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Tor di Quinto, l’intricata vicenda del Palaeventi

Galvanica Bruni

palaeventi240.jpgDa Giancarlo Verrelli, presidente di Palaeventi, riceviamo e pubblichiamo un comunicato col quale si vuole dare una diversa visione dei fatti rispetto a quanto fin’ora detto e pubblicato sulla situazione di abusivismo della struttura del Palaeventi a Tor di Quinto. “La nostra – esordisce – è un’associazione che è stata stritolata da una macchina burocratica: il Comune di Roma”.

Le cronache del 2014

E’ una storia intricata quella del Palaeventi, iniziata verso agosto 2014. Le cronache di allora raccontano che sarebbe abusivo. Raccontano che è stato installato su suolo pubblico, acquistato dal Comune 15 anni fa anche se la registrazione dell’atto d’acquisto venne effettuata con notevole ritardo, raccontano che è stato oggetto addirittura di una seduta straordinaria del XV Municipio, raccontano che contro la sua presenza è stata sporta una denuncia alla Procura della Repubblica da parte di esponenti locali di Fratelli d’Italia.

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Raccontano di infuocati comunicati stampa, di interrogazioni al Sindaco. Raccontano pure che nonostante tutto, lo scorso Natale, un esponente di spicco romano di Forza Italia vi ha organizzato un evento di solidarietà quando sulle testate locali e nazionali si scriveva da tempo che quella struttura non avrebbe avuto tutti i crismi della regolarità.

Questo è quello che raccontano le cronache del tempo ripercorribili cliccando qui.

Ma cos’ha invece da raccontare il management di Palaeventi? Lasciamo la parola a Giancarlo Verrelli, presidente dell’associazione che gestisce la struttura, che ci ha inviato il seguente comunicato.

La vicenda del Palaeventi raccontata dal Palaeventi

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“Sulla reale vicenda  – dichiara Giancalo Verrelli – sono state scritte e raccontate versioni diverse contrastanti e mai in linea con lo svolgimento dei fatti. Stanchi di essere dipinti come degli abusivi, di fronteggiare il peso economico di una situazione che non dipende dalla nostra volontà, vogliamo provare a raccontare la nostra versione dei fatti, supportata dai documenti che comprovano quanto affermiamo.”

“Il mio raggiro/truffa/ingiustizia burocratica, non so come chiamarla, inizia il 2 maggio 2014 partecipando al bando dell’Estate Romana 2014, in cui vengono inserite delle aree tra le quali quella in viale di Tor di Quinto per la quale presentiamo regolare domanda di assegnazione.
Il 1 agosto 2014 il Gabinetto del sindaco ci dà l’autorizzazione a bonificare l’area, a provvedere alla recinzione e al montaggio dei cancelli, allo scarico materiali e all’avvio delle opere di cantierizzazione della suddetta area”.

“Nello stesso tempo ci siamo attivati per la presentazione dei documenti, provvedendo al pagamento per l’istruttoria per l’occupazione del suolo pubblico al XV Municipio e al Gabinetto del sindaco che ci aveva richiesto con urgenza l’assicurazione R.C., i contratti di energia elettrica e acqua, la documentazione SIAE e la certificazione per l’impatto acustico. La documentazione viene inviata a tutti i dipartimenti del Comune di Roma, alla Questura, alla Prefettura, al Comando Carabinieri e altri.”

“Un giorno – racconta Verrelli – mentre eseguivamo i lavori veniamo a sapere che l’area non è del Comune di Roma ma è privata. Al che ci si ghiaccia il sangue, chiamiamo il nostro legale che si attiva per fare le dovute visure storiche in conservatoria, al catasto, al Patrimonio del Comune di Roma e la proprietà risulta essere intestata a una società romana che contattiamo e a cui spieghiamo tutto l’accaduto.
Dopo 10 giorni ci chiamano per stipulare il contratto di locazione che sottoscriviamo e registriamo all’ufficio delle entrate. A quel punto reintegriamo tutta la documentazione sia al Gabinetto del Sindaco e al XV Municipio”.

“Dopo qualche giorno ci chiama il XV Municipio per una conferenza di servizi indetta ‘per risolvere il nostro problema’. Questo incontro – sottolinea Verrelli – è durato circa un’ora ma non si è parlato di nulla in concreto, ci siamo soltanto sentiti dire che ‘se volevamo l’autorizzazione dovevamo revocare il contratto di locazione’ e questo veniva detto ripetutamente dal Direttore del XV alla presenza di tre funzionari municipali, del presidente Torquati, e di tre rappresentanti del Palaeventi.
Alla nostra risposta che era impossibile revocare il contratto, si concludeva l’incontro e da allora ci è stato messo un muro, negandoci qualsiasi successivo dialogo. Abbiamo chiesto una serie di appuntamenti con il Capo del Gabinetto del Sindaco, ma fino a oggi nessuna risposta. La stessa situazione con il Presidente del XV che non ci riceve. Tutto questo ci ha creato un danno indescrivibile: a cominciare da 28 persone licenziate oltre a problemi con fornitori, noleggi, banche, guardiania dell’area e altro.
Il nostro legale ha inviato poi tre lettere di intimazione e diffida al Comune e al XV Municipio, ma tutte tre senza nessuna risposta.”

“Ora noi ci chiediamo, se il terreno è privato perché tutte queste forzature a revocare il contratto di locazione? Di mezzo ci dobbiamo andare noi che abbiamo investito di tasca nostra, senza finanziamenti pubblici e sull’orlo del fallimento. Soltanto perché abbiamo partecipato a un bando pubblico indetto dal Comune di Roma ci troviamo da 12 mesi bloccati a sorvegliare l’area che prima del bando era abbandonata e dove c’era di tutto, una vera e propria discarica a cielo aperto.
Noi privati, a nostre spese abbiamo riportato il decoro dell’area e non va bene.
Siamo venuti a conoscenza che il 10 Luglio 2014 quell’area doveva essere bonificata per una cifra abbastanza alta con un bando emesso dal Dipartimento Verde Pubblico, però il primo Agosto 2014 il Gabinetto del sindaco ci dava l’autorizzazione a procedere con la bonifica dell’area.”

“Dopo tutti questi avvenimenti – ricorda Verrelli – non ottenendo la revoca del contratto di locazione, il Gabinetto del sindaco e il XV Municipio effettuano un esproprio nel Dicembre 2014 registrato il 9 Gennaio 2015. Alla proprietà però ad oggi, Giugno 2015, non è stato notificato nulla e naturalmente non possiamo impugnare l’esproprio e automaticamente il nostro contratto di locazione decade” .

“Ma se il Comune di Roma si è dichiarato proprietario, mettendo quest’area a bando dell’Estate Romana, perché 9 Gennaio 2015 fa un esproprio? Allora, non era proprietario e volevano a tutti i costi che fosse revocato il contratto di locazione, cosa che con la loro strategia hanno ottenuto.
E io e tante altre persone ci ritroviamo rovinate, avendo in buona fede creduto nelle istituzioni.”

“Il Comune di Roma e il XV Municipio – conclude Verrelli – continuano a sostenere che noi siamo abusivi, ma se abbiamo il titolo rilasciato dal Gabinetto del Sindaco in data 1.8.2014 e mai revocato ( lo confermano le richieste d’integrazione e due pareri favorevoli emessi a Giugno e Ottobre 2014 dal Presidente del XV Municipio e dall’Assessore ai Grandi Eventi) chiediamo: dove è l’abuso? Stiamo solo chiedendo l’autorizzazione per lavorare noi e poter dare lavoro ad altre persone”.

Claudio Cafasso

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7 COMMENTI

  1. La vicenda, con sfumature che vanno dal grottesco al surreale, mi pare necessitare di approfondimenti e chiarimenti – soprattutto da parte delle varie espressioni della P.A. romana.

  2. Come consuetudine nessuno conosce a memoria l’inno di Forza Italia nonostante quello che Forza Italia ha dato come opportunità da oltre vent’anni, volevo saperne di più di questa annosa vicenda perché se ne è occupato persino l’Avv. Mori di FDI che è il mio partito, ma alla frase “riceviamo e pubblichiamo” ho avuto un ennesimo sussulto di fastidio ed ho smesso di leggere perché ( ma forse mi sbaglio ) il Sig. Verrelli che non è uno sprovveduto può fare anche da solo ci racconta la sua storia ma di quello che accade e che il Blog descrive se ne frega altamente,. Scommettiamo che non è neanche iscritto?

  3. cioè il comune ha messo a bando qualcosa che non gli apparteneva? io proprietario farei causa immediatamente al comune di Roma che vanta proprietà non possedute e ne dispone a piacimento, e anche il,concessionario dovrebbe adire alla giustizia…non è pensabile che nessuno negli uffici conosca la verità, gli atti di compravendita si registrano in tempo reale in conservatoria, l’unica che fa legge, il catasto e il patrimonio sono aspetti urbanistici differenti

  4. A DavideB: peccato che il “povero” proprietario i soldi del Comune di Roma (qualche milioncino) si li è intascati da tempo e non si è poi mai lamentato che il Comune si era “impossessato” del suo terreno.
    Salvo poi ricordarsi di affittarlo a Palaeventi intascando altri soldi.
    Questa secondo me si chiama TRUFFA.

  5. si può sapere il nome di questo proprietario? sono atti pubblici….non faceva prima il comune a lasciar perdere quell area e darne un’altra di sua vera proprietà? chi ha deciso in comune di acquistare quell’area? Il numero di delibera? sono tutte info che credo che la Redazione debba fornire, semmai sentendo il Municipio e i diretti interessati…un po’ di sano giornalismo investigativo 😉

  6. Gentile Davide, sulla base delle nostre informazioni l’area è stata acquistata dal Comune di Roma circa quindici anni fa. Terribilmente difficile, se non impossibile, risalire a chi ha preso la decisione, alla relativa delibera e al nome del venditore.
    In ogni caso ci proveremo.
    Cordiali saluti
    La Redazione

  7. io, quello che vorrei sapere, quell’area è stata abbandonata per anni, dopo il comune di Roma la concede a un privato autorizzandolo a bonificarla, cantierizzarla e all’avvio dei lavori e tutto a sue spese pero’ l’area e’ privata e come premio non l’autorizza ha fare eventi e a gennaio 2015 fa l’esproprio e chi paga e’ l’imprenditore che per errori burocratici ne paga le spese??

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