinascita.

Con una scrittura secca, incisiva e dolorosa, senza fronzoli e senza intenti consolatori, l’autore descrive vite che cercano uno sbocco e esistenze che non cercano più niente. C’è tanta, troppa, realtà in questo romanzo dove il confine fra essere uno sbirro e essere un malavitoso è una linea sottile e confusa.

Primo libro della “trilogia di Fabio Montale”, “Casino Totale” precede “Chourmo” e “Solea”, anch’essi consigliatissimi.

Cielo nero, Arnaldur Indriðason
(TEA, 341 pagine € 9.00)

La citazione: “Io non volevo” urlò di fronte al bastardo. Il vecchio era caduto all’indietro sul pavimento, ancora legato alla sedia. “Non ho mai voluto guardare quello schifo. Tu me l’hai fatto fare, mi hai costretto a farlo, mi hai costretto… mi hai costretto...”

Dimenticatevi le suggestioni dei geyser e dei vulcani, scordatevi la bellezza della natura incontaminata: l’Islanda che Indriðason racconta nei suoi libri non è un paeseggio da cartolina che mozza il fiato, ma una sconcertante scenografia che nasconde l’anima oscura dei suoi abitanti.

cielo-nero.jpgOttavo romanzo dedicato alle inchieste della squadra di Erlendur Sveinsson, “Cielo nero” conferma il talento dello scrittore nel costruire i dialoghi, nel proporre i contrasti stridenti dell’isola e nel presentare (per la seconda volta) un protagonista differente.
I sobborghi degradati di Reykjavík e il boom economico senza regole, i falliti dei bassifondi e le persone rispettabili che inseguono i soldi facili: in questi ambienti si muove l’agente Sigurður Óli, qui alle prese con due casi contemporaneamente.

Questo noir si lascia apprezzare non soltanto per la sua trama solida e strutturata, ma anche e soprattutto perché, vacillando nel corso della storia le convinzioni e le sicurezze del protagonista, vengono proposti ai lettori importanti interrogativi.

Giovanni Berti

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