Se qualcuno pensava che negli ultimi 25 anni la stazione di Vigna Clara fosse stata deserta e abbandonata si sbaglia di grosso. Fra rifiuti e traversine divelte in realtà lì dentro c’è una cittadella della disperazione dove vive una comunità di ombre che vanno e vengono dai buchi nella rete di via Monterosi.
La notizia che nel giugno del 2016 verrà riattivata la tratta ferroviaria Vigna Clara-Valle Aurelia dopo 25 anni di inattività ha suscitato l’interesse dei romani ma in modo particolare dei residenti di Roma Nord. In particolare di quelli che risiedono in via Monterosi, al Fleming, strada che confina con l’area di proprietà delle Ferrovie che versa in uno stato di estremo degrado e lungo la quale da tempo sono presenti numerose baracche.
Accedere a questa area e al tracciato ferroviario è facilissimo non solo perché la recinzione è un colabrodo ma anche perché uno dei cancelli è spalancato; se poi si vuole arrivare direttamente ai binari è sufficiente servirsi di una scaletta in legno che qualcuno ha legato con del fil di ferro ad una recinzione.
Lo stato in cui versa il tratto di ferrovia ha dell’incredibile e camminando tra la sporcizia e i detriti ci si domanda come mai nessuno sia mai intervenuto, FS comprese, nei confronti di chi ha omesso ogni tipo di vigilanza.
Quello che poteva servire a qualcosa è stato saccheggiato (sono state rubate perfino le grate al di sopra degli scantinati) mentre il resto è stato distrutto sistematicamente. Un danno incredibile che ammonta a centinaia di migliaia di euro.
Dove termina Via Monterosi, in prossimità di Via Flaminia Vecchia, ci siamo serviti proprio della scaletta per ritrovarci poi all’interno di un insediamento abusivo costituito da una grande tettoia e da numerose baracche.
Se le baracche sono state messe al coperto, nascoste all’interno della vegetazione, tutto quello che serve alla vita quotidiana di questa comunità è sparso tra i binari; materiali di ogni genere: bidoni per l’acqua, sedie e anche un piccolo generatore da mettere in funzione nelle ore notturne.
Lungo la recinzione metallica sono state tirate delle corde così da mettere ad asciugare al sole le coperte impregnate dell’umidità della notte. Lo squallore e la desolazione di questo accampamento sono in perfetta sintonia con il degrado di tutta l’area.
Abbiamo intervistato alcuni residenti di Via Monterosi che dagli edifici di fronte alla ferrovia osservano intristiti il via vai di questa popolazione fantasma; nel corso degli anni hanno visto passare centinaia di uomini, donne e bambini e dal loro accento si percepiva il fatto che per lo più sono provenienti dai paesi dell’est.
Nelle parole dei residenti intervistati più che rabbia c’è compassione per questo popolo di fantasmi e sconforto; lo sconforto di chi è stato costretto ad osservare giorno per giorno il declino di una grande opera pagata a peso d’oro dal contribuente utilizzata solo per otto giorni e servita negli anni successivi per dare ospitalità a ad una fiumana di disperati.
In occasione del sopralluogo effettuato il 9 aprile il Sindaco di Roma ha detto che riattivare la Stazione di Vigna Clara significa riattivare un’area strategica per i collegamenti di Roma, e questa è cosa certa. Ma deve essere anche altrettanto certo, senza voler emulare nessun leader politico nazionale amante delle ruspe, che quell’insediamento deve essere rimosso, e senza attendere giugno 2016.
Francesco Gargaglia
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No, no, emuliamo, emuliamo.
per rimuovere bisogna emulare, che piaccia o meno!
…tante chiacchiere e pochi fatti. Sopratutto da parte dei cittadini che assistono succubi , e si fanno complici del degrado. Lamentarsi serve a poco! Scendiamo in strada, amplifichiamo il disappunto concretamente, per non essere complici di istituzioni latitanti e inefficienti.
Prima cosa mettere una piantina della zona. Seconda cosa indicare bene le stazioni metrò di collegamento metropolitano della tratta ferroviaria Vigna Clara-Valle Aurelia. Terza cosa indicare quali benefici porta alla mobilità degli abitanti del Fleming e di Vigna Clara ( più Cassia e Flaminio se disponibili parcheggi )?
Ci meravigliamo del degrado?
In tutte le città italiane ( specie nel sud e centro Italia) le zone urbane, prima attrezzate ma poi fuori servizio , senza manutenzione e quindi non utilizzate dai cittadini ,sono state quasi sempre abbandonate a baraccati di tutti i generi perdendo ricchezza pubblica e soldi dei cittadini. Sarebbe più utile dare ai cosiddetti barraccati un nome ed una assistenza sia pur minima.
…..e per chi non abita a ridosso di Monterosi ma nell’adiacente (ma non troppo a piedi) zona di Vigna Stelluti/ Clara- si è pensato ad un necessario , doveroso parcheggio- auto, oppure siamo alla solita superficiale programmazione ?
I cittadini non assistono succubi al degrado! E’ il Comune e le FF.SS. che assistono senza intervenire….. se un tuo terreno è infestato di erbacce, topi, zanzare immondizia, il comune “ti impone” di ripulirlo! Ma non fa altrettanto con le “sue” proprietà, come anche le FF.SS., che molto probabilmente, ha affittato i locali della stazione!
Che dire, solo tanta tristezza nel leggere il degrado di cui in alcune zone ci si accorge dopo anni di negligenza e noncuranza da parte delle istituzioni. Questo si aggiunge agli sprechi dell’Italia che erige e poi non mantiene oppure costruisce e poi lascia abbandonate o inutilizzate strutture che noi contribuenti con sacrifici e tasse a tutto spiano aiutiamo ad erigere. Ogni sera ” striscia la notizia” ci elenca una miriade di tali opere, ma….che cambia? E’ veramente desolante e noi cittadini ci sentiamo indignati e impotenti.
Brava Sofia, il parcheggio per gli abitanti di Vigna Clara ed aggiungo io anche di Farnesina/Ponte Milvio sarà approntato? Io consiglierei di eliminare una parte dei giardini di C.so Francia, per intenderci tra Via A. de Viti de Marco e Via Cassia, facendo un parcheggio stile V.le Tor di Quinto dove c’era il vecchio mercato in quanto ce ne sono almeno altri 3 di giardini nei paraggi per cani e quant’altro.