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Guerriglia a Ponte Milvio nel dopo derby

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scontri-post-derby.jpgMomenti di usuale paura a Ponte Milvio subito dopo la fine del derby quando, all’uscita dallo stadio, da parte della tifoseria più accesa della Lazio è partito un lancio di petardi e bottiglie verso i poliziotti che hanno risposto con i lacrimogeni riuscendo a spingere i tifosi verso Ponte Milvio, dove stazionavano i blindati delle forze dell’ordine.

Lì sono nati altri scontri quando i poliziotti hanno cercato di respingere altre frange verso viale Tor di Quinto mentre nel frattempo decine di tifosi si asseragliavano sulla scalinata della parrocchia Gran Madre di Dio. Ancora petardi, ancora lacrimogeni, fuggi fuggi dei rari passanti, sirene, elicotteri che volteggiano sulla piazza.  Una scena non nuova per Ponte Milvio dove comunque tutti i negozi avevano prudentemente subito abbassato le serrande bloccando all’interno clienti e personale.

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Prima dell’inizio del derby gli agenti della Polizia avevano anche hanno effettuato una serie di bonifiche intorno allo stadio e nei pressi di Ponte Milvio dove proprio a Largo Maresciallo Diaz, nascosti tra le siepi, avevano trovato una catena, un estintore, un coltello da cucina due roncole un crick e una valigia trolley con all’interno numerosi barattoli di alluminio.

“Ancora una volta – commenta amareggiato su facebook Daniele Torquati, presidente del XV Municipio – dopo una partita siamo costretti a commentare più che il risultato sportivo i gesti idioti di alcuni, romanisti o laziali non mi interessa, che hanno preso Ponte Milvio e Roma Nord come il loro campo di battaglia.
Bottiglie, petardi, coltelli. Grazie a questi signori che non solo ci fanno vergognare di essere romani, ma che ci rubano la gioia di esultare di vittoria o di “rosicare” per una sconfitta. Il calcio – conclude – non è questo e questa non è Roma.”

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9 COMMENTI

  1. Di nuovo abbandonati a subire una invasione di trogloditi impazziti, cui viene permesso di occupare una piazza militarmente per ore, bloccare tutto per giocare alla guerra, compiendo, a cento metri da un commissariato, una serie di reati per cui oggi una persona normale stamattina sarebbe stato prelevata a casa e sbattuta in galera. E invece no, questo folle raduno militare si ripete ormai sistematicamente, queste bestie hanno marcato il territorio. Ormai siamo stati prescelti come ostaggi fissi di questi animali.
    E risparmiateci torquati, che non conta nulla, non serve a nulla, fa solo saltare i nervi.

  2. E allora cosa c’è di strano? Da anni i residenti subiscono le violenze, le prepotenze e i danneggiamenti di questi cosiddetti “tifosi”; senza questo “contorno”, alimentato ad arte, il calcio perderebbe gran parte del suo interesse.
    Dietro tutto questo ci sono i soliti noti che si arricchiscono alle spalle del contribuente.
    Il calcio poi sarebbe lo “sport più bello del mondo”? Come direbbe il Sindaco DeLuca è solo lo sport dei “cafoni”!

  3. A Pedro: ma che c’entra prendersela con Torquati? E perchè se dice le stesse cose che dici tu ti fa saltare i nervi?

    Fai pace con te stesso

  4. E il parcheggio selvaggio consentito ovunque? Anche in mezzo alla carreggiata e sui marciapiedi? Il codice della strada non vale nei giorni delle partite di calcio? Almeno li multassero così magari delle entrate ulteriori ne potremmo beneficiare un po tutti no…….

  5. Derby!
    Ha vinto “la Roma”.

    Ma ha perso Roma!

    Ancora una volta ha perso la nostra città, grazie soprattutto ai suoi incapaci e pavidi amministratori.
    Incapaci, penso non ci sia necessità di commentare l’attributo tanto è sotto gli occhi di tutti in tutti i settori della vita cittadina.
    Pavidi anche non avrebbe necessità di spiegazioni, ma vale ricordarne almeno una: come continuano ad essere ostaggio dei commercianti e dei costruttori, dei poteri forti in generale.

    Evidentemente, la circostanza invita a riflessioni ampie che meriterebbero di essere nuovamente sviluppate al fine di analizzare per l’ennesima volta il fallimento totale del quale paghiamo quotidianamente il pesante bilancio.

    Ma, per amor di patria, limitiamoci a restare sul punto della giornata di ieri, che non è poco.

    Giornata che era già cominciata in modo “allucinante”: un intero e vastissimo settore di Roma nord completamente chiuso, blindato, inaccessibile, con le conseguenze che inevitabilmente si moltiplicavano sugli altri settori della città, conseguenze per altro facilmente prevedibili solo a conoscere le minime regole fondamentali sul funzionamento di un organismo urbano complesso.

    Polizia Municipale in grandissimo dispiegamento (ma allora quando vogliono ci sono!!!), Polizia di Stato, Carabinieri in tenuta antisommossa (si sa, gli incontri di calcio sono la riproposizione moderna dei gloriosi giorni del Risorgimento….), strade inaccessibili in entrata e in uscita, insomma tutto che ispirava quel senso di tranquillità e di serenità che ti scendono nell’anima quando avverti netta e precisa la consapevolezza della presenza dello Stato che ti protegge.

    Tragicamente, però, lo spettacolo della città presidiata e sotto assedio, con la conseguente paralisi, non era sufficiente: il solito copione doveva ancora andare in scena.
    Cosa che puntualmente accadeva prima della partita e, naturalmente, a partita ultimata.

    Dobbiamo forse meravigliarci?
    Dire “ma come mai, ma come è potuto succedere”?

    Non era tutto assolutamente prevedibile, non contiamo una casistica infinita di precedenti, purtroppo anche più gravi?

    Tutto questo per una partita di calcio che si continua a volere fare disputare nel cuore della città!

    E, nonostante questo, continuiamo senza alcuna inversione di rotta.
    Anche i meno avveduti, a volte e magari per caso, fanno tesoro delle esperienze per modificare comportamenti e decisioni.

    Ma il Sindaco Marino, quello che ride in continuazione e ancora non si è capito cosa abbia tanto da ridere, lui no, lui resta fermo e immobile davanti a tanto scempio
    Il Sindaco Marino evidentemente non ha l’autorevolezza (e la volontà) di imporre alle Società (Sportive?….di quale sport parliamo?……) diverse regole di comportamento da fare rispettare severamente.
    Altrimenti le partite di calcio si disputano “a porte chiuse”, cioè “a stadi vuoti”.
    Oppure, gli stadi si costruiscono fuori dai perimetri urbani.
    Invece no, si va addirittura a fare un bel viaggetto – con nutrito codazzo – in America per prendere ordini da Presidenti di Società (Sportive?) su come e dove costruire nuovi stadi, magari al centro di quartieri consolidati e già vistosamente aggravati da loro problematiche destinate a restare sempre senza soluzioni.

    Ma quali colpe hanno i cittadini romani per pagare simili tributi?
    Pagare è termine esatto perchè va inteso sia in termini di “qualità della vita”, che in termini “pecuniari” perche tutto quel dispiegamento di forze, così come le conseguenze dei ritardi, delle complicazioni, degli appuntamenti saltati significano centinaia di migliaia di euro.

    Si rende minimamente conto, il Sindaco, delle follia a volere ostinatamente evitare di intervenire e, viceversa, vuole finalmente assumere decisioni forti sulla materia, invece di lasciare la città allo sbando, ormai vittima sacrificale in TUTTI i giorni della settimana in onore di campionati, coppe, “amichevoli”, recuperi……

    Ma se non è capace, che almeno copiasse quanto fanno in altri Paesi.

    Se Roma piange, certamente Ponte Milvio non ride!

    Anzi, la quota che paga questa zona della città è senza dubbio la più alta e ormai insopportabile.
    Un intero quartiere, con al centro lo storico Piazzale di Ponte Milvio, è ormai ostaggio – sette giorni su sette di ogni settimana – di quanti sono costantemente lasciati liberi di fare il proprio assoluto comodo, una sorta di zona off-limits dove le regole delle Stato non valgono, sono sospese leggi e norme attuative, regolamenti e codici, compreso quello “della strada” (sempre e soprattutto in occasione delle partite): tavolini selvaggi, occupazione di suolo pubblico “come me pare e ndove me pare”, abusivismo commerciale, ambulanti, sosta selvaggia (qui la Polizia Municipale non si vede mai!!!), movida e inquinamento acustico a go-go, infine, ciliegina sulla torta, scontri violentissimi tra bande di criminali travestiti da tifosi e “coperti” dalle Società (Sportive?) al sistema delle quali sono evidentemente funzionali, scontri con le forze dell’ordine (di quale ordine, per carità, qualcuno me lo dica!!!), manganelli fumogeni esplosioni.
    La vera e propria “terra di mezzo”!!!

    E oggi, l’inossidabile Daniele Torquati si fa scendere la lacrimuccia sul viso “….costretto a commentare….i gesti idioti di alcuni…..che hanno preso Ponte Milvio e Roma Nord come il loro campo di battaglia…..”.

    No, caro presidente di Giunta, loro “non hanno preso Ponte Milvio e Roma Nord come il loro campo di battaglia”.
    Viceversa, Ponte Milvio e Roma Nord sono state abbandonate e lasciate loro come loro campo di battaglia!
    I termini giusti del problema sono questi.
    I termini giusti sono la mancanza e la latitanza di questa Giunta – al pari delle precedenti – che non ha voluto né saputo imporsi con autorevolezza e pretendere dal Comune il rispetto per il Municipio XV e, specificatamente, per l’area di Ponte Milvio.
    Dunque non ha saputo né voluto pretendere l’adozione di misure che finalmente liberassero il quartiere dalle scorribande dei criminali.

    Eppure il 14 maggio aveva trionfalmente annunciato la nascita del pomposo “Comitato per l’Ordine e la Sicurezza del Municipio XV”, con tanto di Dirigente Prefettizio, per discutere di “…tutte le criticità del territorio elencate nelle relazione che ho consegnato (io, Torquati, ndr) la scorsa settimana al Prefetto Gabrielli….”.
    Ma di cosa avete discusso?
    Ha dimenticato forse qualche argomento cogente nel suo elenchino?

    Eppure se avesse voluto affrontare seriamente il problema, avrebbe trovato il sostegno dei cittadini che reiteratamente hanno chiesto simili misure un numero sterminato di volte.
    Presidente Torquati, quante volte il Comitato Abitare Ponte Milvio l’ha sollecitata su questi temi, puntualmente con interrogazioni civiche (rimaste senza risposte), con interventi in aula consiliare, dalle pagine di VCB, in incontri frequenti, in continuazione dunque?

    Nulla è successo, tutto si replica uguale a se stesso e, anzi, assistiamo ad una crescita esponenziale dei fenomeni ricordati e la giornata di ieri ne è un tragico esempio.

    Ho riflettuto su come intervenire sulla preoccupante e reiterata emergenza, alla fine ho deciso di farlo pubblicamente sulle pagine di VCB proprio per dare una maggiore visibilità alla denuncia di questa situazione che è troppo poco definire intollerabile.

    Sarebbe opportuno che, almeno una volta, questa volta, il Presidente Torquati desse una risposta seria e strutturata, non a me e neanche al Comitato Abitare Ponte Milvio, ma a tutti i cittadini abbandonati a se stessi, vittime incolpevoli e indifese in una città priva di regole e di amministrazione.

    Paolo Salonia, Portavoce del Comitato Abitare Ponte Milvio

  6. La “jena ridens” vive nel deserto, mangia cadaveri e si accoppia una volta all’anno……cosa abbia da ridere non si sa.
    Un po’ come il Sindaco Marino: anche lui ride sempre…….ma quale sia la ragione, in questo schifo di città, nessuno lo sa.

  7. Si ma l’ordine pubblico è in capo al prefetto e (poi) al ministro dell’interno.
    Il sindaco fa parte del comitato e può essere consultato, ma alla fine chi prende le decisioni su come condurre l’op è la prefettura e la questura.
    Inutile prendersela con Torquati.

  8. Avevo volutamente evitato di parlare del Ministro degli Interni, nel timore che si scatenasse con qualcuna delle sue irrefrenabili fantasie.

    Ma sarei propenso a non vedere il mondo così rigidamente chiuso in scatole tra loro impermeabili, senza che si possa mai riuscire a trovare il responsabile ultimo.

    Responsabili sono tutti, ciascuno per la propria parte, tutti insieme se non sono capaci di coordinarsi tra loro.

    Forse sarebbe il momento di pretendere questo “minimo sindacale”.

    Paolo Salonia

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