Venerdì 15 maggio alle 18.30, in via Inverigo 28 a Prima Porta, si terrà un convegno organizzato da Vincenzo Pira, coordinatore PD del XV Municipio, sul tema “accoglienza, immigranti, richiedenti asilo: il futuro e’ convivenza?”. Vi parteciperanno amministratori locali, consiglieri municipali, associazioni del territorio.
Nel convegno, introdotto da Marco Pacciotti, coordinatore Forum Nazionale Immigrazione, le domande alle quali si tenterà di dare una risposta sono diverse e vengono enunciate nell’invito.
Immigrati e richiedenti asilo sono la stessa cosa? Da dove arrivano e da cosa scappano le persone che arrivano nei barconi? Che cosa dice il diritto internazionale e la legislazione europea e italiana? Che cosa si deve fare per governare questo fenomeno epocale delle migrazioni e delle crisi umanitarie nel Mediterraneo?
E ancora, scendendo sul territorio: quale è la situazione a Roma e nel XV Municipio? Che cosa è richiesto alla città di Roma e al XV Municipio?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’incontro è organizzato dal Forum Immigrazione e dai circoli del PD del XV Municipio. Io collaboro per l’organizzazione. Non sono più coordinatore del PD da qualche mese in quanto è finito il mio mandato. Il prossimo congresso, che si terrà entro l’anno, eleggerà il nuovo coordinatore municipale del PD.
Richiedenti asilo, rifugiati, immigranti tra marginalità e inclusione sociale
La situazione di crisi che sta vivendo il pianeta terra si ripercuote fortemente nelle situazioni locali che ne pagano direttamente il conto : guerre, persecuzioni politiche, povertà estrema, creano flussi emigratori che vanno governati con intelligenza.
Fare chiarezza sui termini che si usano :
Profugo : è un termine generico che indica chi lascia il proprio paese a causa di guerre, carestie, persecuzioni, catastrofi naturali.
I richiedenti asilo sono persone che hanno subito persecuzioni o temono, sulla base di fondati motivi, di subire una persecuzione individuale a causa della loro razza, della loro religione, della loro nazionalità, della loro appartenenza ad un certo gruppo sociale o delle loro opinioni politiche. Essi possono richiedere asilo nel nostro Paese presentando una domanda di riconoscimento dello status di rifugiato.
I rifugiati sono coloro che hanno ottenuto il riconoscimento dello status di rifugiato in seguito all’accoglimento della loro domanda.
Non viene riconosciuto lo status di rifugiato nei seguenti casi:
a) se l’interessato è già stato riconosciuto come rifugiato in un altro Stato;
b) se, dopo aver lasciato il proprio Paese e prima di entrare in Italia, ha soggiornato in un Paese aderente alla Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati;
c) se ha commesso crimini di guerra o contro l’umanità;
d) se è stato condannato in Italia per uno dei delitti per i quali è previsto l’arresto in flagranza, o risulta pericoloso.
Migrante : termine generico che indica chi sceglie di lasciare il proprio paese per stabilirsi temporaneamente o definitivamente, generalmente per motivi economici, per migliorare le proprie condizioni di vita.
Clandestino : termine, usato spesso impropriamente, per identificare immigrati irregolari. Sono persone che non hanno visto di soggiorno e per vari motivi non riescono a legalizzare la loro presenza nel paese nascondendosi per evitare controlli.
Extracomunitario: persona non cittadina di uno degli Stati che attualmente compongono l’Unione Europea.
Dati statistici
Nel 2014 gli arrivi di migranti forzati via mare sono aumentati rispetto agli anni precedenti : nel 2012 13.267, nel 2013 42.925, nel 2014 170.100. Nei primi quattro mesi del 2015 si arriva a 34.000 con una previsione annua di oltre 200.000.
Non tutti i migranti che arrivano richiedono il riconoscimento dello status di rifugiato in Italia in quanto preferirebbero raggiungere parentio o amici neli apesi del nord Europa.
Arrivano dalle coste del nord Africa (soprattutto Libia, ma anche Egitto e Tunisia) e sono originari soprattutto della Siria, Afganistan, Eritrea, Iraq, Pakistan, Nigeria, Kosovo, Mali, Gambia ; paesi dove vi sono guerre o povertà estrema.
In applicazione della normativa europea, il decreto legislativo 19 novembre 2007, n.251, ha previsto come status di protezione internazionale oltre lo status di rifugiato anche quello di protezione sussidiaria. Tale status è riconosciuto a colui che pur non possedendo i requisiti per ottenere lo status di rifugiato non possa essere rinviato nel Paese di origine o, per l’apolide, nel Paese di residenza, in quanto sussiste il fondato timore che possa subire un grave danno alla sua vita o alla sua incolumità.
Nel 2013 a Roma, queste persone erano circa 7.300, di cui una parte viene assistita dal Comune mentre un’altra parte è priva di assistenza. Nel 2014 e 2015 questo numero è aumentato e tende a crescere ulteriormente.
Nei 25 centri di assistenza Roma Capitale assiste 1.400 rifugiati politici, 2.954 minori non accompagnati anch’essi immigrati. Infine ancora, esistono circa 1.800 persone nei tanti Hotel Africa, i cosiddetti “palazzi occupati” dove risiedono persone che non hanno nessuna chiara collocazione dal punto di vista giuridico.
Pira, spero che non venga riconfermato come coordinatore pd nel nostro municipio.
Lei non è adatto ad occuparsi delle miserrime problematiche locali, lei deve confrontarsi con temi molto più alti. Consideri l’opzione Onu, ma lasci perdere quest’incarico.
Il sig. Pira è stato esaustivo su tutto. Ma una cosa non l’ha detta: per i cittadini romani si sta facendo qualcosa per la sicurezza? Visto che sono aumentati i furti ecc. ecc.?
Tutte queste persone che gironzolano tutto il giorno, come vivono? Abbiamo zingari immigrati rifugiati ecc ecc ” da mantenere” , ma vogliamo aiutarli? Apriamo tutte le caserme e locali dello stato o del comune in disuso , facciamo controlli sanitari , diamogli un alloggio decoroso e facciamogli, per esempio pulire i tombini , le marane, le strade, i canali di scolo ecc.ecc.
Sarebbe più dignitoso per tutti e in caso di comportamenti non legali li rispediamo.
@ Simone, non si preoccupi ho già dato. Sarà stato vera gloria ? Ai posteri l’ardua sentenza. Ma non abdico dal mio diritto di cittadinanza che gli avi ci hanno garantito di poter vivere in una libera società. Chi sarà il prossimo lo decideranno gli iscritti come avviene in ogni democratica associazione… cordialità.
@ Gianna, la sicurezza e la difesa della legalità è una delle tematiche più importanti. La conclusione efficace del processo di definizione degli status e del percorso di accoglienza e inserimento, temporaneo o definitivo che sia, è uno dei temi che si stanno affrontando nel ridefinire il servizio SPRAR a livello nazionale.