Approvato dal Consiglio del XV Municipio l’adesione al progetto Action Aid “Nei panni dell’Altra”, definito come “un percorso ludico-didattico contro gli stereotipi di genere” indirizzato agli alunni della scuola secondaria inferiore. La votazione non è stata esente da polemiche e contestazioni.
“L’identità di genere va tutelata non ridotta allo zero come vuole la Sinistra, che oggi ha approvato un’iniziativa diretta ad omologare ed annullare le caratteristiche sociali degli individui”.
Così si sono espressi i consiglieri NCD Stefano Erbaggi, Isabella Foglietta, Giuseppe Mocci e del Gruppo Misto Giuliano Pandolfi, che nel corso del consiglio hanno indossato magliette con la scritta “Sì al genere, io sono uomo” e “Sì al genere, io sono donna”, a testimonianza del loro disappunto.
“Siamo contro l’omologazione degli individui – hanno dichiarato all’unisono – uomini e donne hanno caratteristiche uniche, proprietà biologiche e sociali che nessuno ha il diritto di mettere in dubbio. Rispetto ed opportunità per tutti ma non tutti uguali”.
Soddisfatta invece la maggioranza, in particolar modo il Presidente del Municipio Daniele Torquati e la Consigliera PD Lucia Mosiello che affidano a una nota le loro considerazioni.
“Il 15 giugno 2011 il Dipartimento per le Pari Opportunità e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) hanno firmato un Protocollo d’intesa per la “promozione della cultura di genere nel mondo dell’Istruzione”. A seguito dell’accordo è stato introdotto nelle scuole italiane l’insegnamento “Cittadinanza e Costituzione”, che accompagna gli alunni in un percorso che attraversa cinque ambiti fondamentali: Famiglia, Lavoro e Pari Opportunità, Donne e Scienza, Spazio Pubblico e Gruppi Sociali, Linguaggio e Media. Da oggi con l’adesione al Progetto di Action Aid ‘Nei panni dell’altra’ gli obiettivi delineati dal MIUR potranno essere facilmente raggiunti oltre che con programmi specifici anche tramite un percorso ludico didattico ed un kit gratuito che tutte le scuole potranno richiedere direttamente all’associazione e che il Municipio si impegna a promuovere tramite incontri tra Action Aid e i dirigenti scolastici.”
“Il percorso didattico proposto da Action Aid – concludono – si propone di superare gli stereotipi di genere fin dalla scuola primaria e offre spunti di lavoro e di riflessione utili anche a contrastare quei meccanismi che possono dare origine a fenomeni di bullismo o della violenza di genere, favorendo invece l’accettazione delle diversitaà e l’integrazione”.
Il testo del progetto “Nei panni dell’altra”
Fornitoci dal consigliere Alessandro Pica, questo il testo del progetto.
“Nei panni dell’altra” è un percorso contro gli stereotipi di genere pensato da ActionAid per presentare questa tematica in maniera interattiva e stimolante ai ragazzi della fascia d’età che va dai 12 ai 15 anni. I destinatari principali sono .gli studenti degli ultimi due anni della scuola secondaria inferiore e del primo anno della scuola secondaria superiore, ma il kit si adatta perfettamente a laboratori di gruppo pensati per contesti anche differenti da quello scolastico (presso associazioni, centri culturali, biblioteche, eventi a tema, centri estivi, ecc.).
Proprio a quest’età che i ragazzi cominciano a formarsi come individui, a definire la propria personalità e a plasmare il modo di pensare che li renderà gli adulti di domani. Ci rivolgiamo ai nostri futuri politici, medici, insegnanti, manager, e genitori! Il percorso si sviluppa attraverso tre moduli, che vi accompagneranno passo dopo passo.
Cosa intendiamo per disuguaglianza di genere? Andiamo a scoprirlo nel primo modulo attraverso la lettura di storie dal Nord e dal Sud del mondo che ci porteranno a riflettere insieme sugli stereotipi impliciti che ancora persistono … anche nella nostra quotidianità!
Sperimentare attivamente e con occhio critico i ruoli che generalmente vengono attribuiti al genere maschile e femminile permetterà ai ragazzi di adottare una nuova prospettiva sull’argomento, mettendo in gioco anche il proprio modo di pensare.
A questo punto i ragazzi avranno interiorizzato il concetto di genere e potranno applicare le conoscenze acquisite nel secondo modulo, dove intraprenderanno un viaggio per riscoprire il modo in cui i media hanno rappresentato, e continuano a rappresentare, l’immagine della donna dagli anni Sessanta ad oggi. Nell’era del digitale riteniamo sia di grande efficacia portare i ragazzi a schiacciare un metaforico tasto “pausa” per analizzare foto, video e messaggi pubblicitari che in maniera implicita e costante invadono la loro quotidianità.
Si parla tanto di crisi, di spread, di inflazione … Ma i ragazzi lo sanno che l’economia non è fatta solo di soldi? Nel terzo modulo si affronterà, attraverso esempi concreti, un concetto troppo spesso sottovalutato: il valore economico del lavoro di cura e del tempo dedicato alla gestione della casa e della famiglia.
Ogni modulo è indipendente dagli altri e può essere trattato singolarmente secondo il vostro interesse, l’attinenza con i programmi scolastici o a seconda delle richieste degli studenti. Noi consigliamo di dedicare del tempo a tutti e tre i moduli, in quanto ciascuno di essi affronta tematiche quanto mai attuali, ricche di spunti per ulteriori approfondimenti e collegamenti con discipline scolastiche quali cittadinanza e costituzione, storia, geografia, lingua italiana. Scoprirete che ogni modulo rappresenta un passo avanti nel percorso per conoscere gli stereotipi di genere … e per sconfiggerIi!
I tre moduli potrebbero essere affrontati diluendoli in tre settimane a cavallo del 25 novembre. Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, o intorno all’8 marzo. Festa della donna.
Motivo in più per spronare i ragazzi sarà sapere che in quelle date altre centinaia di giovani e adulti, di istituzioni e associazioni si staranno mobilitando per chiedere che i diritti delle donne siano garantiti in tutto il mondo! In ogni caso ogni momento da voi scelto sarà utile per sensibilizzare gli studenti su questo argomento.
Perchè un percorso contro gli stereotipi
Gli stereotipi di genere vivono in mezzo a noi. Si nutrono della nostra quotidianità, manifestandosi nella realtà che ci circonda: per strada, al lavoro, persino a scuola. Iniziare a parlarne significa ammettere che ci riguardano, che non sono un lontano problema che qualcun altro dovrebbe affrontare! Secondo le Nazioni Unite, proprio in Italia gli stereotipi di genere sono causa culturale de [[e disuguaglianze tra donne e uomini in tutti gli ambiti de[[a vita, sia pubblica che privata’: dalla violenza alla scarsa presenza di donne ai vertici aziendali, dal carico sproporzionato del lavoro di cura all’accesso alle cariche politiche.
A livello internazionale è riconosciuto come agire sui fattori culturali e sociali all’origine di tali discriminazioni sia fondamentale per la promozione dei diritti delle donne c dell’uguaglianza di genere. Crediamo che la scuola sia attore protagonista di tale cambiamento, dal momento che porta sulle sue spalle il compito di formare i cittadini del futuro! Insieme a voi vogliamo contribuire a superare ogni stereotipo di genere attraverso un percorso didattico volto a sfidare i pregiudizi, promuovendo una visione differente delle relazioni di genere
Nota metodologica sul percorso
Ad accompagnarvi nello sviluppo dei moduli avrete a disposizione diversi strumenti didattici, sia cartacei che digitali:
5 schede cartacee, una per ognuno dei 3 moduli, una per l’attività finale e una per le attività di collegamento tra moduli (facoltative ma caldamente consigliate). Ogni scheda riporta dettagli specifici sull’andamento dell’attività quali durata del modulo, obiettivi e metodologia didattica, che affiancheranno l’insegnante nel trattare argomenti che possono a volte risultare difficili da affrontare; storie dal Nord e dal Sud del mondo utili alle attività ludico-didattiche; infograflche per riportare i dati agli studenti in maniera semplice ed immediata; un CD con materiale video e fotograflco, presentazioni in Power Point per affrontare le diverse tematiche in classe, schede attività da stampare; questionario di valutazione flnale per studenti e insegnanti.
Non sono inclusi alcuni materiali utili all’attività in classe che però risultano facilmente reperibili quali: una mappa del mondo; riviste e giornali (da procurarsi o far portare ai ragazzi); materiale di cancelleria per le attività di brainstorming collettivo (cartelloni, pennarelli colorati, post-it); materiale per ripresa video (smartphone, telecamera, ecc.); materiali per scenografia e costumi per l’attività finale.
Il laboratorio prevede moduli formativi basati su attività ludiche, momenti di riflessione collettiva e individuale, brevi sessioni di formazione frontale e la realizzazione di un elaborato creativo a fine percorso. Il gioco. la creatività e il confronto sono gli strumenti principali. in quanto ritenuti essenziali per l’espressione personale e l’apprendimento nella fascia di età a cui è rivolto il laboratorio. Altrettanto stimolante per studenti delle scuole medie è l’utilizzo di strumenti multimediali e lo sperimentarsi in performance teatrali, per cui proponiamo di scegliere la forma d’arte più in linea con l’indole e le preferenze della classe.
Metodologie
Alcune delle metodologie educative utilizzate traggono ispirazione da quelle sperimentate e consolidate nei programmi che ActionAid porta avanti nel Sud del mondo e in progetti implementati in Italia: si tratta di metodologie partecipative volte non solo a sviluppare le proprie capacità personali, ma anche a favorire un’analisi collettiva della realtà di appartenenza e l’identificazione di soluzioni ai problemi della propria comunità.”
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Argomento spinoso da trattare è importante per la ricaduta sociale sul territorio. Per quanto riguarda l’opposizione di NCD non mi convince, in quanto in questo territorio si oppone al centro sinistra, però a livello nazionale ne è alleato, quindi con un tasso di credibilità abbastanza bassa. Ma tornando all’argomento. Sarebbe stato forse meglio fare un voto di coscienza e non di partito o di colazione in quanto, sia in uno che nell’altro schieramento ci sono pensieri comuni su questi argomenti. Infatti mi piacerebbe sapere se realmente chi nel centro sinistra si trova ora e che nella vita quotidiana frequenta parrocchie, gruppi di associazionismo cattolico come scout o altro, organizza feste patronali e di vari santi, si sia trovato a proprio agio nel votare un simile documento. Stesso discorso per chi milita nel centro destra o presunto tale, dove al di fuori del municipio, non frequentano di certo chiese o associazioni cattoliche.
Ho letto con grande fatica il “testo” fornito dal Consigliere Pica e devo dire che gli stereotipi sono solo nelle parole di questo progetto. Ma veramente si pensa di aiutare i giovani con un progetto simile? Davvero pensate, come sollecita la Boldrini, che chiamare una donna “ASSESSORA” (dal latino “colui che siede accanto”) le possa dare maggiore dignità?
Invece di perdere tempo dietro a cose di nessun peso meglio farebbe l’intero Consiglio, con Presidente in testa, ad illustrarci il PIANO SULLA SICUREZZA che il Municipio doveva elaborare (è già passato un mese).
Luca, scusa, ma la religione qui poco c’entra. Il punto è che sono i genitori i responsabili dell’educazione dei propri figli, quindi invece di entrare a gamba tesa nelle scuole, direttamente con i ragazzi con un progetto per altro sperimentale, dovrebbero presentarlo prima di tutto ai genitori, che hanno il sacrosanto diritto di sapere, vedere il materiale didattico, sapere chi lo presenterà, firmare un consenso informato o eventualmente esonerare i propri figli.
Ecco quanto accaduto in un asilo di Trieste: progetto simile
http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2015/03/09/news/il-gioco-proposto-all-asilo-finisce-nella-bufera-1.11010996
Anche nel progetto approvato ieri ci sono questi fantomatici “kit” e “schede” che credo che nessuno dei consiglieri che hanno votato a favore abbia visionato. In più, ciliegina sulla torta, possiamo leggere che serviranno “costumi per l’attività finale”, ma si guardano bene dal descrivere in cosa consista ESATTAMENTE il tutto.
Riferisco che il “gioco del rispetto” (bel titolo mistificante) a Trieste è stato tolto dal progetto.
http://www.allnews24.eu/trieste-rivolta-dei-genitori-blocca-il-gioco-del-rispetto-niente-travestimenti-sessuali/
Torquati, Mosiello e Pica hanno cercato di “dare credibilità” a questo progetto dietro al paravento degli “obiettivi del MIUR”.
Però non devono averci capito molto.
E’ opportuno che leggano un po’ meglio la posizione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Gli andrà bene il chiarimento del Sottosegretario Toccafondi, in replica a Vendola?
http://www.gonews.it/2015/03/31/toccafondi-risponde-a-vendola-si-confonde-omofobia-con-propaganda-gender/
“Come Miur stiamo svolgendo iniziative contro ogni tipo di discriminazione, compresa l’omofobia. Ma nascondersi dietro il paravento della sacrosanta lotta all’omofobia, per portare nelle scuole la teoria del gender, cercando di indottrinare gli alunni con idee tutte da dimostrare, ovvero che non siamo maschi o femmine, ma che il nostro sesso biologico lo decidiamo noi, mi sembra molto discutibile, e sicuramente non c’entra nulla con la lotta alle discriminazioni”.
“Il materiale didattico che viene proposto nelle classi deve essere prima conosciuto e approvato dai genitori – ricorda Toccafondi – perché E’ AI GENITORI CHE SPETTA L’EDUCAZIONE DEI RAGAZZI. E a dirlo non sono io, ma l’articolo 30 della Costituzione Italiana.
Apprendo comunque da Vendola che il suo partito ha chiesto le mie dimissioni: forse perché difendo la Costituzione e non faccio battaglie ideologiche sulla pelle degli alunni e delle loro famiglie?”
Invece di esaltare il ruolo della coppia che costituisce una “famiglia” (quella biologica), ci si affida ad esperimenti pensati da chi evidentemente ha problemi di genere….Da sempre la sinistra, e in maniera neanche troppo subdola, tenta di scardinare quelli che sono i valori tradizionali della nostra società. Fortuna che ci sono ancora insegnanti che rifiutano, in nome del buonsenso, simili imposizioni. Mi auguro che tutti i genitori che hanno bambini in età scolare rifiutino categoricamente tali subdole manovre.
Vi pregherei di visionare attentamente questo video, è un po’ lungo ma contiene le EVIDENZE SCIENTIFICHE che ciò che i consiglieri di sinistra hanno sostenuto per benedire il progetto che hanno approvato è privo di evidenza scientifica me molto pregno di quella ideologica, a proposito delle scelte professionali che fanno maschi e femmine e di tanto altro…
https://www.youtube.com/watch?v=RX0yHdQ0bjU
….. non prendo una posizione sul progetto che merita maggiore approfondimento… leggendo i messaggi mi viene il dubbio che non siamo nel 2015, ma se va bene nel 1915….
Luca V. cosa avrebbero di “datato” i commenti? Forse la famiglia è passata di moda? I bambini nascono per riproduzione asessuata? o cosa? Qui è sempre e solo una questione di soldi e potere…
Magari fossimo nel 1915 perchè a certa gente l’avrebbero presa a pedate nel fondo-schiena…….LucaV faresti bene a prendere posizione e a chiederti se è mai possibile che 50 milioni di italiani debbano essere costretti ad accettare le imposizioni di una esigua minoranza (costituita per lo più da omosessuali) che vuole diritti, matrimoni, adozioni…… Chiamatemi pure “omofobo”….chi se ne frega!
Facciamo su questi argomenti un bel REFERENDUM e poi ci facciamo quattro risate!
@Ivana Perina…. chi ha detto che la famiglia è passata di moda?
Forse perché è il 1 Aprile, ma invece è probabile che voi siate fuori di testa. Non ho capito nulla dello scopo , tra moduli , partecipazione ludica .. a che ? a travestirsi ?
C’è un sostenitore della maggioranza (?!) che sia d’accordo o spieghi meglio questo astruso obiettivo ?
oppure è l’obolo che la sinistra deve alla comunità gay, transgender , lesbian &C ?
@Strix, e perchè un omosessuale non dovrebbe sposarsi? Quale diritto ha lei per impedirglielo?
Nei paesi più civili del nord europa, Svezia, Danimarca etc. questi diritti sono già acquisiti da anni, nei paesi più retrogradi, vedi Russia e paesi musulmani ad esempio, gli omosessuali sono ghettizzati se non addirittura perseguitati…. lei a chi si ispira? Ai paesi musulmani?
@LucaV, sei tu che ci devi spiegare perchè mai un omosessuale debba pretendere di sposarsi!! Io dalla mia parte ho il diritto della Legge, della Tradizione, della Ragione per non parlare poi del Diritto Naturale che contempla la “famiglia” come l’unione di due esseri di sesso diverso!
Due uomini o due donne vogliono stare insieme? Affari loro ma dal momento che sono anche una esigue minoranza non possono sconvolgere quello che è il sistema naturale delle cose…..e non tiriamo in ballo la “civiltà” dei paesi del Nord Europa solo quando ci fa comodo. Parliamo di Svezia e Danimarca a proposito di tasse, servizi, assistenza ai disabili, diritto allo studio, lotta alla povertà e all’emarginazione, giustizia, università, sicurezza stradale, benessere economico, corruzione. Invece di dare spazio ai presunti “diritti degli omosessuali” pensiamo ai DIRITTI DEI PENSIONATI, DEGLI AMMALATI, DEI DISABILI, DI CHI DA DECENNI ASPETTA GIUSTIZIA, DI CHI PAGA LE TASSE E NON HA SERVIZI, DI CHI NON HA LA CASA, DI CHI SI DEVE PAGARE I FARMACI ANTITUMORALI…….queste devono essere in un paese civile le priorità.
Perchè il matrimonio porterà a tutta una serie di richieste(che stia pur certo verranno prontamente istanziate) a cui due persone dello stesso sesso secondo me non possono avere diritto. La società è pensata per mettere insieme ed istituzionalizzare coppie che possano dare continuità alla comunità, è questo il motivo per cui nei paesi che lei cita, lo stato si prende cura dei nuovi nati, perchè sono il futuro del paese stesso.
Una coppia omosessuale, sterile per definizione, non può godere degli stessi privilegi di una coppia eterogenea. Naturalmente ognuno rimane libero di vivere la propria sessualità come desidera, ma pretendere di mettere sullo stesso piano cose diverse è decisamente troppo.
E chi ha deciso che una coppia omosessuale non può godere degli stessi diritti di una coppia etero? e se la coppia etero è sterile non può godere degli stessi diritti delle altre coppie etero?
Cosa c’entrano i diritti dei pensionati degli ammalati etc con le coppie omosessuali poi? boh…..
Siete un po’ antichi o semplicemente integralisti cattolici o di qualunque altra religione…. o semplicemente anziani….
dimenticavo, non sono gay, a scanso di equivoci….. sono anche sposato ed ho un figlio… e mio figlio, quando sarà grande, non avrà preconcetti e pregiudizi verso nessuno, che sia giallo, nero, omosessuale….
10 MILIONI DI EURO PER ALTRI 3 ANNI DI “RIEDUCAZIONE SCOLASTICA”
Se vi fosse sfuggito il primo finanziamento per la Strategia Nazionale Lgbt (unar)2013/2015 adottata dal Ministero dell’Istruzione italiano, sappiate che ne hanno chiesto il rifinanziamento fino al 2018.
Se vi foste domandati come mai in questi 3 anni siano comparsi tanti progetti scolastici “contro la discriminazione fondata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere”, sappiate che con altri 10 MILIONI le associazioni LGBT, uniche finanziate per questi progetti, “rieducheranno” un’intera generazione.
SE LA FINALITA’ FOSSE VERAMENTE QUELLA DELLA LOTTA CONTRO TUTTE LE DISCRIMINAZIONI BASTEREBBE REINTRODURRE L’EDUCAZIONE CIVICA!
NON SONO LE ASSOCIAZIONI LGBT CHE DEVONO EDUCARE I NOSTRI FIGLI.
TANTO MENO CON I NOSTRI SOLDI.
A LucaV ma che stai a di….lo dice, qualora non te ne fossi accorto, la Costituzione e la Legge italiana. Accusi gli altri di essere vecchi, antichi e integralisti e poi ti affretti a FARCI SAPERE CHE NON SEI GAY (omosessuale nella lingua italiana)!
I pregiudizi ce li hanno quelli che “a scanso di equivoci” ci tengono a dire che sono sposati con figli……a noi non ci interessa quello che fanno neri, gialli, omosessuali, terroni, polentoni, zingari e rom…..per noi il matrimonio è solo tra un UOMO e una DONNA (che quando hanno dei figli si chiamano PAPA’ e MAMMA).
PS: io sarei a favore della poligamia e ripudio, a Luca che dici se po’ fa????
ActionAid è un’organizzazione internazionale indipendente che lotta ogni giorno al fianco delle comunità più povere ed emarginate del mondo
Il loro obiettivo è migliorare concretamente le condizioni di vita delle comunità più povere e garantirne i diritti
Fantastico , perché non continuano nei terzo mondo ?
Perché non lo fanno nelle scuole somale o nelle università nigeriane ?
O nelle madrasse iraniane od afgane ?
Viene da chiedermi , quanto ci guadagna in soldi ActionAid ( anche se l’economia non è fatta solo di soldi 🙂 )
Leggevo di 20.000€ ad iniziativa
Nel “kit” poi , che c’è ? Parrucche , barbe finte ……………
Leggere tutti insieme i commenti si VCB alla notizia del sostegno del nostro Municipio al progetto contro le discriminazioni non fa che confermare la convinzione che per ridurre le discriminazioni e gli stereotipi sia importante sensibilizzare i ragazzi e le ragazze: certi adulti sono ormai irrecuperabili. Ignorano o rinnegano i principi fondamentali della nostra Costituzione, ribaditi in documenti internazionali e dell’Union europea, non vogliono guardarsi intorno o fare un minimo di autocritica e chiudono gli occhi difronte alle discriminazioni, ai condizionamenti e agli stereotipi che impediscono alle donne in quasi tutto il mondo, e in Europa o misura rilevante in Italia, di esprimere in pieno le loro potenzialità . Donne sottoccupate, sottopagate e sottorappresentate:un danno per la nostra economia, come ampiamente dimostrato.
https://drive.google.com/file/d/0BxchMbAwkVKQYjRjVVA4c2xFUm8/view
Mi dicono che la Sig.ra Oliva è persona intelligente, sensibile e battagliera; peccato allora questo commento dove (forse senza rendersene conto) confonde la lotta alla discriminazione con i goffi tentativi di questi progetti che altro non fanno che confondere le idee e le certezze di ragazzi e ragazze.
Il tentativo subdolo di confondere generi e ruoli non ha nulla a che vedere con la discriminazione.
Non credo di avere le stesse idee politiche di Rosanna Oliva, ma condivido il fatto che ormai certi adulti sono irrecuperabili (del resto sono proprio i nostri padri che hanno affondato l’Italia…..). purtroppo il nostro municipio è fatto essenzialmente di anziani (che hanno poi distrutto il municipio con abusi edilizi e degrado, come per esempio l’aver affittato cantine a poveri disperati…)
@Strix …. penso ci dividono parecchi anni…. saluti!
Fumo…. cortine di fumo. Qualcuno ci spieghi perchè per imparare a rispettare le donne, dei bambini maschi debbano mettersi il rossetto e il tutù.
Magari poi ci spiegate anche il progetto “SCOSSE”…
http://www.aliadirittipernatura.it/News_01.html
LucaV non sono gli anni che ci dividono ma le “Idee”…
Leggo sul Corriere un ‘fenomenale’ articolo che parla del grande successo delle nuove mutande da uomo; non più slip e boxer ma “culotte” di raso anche di colore rosa……più “nei panni dell’altra” di così………..
Leggo invece su Repubblica di un “baby-fascista” che le maestre vorrebbero cacciare dall’asilo perchè fa il saluto romano…….anni del piccolo? QUATTRO (avete letto bene: 4 anni).
In questo paese vogliono truccare e vestire i maschietti da femminucce e poi cacciare un bimbo di 4 anni perchè fa il saluto con la mano aperta……..che grande paese!
Siamo alla rivisitazione in chiave modernista della sfida prometeica.
E’ ufficialmente iniziata l’era del transumanesimo.