Sigilli all’ex scuola Socrate di Casale San Nicola, a La Storta, dove erano in corso i lavori di ristrutturazione per trasformarla in centro di accoglienza per circa cento profughi richiedenti asilo politico il cui arrivo pareva essere prossimo. A dare la notizia è Fulvio Accorinti, consigliere FDI del XIV Municipio nel cui territorio ricade l’area interessata.
“Dopo due settimane di segnalazioni e pressioni da parte del sottoscritto e del comitato spontaneo nato nella zona stessa agli organi competenti, dall’ufficio tecnico del Municipio 14, dalla Polizia municipale alla Soprintendenza archeologica, arriva l’atto di sequestro della struttura e dell’area che doveva ospitare il centro per rifugiati a Casale di San Nicola.”
Così Accorinti scrive su facebook sostenendo che “Fratelli d’Italia aveva posto il problema, con il comitato spontaneo che è nato contro l’ipotesi del centro rifugiati, della sussistenza sulla struttura e sull’area in questione di diversi vincoli archeologici, paesaggistici e architettonici non rispettati e di autorizzazioni non richieste dai responsabili della cooperativa, ora questo atto rafforza i nostri dubbi anche sulla regolarità del bando, delle procedure ed infine dei lavori di adeguamento di una struttura la cui inidoneità era stata fin dall’inizio segnalata.”
Ricordiamo infatti che la creazione del centro di accoglienza a San Nicola era il risultato di un bando della Prefettura di Roma per l’accoglienza nella Capitale e nei comuni della provincia di circa 3mila rifugiati e che la cooperativa Isola Verde, che già gestisce il campo nomadi River sulla Tiberina, circa tre chilometri dopo Prima Porta, si era aggiudicata l’assegnazione di una quota del bando per quanto attiene all’area nord della Capitale.
“Nonostante lo scandalo di ‘Mafia Capitale’ e la scoperta del ‘Sistema Odevaine’ – prosegue Accorinti – si continua a procedere con un bando per nuovi centri rifugiati da installare sul territorio comunale con una gestione al di fuori della legalità. Ora la magistratura e tutti gli organi competenti facciano la loro parte e verifichino ed approfondiscano la regolarità di tutte le procedure amministrative e l’effettiva o meno esistenza delle autorizzazioni ad effettuare i lavori e tutti gli interventi interni ed esterni alla struttura mentre a questo punto – conclude il consigliere FDI – la Prefettura valuti l’idea di non realizzare questo nuovo centro per rifugiati.”
Nel frattempo, davanti la scuola, accampati in una sorta di camping improvvisato, continuano a stazionare persone e famiglie di “senza tetto” che rivendicano il diritto alla casa e che chiedono al Campidoglio che venga assegnato loro un alloggio, anche temporaneo o addirittura condiviso con i profughi (leggi qui).
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