Allestito nel campeggio internazionale Tiber di via Tiberina, a meno di due chilometri da Prima Porta, il primo centro di accoglienza della Croce Rossa Italiana per rifugiati creato a Roma. Oggi vi sono ospitati in 84, quasi tutti uomini, sbarcati poche sere fa in Sicilia e provenienti per lo più dal Ghana e dalla Guinea.
“Sono già stati tutti visitati e stanno bene” ha dichiarato al TG3 di venerdì sera una dei quindici operatori della CRI spiegando che tutti hanno chiesto asilo politico e che per loro si prevede una permanenza breve, cinque-sei giorni, e poi saranno trasferiti in un centro di accoglienza definitivo.
Parte del campeggio verrà dunque utilizzato dalla CRI in tal senso anche nel prossimo periodo. I posti disponibili nell’area messa a disposizione dalla proprietà sono novanta, partiti questi primi ottantaquattro ne arriveranno presto altri.
Il tutto mentre si attende che nei prossimi giorni la Prefettura renda noti gli aggiudicatari di un bando da 27 milioni di euro per la creazione di altri centri di accoglienza a Roma e Provincia, in grado di ricevere 3mila rifugiati (leggi qui). Di questi, 250 dovranno essere ospitati nell’area di Roma Nord intesa come somma dei territori del XIII, XIV e XV Municipio.
Aggiornamento: Chi sono, da dove vengono, com’è organizzato il campo, cosa ne pensa il territorio. Ve lo raccontiamo noi in questa inchiesta di lunedì 27 aprile: clicca qui .
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Più quelli che dimorano sotto il cavalcavia di Grotarossa e nel villaggio vicino alla Chiesa della Immacolata sulla Flaminia, ecc
Bando da 27 milioni di euro per la creazione di altri centri di accoglienza a Roma e Provincia, in grado di ricevere 3mila rifugiati !
Ventisettemilionidieuro.
Questo è il vero business del’accoglienza , solidarietà pelosa.
Aveva ragione Buzzi che rendono meglio 60kg di extracomunutario che 1kg di cocaina.
Per carità queste persone vanno aiutate non si può rimanere fermi difronte alle loro richieste d’aiuto ma………quando vedremo un centro D’accoglienza ai Parioli!!! Li sicuramente starebbero molto meglio che sulle rive del Tevere!!
Matematicamente parlando : con 27 milioni di euro si potrebbe pagare un affitto di 500 euro mensili( un prezzo leggermente calmierato) , di 600 appartamenti (5 migranti per appartamento) , sufficienti per 3.000 migranti per 90 mesi, cioè 7 anni e mezzo.
Naturalmente è una proposta alla quale mi aspetto come risposta una serie di insulti, di “le case agli italiani” , o di “non conviene”, soldi buttati e via dicendo. Ma, scusate, è meglio tenere le migliaia di appartamenti liberi che ci sono a Roma, vuoti e che non danno reddito? Lo so, lo immagino : il “negro” fa calare il valore, fa scappare i clienti, “puzza” , ecc… Intanto quei soldi dove andranno a finire? Chi vincerà gli appalti dei centri di accoglienza? E cosa sono, come sono e di chi sono questi centri? Io purtroppo ho”quasi” una sola casa di cui sto pagando il mutuo, ma se ne avessi un’altra, piuttosto che tenerla vuota la metterei volentieri a disposizione, dietro un minimo compenso. Tanto sarebbe comunque una soluzione temporanea perché, come è noto, il 70% o anche più dei migranti, in Italia transita soltanto, non ci rimane viste le attuali condizioni. Se io fossi un migrante ragionerei così e in Italia ci passerei soltanto, sperando di essere accolto in altri paesi più civili, tipo Svezia o Germania. Perché voi che fareste?