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Festeggiando Roma Nord a Ponte Milvio

Galvanica Bruni

romanord240.jpgTantissime persone, ospiti d’eccezione, palloncini rossi impero e il primo libro di Elena Guerri dall’Oro: con questi ingredienti a Ponte Milvio si è festeggiato il Natale di Roma. Martedì 21, a Libri & Bar Pallotta, è stato presentato “Roma Nord”, romanzo che entra nelle case di una Roma bene, snob, appariscente e superficiale, per svelarne gioie e dolori.

Avvolta da un leggero e fresco maestrale, la serata si è svolta tra elogi letterari e critiche sociali, tra commenti e domane, tra battute e letture trascinanti. L’autrice, Elena Guerri dall’Oro, giornalista e presidente della Onlus Trait d’Union, raggiante ed emozionata, era infatti accompagnata da ospiti che hanno reso la serata interessante e coinvolgente.

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Gli interventi di Paolo Bonolis, Daniele Torquati, Marco Proietti Mancini, Claudio Cafasso e Francesco Palombi, sono stati, inoltre, intervallati da letture di Emilia Marra, bella e brava attrice che ricordiamo ne La Meglio Gioventù, ed Enrico Oetiker, proprio in questi giorni sugli schermi con Se Dio Vuole.

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La serata è stata introdotta da Paolo Bonolis, in veste più di padre e cittadino di Roma Nord che di conduttore televisivo.
“Roma è città del mondo, subisce le influenze del consumismo e dei trattamenti esistenziali di città come Berlino e New York, e a Roma Nord se ne colgono i risultati, ma con le sfumature del nostro linguaggio. Ma quando sembra di avere tutto, quando i rapporti di coppia divengono scontati, quando i ragazzi non devono più conquistare nulla, quando gli appuntamenti divengono abitudini, scatta la noia che trasforma la vita in una narcosi, finché non si esplode.
Se siete felici, fateci caso. L’acquisito e l’ovvio portano alla noia, che porta a strade sbagliate”.

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“È un libro inesorabile. – ha concluso Bonolis – È un avviso ai naviganti e, visto che siamo in piena navigazione, dovremmo leggerlo”.

Da monito sono risuonate le parole concise di Daniele Torquati, presidente del XV Municipio.
“Il libro racconta di luoghi e problemi dei nostri quartieri, di uno spaccato di Roma Nord dove vige una dicotomia tra indignazione e solidarietà. Ci si indigna, infatti, per il clochard che vive ai margini della strada, ma poi gli si portano coperte e viveri. Queste iniziative culturali sono importanti per noi, perché ci ricordano della necessità di indignarsi e di affinare la propria solidarietà, per fare qualcosa per migliorare il territorio”.

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Gli interventi sono stati moderati dallo scrittore Marco Proietti Mancini, attento, tagliante e stupito per aver scoperto un nuovo volto di Roma Nord.

“Anche io scrivo di Roma, ma di quartieri come San Lorenzo, in apparenza profondamente diversi. Quando ho iniziato a leggere questo libro ero pieno di pregiudizi, a partire dal nome nobile dell’autrice. Mi aspettavo raccontasse di una vita lontana, poi scopri che vivono allo stesso modo dei popolari, portano a tavola cose diverse, ma i valori essenziali sono uguali in tutte le case”

“È un romanzo corale, scritto in modo semplice e diretto, – ha continuato Proietti – dove famiglie con storie brutte fanno cose orrende. Ma l’autrice si pone come cronista, non condanna e non assolve. Qual è il messaggio?” – ha chiesto a Elena Guerri.

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“Credo che dare conoscenza sia la cosa più preziosa – ha risposto l’autrice – sono una giornalista, non un giudice né una psicologa. Ho raccolto istantanee scattate guardandomi attorno. Lascio al lettore decidere se è la vita che abbiamo scelto e che meritiamo”.

È stata poi la volta di Claudio Cafasso, direttore editoriale di VignaClaraBlog.it.
“Nell’immaginario collettivo Roma Nord è Vigna Clara e Collina Fleming, è ragazzine su tacchi a spillo e ragazzi palestrati, microcar e suv. Ma nella realtà non è solo questo” ha esordito difendendo il senso vero di Roma Nord.

“Il XV Municipio è più grande del comune di Milano, è un territorio variegato, è il secondo a Roma per presenza di stranieri. Roma Nord è anche Prima Porta e via Gradoli, è il borgo stupendo di Isola Farnese. I ragazzi non sono solo quelli della movida, sono anche giovani medici che vanno in Guatemala a curare i bambini e volontari che si preoccupano di far crescere i bambini del Congo. E Io mi ribello a quell’immaginario collettivo.”

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“La bravura di Elena – ha continuato Cafasso – sta nell’aver dato una visione lucida di ciò che esiste e con cui dobbiamo fare i conti. Una denuncia all’assenza dei valori e un appello a ritrovarli. Per lei ho una domanda, quanto la mamma che è in te si ritrova in questo libro?”

Colpita nel segno, l’autrice ha così risposto: “Al 100%. Ho voluto parlare di un grido di dolore nato dal vedere i valori Dio, padre e famiglia sostituiti da una rincorsa al denaro. E il ruolo di genitore è stato determinate, ero spaventa nel vedere la realtà che circondava i miei figli, preoccupata per il loro far branco e non capirli più.”

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La presentazione non poteva che essere chiusa da chi ha voluto dare fiducia a questa esordiente scrittrice: il suo editore, Francesco Palombi. “Credo nell’importanza dei nomi e delle idee. Roma Nord è un’icona di della capitale, rappresenta un simbolo, un esempio, un modello di riconoscibilità. E Corso Francia ne è l’emblema, per questo è in copertina. È stato sufficiente il titolo e il primo capitolo per capirne l’originalità e il possibile successo di questo libro”.

E mentre sullo sfondo Carmelo Calì, libraio per antonomasia nonchè deus ex machina di questi eventi, vegliava sul buon andamento della serata, trascinata dagli applausi, dai saluti e dai futuri lettori in cerca di una dedica, Elena Guerri dall’Oro ha assicurato che tornerà molto presto con un nuovo romanzo.

Giulia Vincenzi

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