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La Giustiniana, non vogliono l’isola ecologica. Con loro FI e parte del PD

Derattizzazioni e disinfestazioni a Roma

isola240.jpgLa notizia che la Commissione Ambiente del XV Municipio stia esaminando l’ipotesi di realizzare un’isola ecologica in un’area di quattro ettari all’altezza di via della Giustiniana 1020, nel Parco di Veio, ha messo in allarme i comitati cittadini e fatto insorgere la politica di ambo le parti. Il primo a tuonare è stato il Comitato via della Giustiniana seguito a ruota da Massimo Pezzella, FI, e da Gina Chirizzi, PD. 

“L’area indicata, di proprietà comunale, è attualmente soggetta ai vincoli di salvaguardia previsti dalle norme di cui alla legge regionale 29/97, legge istitutiva del Parco di Veio, ed appare incompatibile con la realizzazione degli impianti” scrive il comitato in una lettera.

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Poi, fra le altre considerazioni, aggiunge, “si deve ribadire che la zona, per la conformazione urbanistica e per le caratteristiche della rete viaria non consente, senza la realizzazione di radicali ed importanti lavori di adeguamento e messa in sicurezza di via della Giustiniana, delle strade limitrofe e di Via Morisani (unica strada che consente l’accesso al fondo), un agevole accesso ai nuovi impianti. Infine, bisogna precisare che via della Giustiniana, oltre a presentare 2 strozzature a senso unico alternato sui due ponticelli, uno sito all’incrocio con la Cassia Veientana e l’altro all’altezza del Km. 9,200 circa, ha una carreggiata di larghezza limitata che non permetterebbe un agevole passaggio di mezzi pesanti senza un adeguamento della larghezza della carreggiata stessa.”.

Ipotesi bocciata dunque, e affinchè la bocciatura sia corale il comitato invita i residenti a partecipare all’Assemblea cittadina che si terrà venerdì 8 maggio, alle 17, nella Tenuta Giustiniana – Casali Margherita in Via della Giustiniana 995. L’obiettivo è, scrive nella lettera, “decidere le forme più adeguate e decise di protesta contro uno degli scempi più gravi ed evidenti che, con sorprendente superficialità e tenendo all’oscuro i cittadini, la proposta di risoluzione del Presidente della Commissione Ambiente del XV Municipio vorrebbe realizzare”.

Ma la bocciatura arriva anche dalla politica. Massimo Pezzella, responsabile Dipartimento Ambiente Forza Italia di Roma, punta il dito contro il XV Municipio sostenendo che “il Presidente della Commissione Ambiente, capo di una commissione di dilettanti allo sbaraglio, ha proposto la destinazione dell’area non curandosi del vincolo, delle strade di collegamento e soprattutto dell’inserimento nel tessuto urbano.
In un momento storico dove i 15000 ettari di Parco di Veio sono bloccati da un’amministrazione di sinistra che non riesce a concludere l’iter del piano di assetto immobilizzando i 9 Comuni compresi nel parco stesso, arriva il genio incompreso di colui che purtroppo occupa una poltrona nella consapevolezza che sarebbe forse utile altrove.”

“Contrasteremo fortemente questa inconcepibile proposta anche attraverso il presidio dell’area – minaccia Pezzella – e denunceremo tutti gli Enti responsabili al rilascio di eventuali nulla osta positivi. Il problema dei rifiuti su Roma – conclude – non si risolve con l’individuazione di nuove aree discarica ma con una programmazione accurata di intervento e soprattutto con una raccolta differenziata che funzioni veramente”.

A metterci il carico da undici è poi la consigliera PD e Presidente del Consiglio del XV Municipio, Gina Chirizzi, che gelidamente dichiara: “appare molto singolare l’iniziativa assunta dal Presidente della commissione ambiente Ribera di individuare in un area pubblica, ricadente nel parco di Veio, al km 9 di Via della Giustiniana, un sito per il conferimento e lo smistamento di rifiuti. Il valore ambientale dell’area e il sistema di regole e tutele previste dalla legge Regionale n. 29, non lo permetto. Ma, soprattutto, nessuno ha mai chiesto formalmente al nostro municipio di fare scelte di questa natura. Non capisco!”

“Spero vivamente – conclude Chirizzi – che il collega Ribera ritiri l’atto, già bocciato in commissione ambiente anche con il mio voto contrario. In alternativa sarò impegnata al fianco dei comitati di quartiere del nostro Municipio per tutelare uno splendido scorcio del parco di Veio.”

 

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26 COMMENTI

  1. non credo si tratti di discarica, le isole ecologiche sono quelle aree dove si portano i rifiuti ingombranti oppure quelli da riciclare, ce ne sta una all acqua acetosa…

  2. Non ho parole, non è che il Sig.Ribera ci ha presi tutti per scemi? Ora la chiamiamo “Isola ecologica” ma il concetto è lo stesso, è un punto dove si raccolgono rifiuti e l’Amministrazione del nostro municipio cosa autorizza? di farlo in un Parco? stupendo, la lungimiranza del Sig. Ribera non ha limiti! Non avete gli occhi oppure viaggiate in elicottero? Oltre alla problematica Parco, la Giustiniana vi sembra una zona dove il traffico sia scorrevole a tal punto da aggiungere traffico di mezzi pesanti? Ma perchè non vi concentrate sull’eliminazione dei cassonetti dalle strade?

  3. La legge non ammette ignoranza da parte di nessuno, peggio che mai da parte di un amministratore pubblico quale è il Presidente della Commissione Ambiente del XV Municipio, che è tenuto a conoscere le regole ed a rispettarle prima ancora di farle rispettare da tutti i cittadini.
    Prima ancora di sottoscrivere la sua proposta di risoluzione, il sig. Marcello Ribera avrebbe dovuto verificare se la normativa vigente sull’area di 4 ettari a cavallo tra via della Giustiniana e via Ottavio Morisani consente la realizzazione di un’isola ecologica, con piazzola, parcheggio, stazione di servizio e sede AMA.
    L’area è soggetta ai seguenti 3 vincoli paesaggistici:
    – vincolo denominato “Parco di Veio”, imposto con D.M. emanato il 24.2.1986 ai sensi della lettera m) del 1° comma dell’art. 1 della legge n. 431/1985 (cosiddetta “legge Galasso”);
    – vincolo denominato “Parco di Veio”, imposto il 18.11.1986 e ratificato dalla Giunta Regionale del Lazio con deliberazione n. 338 del 31.1.1989;
    – area del Parco regionale di Veio tutelata per legge ai sensi dell’a lettera f) del 1° comma dell’art. 142 del D. Lgs. n. 42/2004 (“Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”).
    La tutela dei suddetti tre vincoli è assicurata:
    – dal Piano Territoriale Paesistico (PTP) n. 15/7 “Veio-Cesano”, che destina l’area a sottozona di Tutela Paesaggistica TPc/12 (altopiano di Casale Buonricovero), il cui indirizzo di tutela è finalizzato alla conservazione del carattere rurale di tale zona mediante il mantenimento della conduzione agricola;
    – dal Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) che destina l’area a “Paesaggio Agrario di Rilevante Valore”, su cui il par. 4.8.2 della Tavola C dell’art. 23 delle Norme considera non compatibile la nuova realizzazione di discariche, mentre il precedente par. 4.7.2 considera non compatibile anche la NUOVA REALIZZAZIONE DI DEPOSITI MERCI E MATERIALI (a cui è assimilabile a tutti gli effetti l’isola ecologica proposta dal sig. Marcello Ribera).
    La tutela del Parco di Veio è assicurata al momento dalle sue “misure di salvaguardia”, dettate non solo dall’art. 8 della legge regionale n. 29/1997 che alla lettera n) del 3° comma vieta “l’apertura di nuove discariche per rifiuti solidi urbani”, ma anche dai suddetti Piani Paesistici.
    C’è da far presente inoltre che la “proposta” del Piano di Assetto del Parco di Veio, così come adottata dall’allora Commissario Straordinario Massimo Pezzella con deliberazione n. 5 del 13.2.2012, è stata appoggiata fortemente anche dal PD e destina l’area in questione a sottozona D3 (Valorizzazione e recupero del patrimonio edilizio agricolo – infrastrutture per la fruizione – Aree da sottoporre a progetti di recupero ambientale), dove il comma 8.3 dell’art. 28 delle Norme Tecniche di Attuazione non prevede affatto la realizzazione di un isola ecologica nemmeno fra i progetti di recupero ambientale.
    Sul piano delle procedure amministrative la ubicazione dell’area all’interno del Parco di Veio comporta che per il progetto dell’isola ecologica occorre acquisire il preventivo ed obbligatorio rilascio del nulla osta da parte dell’Ente Parco di Veio, che nel rispetto di tutte le disposizioni normative sopra richiamate non potrà mai autorizzare un’opera del genere.

  4. @Rosaria – Torquati è il Presidente della Comunità del Parco di Veio, che è un organo consultivo dell’Ente, i cui pareri sono però obbligatori al pari di quelli del XV Municipio.
    L’Ente Parco di Veio è commissariato ininterrottamente dal 12 agosto del 2010, dall’epoca cioè della Giunta Polverini.
    Le veci del Presidente dell’Ente Parco di Veio, così come del Consiglio Direttivo, sono svolte al momento dal Commissario Straordinario Giacomo Sandri.
    Il rilascio o il rigetto del nulla osta per l’eventuale isola ecologica spetta invece al direttore dott. Maurizio Gallo, previa istruzione dell’Ufficio Tecnico.

  5. @marco – Il vincolo “insuperabile” di tutela sull’area di 4 ettari tra via della Giustiniana e via Morisani non è imposto affatto dall’Ente Parco di Veio, che lo deve invece rispettare e far rispettare anche dal cons. Marcello Ribera perché se lo è ritrovato con le sue prescrizioni, da considerare se non altro come “misure di salvaguardia” dell’area naturale protetta: a conferma del fatto che c’è bisogno del rispetto dei vincoli paesaggistici sul piano delle procedure viene l’obbligo per l’AMA (promotrice del progetto dell’isola ecologica) di acquisire non solo il nulla osta dell’Ente Parco di Veio, ma anche la “autorizzazione paesaggistica” il cui rilascio spetta alla Regione Lazio o al Comune di Roma, se a ciò espressamente delegato, ma sempre e comunque previo parere vincolante della Soprintendenza competente per territorio.
    Il 9° comma dell’art. 8 della legge regionale n. 29/1997 consente la possibilità di superare il vincolo insuperabile solo “in caso di necessità ed urgenza e per motivi di pubblica sicurezza”, ma solo se il Presidente della Giunta Regionale Zingaretti “con provvedimento motivato” autorizza “deroghe alle misure di salvaguardia”.
    Per il caso in questione non mi sembra che si possa motivare la realizzazione di un”isola ecologica dentro il Parco di Veio per necessità ed urgenza e per motivi di pubblica sicurezza.

  6. sicuramente ci sono una marea di normative…ma ce anche una ipocrisia dilagante! quante villette sono costruite nel parco di veio? piscine…di tutto di più..dove stava il pianto di assetto??

  7. @DavideB – Le villette che sono state costruite dopo che il parco di Veio era stato già istituito e che non sono state nemmeno perseguite come abusive, benché in oggettiva violazione delle “misure di salvaguardia”, non sono la conseguenza tanto di una “ipocrisia dilagante” quanto piuttosto dell’inerzia e della comunque inammissibile ignoranza della “marea di normative” di chi avrebbe dovuto provvedere al riguardo (Ente Parco di Veio da una parte, Municipio XV dall’altra).
    L’amara constatazione che la mancata e tempestiva repressione degli abusi ha funzionato da incentivo a continuare a farli, anziché da deterrente, non può però passare in secondo ordine con un giudizio sbrigativo di “ipocrisia dilagante”, specie ed a maggior ragione se in tal modo si intendesse dire che si può chiudere un occhio sulla “marea di normative” per tale caso, visto che si tratta per di più di un’opera pubblica.
    Quanto al Piano di Assetto è del tutto fuor di luogo la domanda retorica sul “dove stava”, che presuppone una sua validità e quindi un suo mancato rispetto, dal momento che la “proposta” adottata nel 2012 è ancora in itinere e non ha quindi nessuna valenza giuridica: la giusta domanda retorica avrebbe dovuto essere sul “dove stavano le misure di salvaguardia”, che sono tuttora vigenti ed a cui subentreranno le Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Assetto una volta che sarà stato definitivamente approvato dal Consiglio Regionale del Lazio.

  8. Nel Comune di Anghiari (AR) è stata realizzata ormai da 5 anni una piattaforma di raccolta differenziata dei rifiuti in tanti appositi container che ha per scopo principale la riduzione dei rifiuti mediante il conferimento differenziato a cura degli stessi cittadini dei due seguenti gruppi di frazioni merceologiche che per qualità non possono ritenersi rifiuti veri e propri:
    – carta, cartone, indumenti usati, vetro, plastica, lattine;
    – scarti verdi, ceneri, rifiuti urbani pericolosi, rifiuti T/F (bombolette e altri contenitori con le etichette “tossico” e/o “infiammabile”), ferro, legno, ingombranti riciclabili.
    Ad ogni cittadino di Anghiari viene pesato il suddetto materiale che con i propri mezzi va a scaricare all’isola ecologica e viene rilasciata una copia delle ricevuta che attesta quanti chili sono stati portati quel giorno e che va a sommarsi a tutte le altre ricevute rilasciate nell’arco di un anno.
    Il cittadino che fa parte di un nucleo familiare di 2 persone e che raggiunge alla fine dell’anno un quantitativo totale complessivo di 150 kg. dei due suddetti gruppi merceologici (100 + 50) ha diritto ad una riduzione del 20% sulla tassa di smaltimento dei rifiuti: se fa parte di un nucleo di più di 2 persone ha diritto invece ad una riduzione sempre del 20% se raggiunge però alla fine dell’anno 250 kg (150 +100), mentre ha diritto ad una riduzione del 30% se raggiunge alla fine dell’anno 400 kg (250 +150).
    Se una tale sistema si mettesse in atto anche a Roma, forse non assisteremmo più al triste spettacolo delle discariche abusive.
    Basterebbe prevedere e distribuire su tutto il territorio di Roma apposite isole ecologiche, individuando le piattaforme in modo rispettoso di tutta la normativa vigente in materia e non certo in deroga di essa.

  9. @ Rodolfo Bosi: so bene che adesso sono in vigore le norme di salvaguardia, transitorie in attesa che il PdA sia approvato in regione….esprimo meglio il mio concetto: nell’approvando PdA come saranno considerate le villette con piscina?
    Vedo che nel suo ultimo intervento differenzia tra isola ecologica e discarica…la stessa differenza sta nel progetto in essere: non è una discarica…basta leggere il titolo dell’articolo!

  10. @ DavideB – Fin dal mio primo intervento ho differenziato il concetto di discarica da quello di isola ecologica, che è costituita ad ogni modo da appositi container e che quindi non può essere realizzata nell’area di 4 ettari tra via della Giustiniana e via Morisani, perché le norme del PTPR vi vietano la NUOVA REALIZZAZIONE DI DEPOSITI MERCI E MATERIALI.
    Quanto alle villette con piscina, che sembrano starle tanto a cuore, va specificato anzitutto che il Piano di Assetto è ancora a livello di “proposta” ed al momento Ufficio VIA e VAS della Direzione Ambiente della Regione Lazio ed Ente Parco di Veio stanno controdeducendo alle osservazioni presentate per arrivare ad esprimere assieme un “parere motivato”, che comporterà modificare ed integrare il Piano di Assetto nel rispetto di tutte le osservazioni che saranno state accolte.
    Non è possibile quindi dare una risposta certa al suo interrogativo.
    Va fatto ad ogni modo un distinguo tra le ville con piscina già costruite e quelle che potrebbero invece essere consentite dal Piano di Assetto definitivamente approvato: in quest’ultimo caso sono possibili per legge costruzioni di nuove ville solo nelle zone “D” di promozione economica e sociale, vale a dire “nelle aree più estesamente modificate da processi di antropizzazione” , che nella “proposta” di Piano di Assetto così come adottata sono identificate nelle sottozone “D3” e “D5”.
    Riguardo alle ville con piscina già costruite va invece fatta una distinzione tra quelle regolari e quelle abusive: queste ultime nella “proposta” del Piano di Assetto così come adottata non risultano ben identificate e si confondono con le ville legittimamente costruite (quasi sempre prima della istituzione del parco di Veio), incluse tutte nella sottozona “D4” (“Aree a trasformazione consolidata”).

  11. @ Rodolfo Bosi: non mi stanno a cuore le villette con piscina, ma andando su google maps si notano molte piscine pubbliche e private….si puo’ sostenere o e’ una forzatura che allora il PdA fa una sorta di condono?

  12. @DavideB – Dalla sola visione delle piscine pubbliche e private sulle foto satellitari di Google non si può capire se si tratti di opere regolari, costruite prima o dopo l’istituzione del Parco di Veio. Dal 21 luglio 1998 al 28 aprile 2004 sono stato membro del 1° Consiglio Direttivo dell’Ente Parco di Veio: in tale veste mi sono ritrovato a denunciare 90 abusi edilizi (tra cui diverse ville) e 53 cartelloni pubblicitari abusivi, senza che sia il Direttore che Presidente dell’Ente Parco di Veio provvedessero alla dovuta repressione, eccezion fatta per gli impianti pubblicitari (oggi tutti rimnossi). Il 24.7.2000 il bando di gara per il Piano di Assetto del Parco di Veio è stato vinto dalla ATI-Cles, coordinata dall’arch. Vezio De Lucia, anche perché fra le 40 tavole di analisi che si impegnava a produrre includeva il censimento di tutte le opere costruite abusivamente dentro il Parco di Veio: questa tavola non è stata mai prodotta ed il contenzioso da me sollevato sulla violazione del capitolato tecnico d’appalto è stato risolto solo dopo dal successivo Consiglio Direttivo che il 3.2.2005 ha deciso per una risoluzione contestuale del contratto, dopo aver pagato alla ATI-CLES tre delle quattro rate previste.
    Sotto il 3° mandato del Consiglio Direttivo (dal 26 aprile 2007 al 10 agosto 2011) è stato costituito un Gruppo di Lavoro incaricato di redigere d’ufficio il Piano di Assetto che è stato poi adottato il 9 dicembre 2009 con la dichiarata violazione delle prescrizioni imposte dal PTP n. 15// e dal PTPR in tutte le sottozone “D3” e “D5”, dove si consente di costruire anche in zone di tutela integrale: per le palesi violazioni della procedura di Valutazione Ambientale Strategia (VAS) il 30.12.2011 quel Piano è stato revocato in via di autotutela dall’allora Commissario Straordinario Massimo Pezzella, che poi però il 5.2.2012 l’ha riadottato tale e quale come “proposta” di Piano di Assetto tuttora in itinere.
    Dal momento che, come già detto, il Piano di Assetto destina a sottozona “D4” (”Aree a trasformazione consolidata”) tutto ciò che è stato costruito, senza accertare se si tratti di opere abusive, concordo con lei che – se sarà approvato definitivamente rimanendo tale e quale – fa una sorta di condono generalizzato.

  13. sono pienamente d’accordo con l’arch.Bosi.
    L’area è soggetta a 3 vincoli paesaggistici, come descritti precedentemente, non uno, ma TRE!!
    I vincoli vanno rispettati punto e basta e chi non lo fa se ne assumerà tutte le responsabilità personali (davanti alla magistratura) e politiche davanti ai cittadini del territorio.

  14. INTERVENGO PER PRECISARE CHE TUTTI I NULLA OSTA CHE EVENTUALMENTE SARANNO RILASCIATI DALL’ENTE REGIONALE PARCO DI VEIO SU QUELL’AREA VERRANNO IMPUGNATI DAL SOTTOSCRITTO.
    SI DEVE RISPETTARE L’INDIRIZZO CHE HO STABILITO NEL 2012, DA COMMISSARIO STRAORDINARIO, NEL PIANO DI ASSETTO.

  15. Ribadisco che la destinazione a sottozona “D3” di tutto il comprensorio ad est e ad ovest di via della Giustiniana, tra via Cassia ed il Fosso del Fontaniletto, è stata decisa dal Consiglio Direttivo che il 9 dicembre 2009 ha adottato il Piano di Assetto, poi revocato il 30.12.2011 dall’allora Commissario Straordinario Massimo Pezzella che il 5.2.2012 l’ha però riadottato tale e quale come “proposta”, per cui sostiene ora che SI DEVE RISPETTARE l’indirizzo da lui stabilito.
    Il sig. Pezzella ignora e dovrebbe comunque sapere che la “sua proposta”, proprio perché tale, non rappresenta l’atto definitivo da “rispettare” assolutamente, perché è passibile di modifiche ed integrazioni in sede di “parere motivato” che sta per esprimere la Regione Lazio assieme all’Ente Parco di Veio sulle osservazioni presentate, fra cui ci sono anche quelle presentate dal sottoscritto a nome di VAS.
    Per l’area in questione ho fatto presente che la disciplina delle sottozone D3 ricadenti ad est di via della Giustiniana risulta in difformità dal P.T.P.R. per tutto il territorio destinato a “Paesaggio Agrario di Rilevante Valore” sia per il lotto minimo edificabile (prescritto in 50 ettari anziché nei 10 ettari previsti dalla “proposta”), sia per i campeggi (comunque inesistenti), sia per le aree da sottoporre a piano di recupero (perché previsto nella “proposta” per comprensori di 10 ettari, a fronte di un lotto minimo di 50 ettari prescritti dal PTPR).
    Ho conseguentemente proposto di destinare a sottozona C1 (“Paesaggio agrario con funzione di connessione ambientale”) le aree inedificate circostanti ai tessuti residenziali, per la stessa superficie della sottozona di tutela paesaggistica TPc/12, come delimitata nell’elaborato grafico del P.T.P. n. 15/7 serie E/3 numero 7/g-h.
    Prendo atto invece con soddisfazione dell’impegno assunto dal sig. Pezzella di impugnare al TAR l’eventuale nulla osta che dovesse rilasciare l’Ente Parco di Veio, perché sarebbe in aperta violazione di norme già definitivamente sancite e quindi non modificabili quali sono per l’appunto le “misure di salvaguardia” del Parco di Veio.

  16. ma che tempi ha la regione per approvare la versione definitiva del PdA? Una volta approvato forse si dirimeranno delle problematiche oppure se ne aggiungeranno? Mi sembra un ginepraio di normative che alla fine porta alla paralisi più totale e allo stato di abbandono…

  17. Che si debba procedere alla realizzazione di isole ecologiche – altra cosa rispetto alle discariche – è fuori dubbio. L’idea in sé è certamente condivisibile, ma la realizzazione dell’idea, in questo caso, stona con le norme vigenti, quindi, non può essere accettata.
    Mi auguro che il Presidente Ribera valuti la possibilità di ritirare quel documento che, per altro, apprendiamo essere stato già bocciato in Commissione anche da esponenti del suo stesso gruppo.
    Ribadisco al Presidente Ribera la disponibilità mia e del Movimento 5 Stelle ad affrontare in modo serio il problema rifiuti e rifiuti ingombranti, insieme ai cittadini la cui voce merita di essere ascoltata nella identificazione di un sito idoneo.

  18. assodato che il luogo indicato non è adatto a causa di una serie di divieti e vincoli…ragionando in termini pratici: dove si puo realizzare questo tipo di isola ecologica? possiamo individuare un’area adatta per ampiezza, centralità e raggiungibilità? oppure si ferma tutto e basta, come al solito!

  19. @DavideB delle ore 21 del 3 maggio – Nell’ultima seduta ufficiale del suo 1° mandato, tenutasi il 3 giugno 2003 il Consiglio Direttivo non ha voluto adottare né il Piano di Assetto così come consegnato dalla ATI-Cles né la proposta di modifiche ed integrazioni che avevo presentato nel frattempo io, sull’esempio di quanto di simile aveva già deliberato il Consiglio Direttivo dell’Ente “Roma Natura” riguardo a diversi Piani di Assetto delle riserve naturali ricedenti nel territorio del Comune di Roma.
    Anche i successivi Consigli Direttivi non sono stati capaci di adottare il Piano di Assetto prima del 13 febbraio 2008, data di entrata in vigore del D.Lgs. n. 4 del 16.1.2008 che ha obbligato a sottoporre a Valutazione Ambientale Strategica (VAS) anche i Piani di Assetto delle aree naturali protette secondo una procedura che la Regione Lazio ha fin qui violato, sovrapponendo illecitamente la pubblicazione per 60 giorni della “proposta” dei Piani di Assetto (ai sensi del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.) alla pubblicazione per 40 giorni della “adozione” degli stessi Piani di Assetto (ai sensi della legge regionale n. 29/1997).
    Ribadisco che senza rispettare la procedura di VAS il 9 dicembre 2009 il Consiglio Direttivo ha adottato il Piano di Assetto, poi revocato per questi motivi il 30.12.2011 dall’allora Commissario Straordinario Massimo Pezzella che il 5.2.2012 l’ha però riadottato tale e quale come “proposta”, che in quanto tale ha poi pubblicato per 60 giorni per le osservazioni da presentate presso la Regione Lazio entro il 18.2.2013, ma che ha pubblicato illecitamente anche come “adozione” per 40 giorni per le osservazioni da presentate presso l’Ente Parco di Veio entro il 7.2.2013.
    In base alla procedura della VAS a controdedurre alle osservazioni presentate alla “proposta” è l’Ufficio VIA e VAS della Direzione Ambiente della Regione Lazio, sotto forma di “parere motivato” da esprimere in collaborazione con l’Ente Parco di Veio entro 90 giorni: con un ritardo ormai di due anni l’Ufficio VIA e VAS della Direzione Ambiente della Regione Lazio deve ancora iniziare a controdedurre alle osservazioni presentate entro il 18 febbraio del 2013, malgrado un mio sollecito a farlo in collaborazione dell’Ente Parco di Veio, che nel frattempo ha quasi finito di controdedurre in proprio alle 804 osservazioni presentate direttamente all’Ente Parco di Veio.
    Nel rispetto della normativa vigente in materia di VAS (D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.) la Regione Lazio, in collaborazione con l’Ente Parco di Veio “provvede, … tenendo conto delle risultanze del parere motivato … alle opportune revisioni del piano“ (2° comma dell’art. 15), che viene così adottato ai sensi del 2° comma dell’art. 26 della legge regionale n. 29/1997 (in questo caso dal Commissario Straordinario Giacomo Sandri nelle veci del Consiglio Direttivo) ai sensi del 2° comma dell’art. 26 della legge regionale n. 29/1997 e pubblicato ai sensi del successivo 4° comma per 40 giorni entro i quali i cittadini potranno presentare le proprie osservazioni: l’Ente Parco di Veio dovrà controdedurre a tutte le osservazioni presentate, esprimendo il proprio parere, e trasmettere poi l’intera documentazione prodotta alla Giunta Regionale del Lazio che può apportarvi “eventuali modifiche ed integrazioni .. pronunciandosi contestualmente sulle osservazioni pervenute” per poi proporre l’approvazione del Piano di Assetto al Consiglio Regionale, il quale ha il potere di apportare a sua volta degli emendamenti alla versione definitiva della Giunta.
    Questi sono i tempi imprecisabili che occorrono per arrivare alla definitiva approvazione del Piano di Assetto del Parco di Veio.
    Tengo a chiarire ad ogni modo che “alla paralisi più totale e allo stato di abbandono” non porta nella maniera più assoluta il “ginepraio di normative”, ma ha portato caso mai il troppo spesso mancato rispetto delle “regole” da parte di tutti coloro che sono stati fin qui preposti alla gestione del Parco di Veio, per i quali la legge non ammette ignoranza delle norme vigenti, anche se fossero un vero e proprio ginepraio.
    La stessa “regola” vale per coloro che saranno preposti a rispettare e far rispettare il Piano di Assetto e le sue Norme Tecniche di Attuazione, a partire dalla Regione Lazio.
    Basti dire che la Regione Lazio deve ancora approvare il Programma Pluriennale di Promozione Economica e Sociale del Parco di Veio, benché redatto dal sottoscritto assieme all’arch. Rossella Almanza su espressa autorizzazione del Consiglio Direttivo ed adottato poi dall’allora Commissario Straordinario dott.ssa Silvia Montinaro con deliberazione n. 51 del 21.12.2005, che ora deve essere sottoposto anch’esso a procedura di VAS.
    Si tratta dello strumento attuativo del Piano di Assetto, di cui per precise responsabilità “politiche” non è stato fin qui permesso che si realizzasse nemmeno uno dei progetti in esso previsti.

  20. @DavideB delle ore 13,54 del 4 maggio – Premetto che riconosco pienamente l’utilità dei Centri di Raccolta, previsti dalla deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 129 del 16.12.2014, ma riconosco al tempo stesso la necessità di pianificarli nel rispetto di tutta la normativa vigente in materia, che come da me evidenziato non consente la costruzione di un’isola ecologica nell’area a ridosso di via della Giustiniana dentro il Parco di Veio.
    Le forze politiche sia municipali che soprattutto comunali dovrebbero sollecitare la pianificazione dei Centri di Raccolta in tutto il territorio comunale, proponendo di stimolarne l’utilizzo da parte di tutti i cittadini con lo sconto del 20% e del 30% sulla tassa dei Rifiuti Solidi Urbani, allo stesso modo di come da 5 anni si sta facendo nel Comune di Anghiari in Provincia di Arezzo.

  21. Sul sito del comune di roma è stata pubblicata la carta della città pubblica. E’ possibile quindi individuare tutte le aree disponibili e fare le verifiche di compatibilità urbanistica e ambientale. A quel punto si apra il confronto con i cittadini. Nei processi democratici e partecipativa la scelta è, ovviamente, la fine del percorso. Non l’inizio.

    Marco Tolli

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