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Lucciole e lanterne (rosse) a Roma Nord

prostitute
Galvanica Bruni

Lo chiamano “il mestiere più antico del mondo”. Eppure ancora oggi il fenomeno della prostituzione non trova una sua regolamentazione. Impossibile ignorarlo. “Trovarsi prostitute per la strada a tutte le ore dà proprio fastidio, sono indecorose” dicono gli intervistati. Ma è un problema solo di decoro?

A Roma la prostituzione c’è sempre stata, sembra la Capitale anche in questo: dilaga dall’Eur a Tor Bella Monaca, passando per Roma Nord. Una città intera si domanda che fare, la soluzione ha provato a fornirla quest’anno Andrea Santoro, Presidente del IX Municipio, con una proposta che ha fatto discutere: l’istituzione di “isole a luci rosse”.

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Dalle case chiuse allo zoning

La politica italiana comincia ad interessarsi al fenomeno della prostituzione sin dal 1948 grazie alla proposta della parlamentare socialista Lina Merlin, il cui disegno di legge verrà accolto, però, solo 10 anni dopo.
La “Legge Merlin” stabiliva dal 20 febbraio 1958 la chiusura delle case di tolleranza con un provvedimento che intendeva ridurre il fenomeno del “sesso a pagamento” ma che, a causa di una mancata applicazione delle norme, l’ha condotto all’illegalità e a nessuna tutela sia per chi lo esercita, che per i clienti.

L’argomento è stato appunto ridiscusso con la proposta dello “zoning” nel IX Municipio. Un progetto che mirava a contrastare la prostituzione su strada attraverso l’istituzione di “isole” controllate. Autore il Presidente del Municipio Andrea Santoro che ha elaborato il cosiddetto “progetto Michela”, come si faceva chiamare la prostituta romena miracolosamente sopravvissuta alle torture dei suoi aguzzini che nel 2012, dopo averle dato fuoco, l’abbandonarono in un campo.

Anche il Sindaco Marino sembrava d’accordo, ma poi il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha bocciato la proposta del minisindaco che sarebbe dovuta partire proprio dal prossimo aprile.

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E allora che si fa?

Un bel problema. Potremmo dire che la presenza delle prostitute è direttamente proporzionale alla loro richiesta. Un circolo vizioso con un gran giro di soldi, come racconta Alessandro Scarpello, vicequestore aggiunto della squadra mobile di Roma, impegnato a combattere la prostituzione anche sulle strade del XV Municipio.

Un fiume di soldi, una cascata di soldi che dal cliente solo sfiorano le prostitute, per finire quasi tutti nelle tasche del bastardo che le sfrutta. Posso dire che mediamente una prostituta porta fino a cinquecento euro al giorno, e guarda che mi sto tenendo basso, e non ci sono né domeniche né giorni di riposo. Abbiamo avuto il caso di due ragazze romene molto giovani, molto cariche, che portavano fino a ottocento, novecento euro al giorno. Perciò, se uno sfruttatore ne ha anche solo due o tre a disposizione, è sistemato…
Le famiglie? Ah, le famiglie…E’ vero che spesso queste ragazze sono ingannate con la promessa di un lavoro onesto. A volte la famiglia d’origine non sa niente, e torna a riprenderle appena può, a volte c’è un’assenza completa, in molti casi delle situazioni borderline
” (Stefano di Michele, Il Foglio del 16 febbraio 2015).

Roma Nord on the road

Come reagirebbe Roma Nord all’istituzione delle tanto discusse “isole”? Ne avevamo già parlato circa un anno fa (leggi qui), ma da allora poco è cambiato, soprattutto nelle strade più trafficate che abbiamo ripercorso in questi giorni.

Tiberina

In via Tiberina, abbiamo contato ben 40 prostitute: son quasi tutte africane, poche dell’Est Europa, coprono il tratto che va da Prima Porta alla rotonda per Fiano Romano. A destra e a sinistra della strada. Sedute su delle vecchie sedie o in piedi. Di giorno e di notte.

Sempre al cellulare – perché così mica sembrano prostitute, le hanno ben istruite o forse le sorvegliano da vicino – svestite o con abiti sgargianti, nel buio fanno da catarifrangenti.

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È di pochi giorni fa una segnalazione giunta alla nostra redazione nella quale una residente si lamenta dello stato di degrado della zona.

“Sono un’abitante di via Tiberina, ogni giorno tutti noi che qui viviamo siamo spettatori involontari di uno show deplorevole per l’umanità, sopratutto vicino al bivio di Castelnuovo Di Porto. Le macchine si fermano improvvisamente in mezzo alla strada; gli autisti, presi dall’impeto sessuale, causano incidenti. Abbiamo già segnalato il fatto alle istituzioni ma nessuna risposta. Come cittadini siamo indignati. I nostri figli ci chiedono chi siano quelle donnine mezze svestite in mezzo alla strada, non sappiamo cosa raccontargli. Noi donne non possiamo neanche più aspettare il pullman alle fermate sulla Tiberina perché i camionisti e i passanti si fermano per chiederci quanto prendiamo“.

Senza contare la sporcizia poi, proprio ai lati della strada dove si fermano i clienti: buste, cartacce e vecchi oggetti indicano la posizione precisa dove sostano le prostitute.

Verrebbe da dire che, se la prostituzione è davvero un mestiere come un altro, decoro vuole che il “posto di lavoro” sia lasciato pulito. Ma questa è un’altra storia.

Via Flaminia

Sulla via Flaminia, all’altezza di via Due Ponti, ci sono sempre due “affezionatissime” prostitute che si posizionano dopo le 22. Aspettano al distributore di benzina, son sedute proprio lì accanto. Sembrano straniere, ma loro non sono al cellulare, hanno lo sguardo di chi sta aspettando e sa che deve farlo ancora per poco.

Sono giovani, i loro abiti succinti e mentre aspettano i clienti fanno conversazione, ammiccando ai passanti.

Se poi sei timido e a corto di carburante, beh allora rimani a piedi. Vaglielo a dire che vuoi fare solo benzina“, così si lamenta un ragazzo che tutte le sere per tornare a casa passa lì davanti. “Non so quale sia la soluzione migliore per loro, ma di certo fare la prostituta non è un mestiere; la società dovrebbe aiutarle in altro modo“.

Salaria

Sulla Salaria sono per lo più straniere. Anche loro tutte giovanissime, aspettano perfino sotto la pioggia, dalla mattina presto fino a notte inoltrata, niente sembra scoraggiarle. Davanti agli studi televisivi di Sky ne contiamo addirittura una ogni dieci metri.

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Abbiamo chiesto cosa ne pensano alcune persone che lavorano negli uffici lì vicino.

La situazione è penosa. Vediamo macchine che si fermano, fanno salire le prostitute e poi si nascondono in qualche via nascosta, disseminata di preservativi gettati a terra“. A parlare è un signore sulla cinquantina che lavora a pochi metri. Dello stesso parere il suo giovane collega che, però, aggiunge: “è inutile che ci scandalizziamo; se ci sono è perchè c’è chi vuole andarci“.

Villaggio Olimpico

Proseguendo dentro Roma, sotto Corso Francia, c’è un mondo silenzioso. Noi l’abbiamo intravisto dall’alto di Ponte Flaminio. In via degli Atleti Olimpionici, vicino all’Auditorium, c’è un silenzio inquietante. Eppure sono anche lì. E’ buio, è sera, ma ci sembrano di colore, non italiane.

C’è anche un uomo che passa spesso in auto. Ogni tanto si ferma e parla con loro. La targa è sempre la stessa, forse il loro “manager” che dà ordini e le controlla.

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Penso che sia una loro scelta di vita, che non comprendo e non giudico. Se sta bene a loro, sta bene a tutti. Però poi non si lamentassero, ognuno è responsabile di se stesso“, sostiene un adolescente alla fermata del bus 200, vicino al McDonald’s di Corso Francia, quando chiediamo il suo parere.

Tor di Quinto

A Tor di Quinto invece, vicino alla caserma dei Carabinieri, troviamo la “vecchia guardia”. Nel viale, famoso anni addietro per i falò che servivano a segnalare la loro presenza e a riscaldarsi, oggi non c’è traccia di tizzoni o copertoni bruciati.

Oggi, forse le stesse di allora – sono infatti tutte donne mature – aspettano i clienti nei loro camper. Ognuna ha il suo, nel camper si tratta e si consuma. A tutte le ore del giorno e della notte.

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E pensare che proprio là dietro ci sono dei centri sportivi per giovani e giovanissimi.
Quando accompagno o vado a riprendere mio figlio – ci dice un genitore – dobbiamo passare proprio lì davanti, non c’è altra strada. Sì, sono dentro alle macchine, non aspettano più al caldo di un falò, ma da padre sono imbarazzato lo stesso“.

Provo pena per loro“, ci dice invece una mamma. “Da donna e da madre mi si stringe il cuore perché penso che se si arrivi a tanto, devi aver avuto una vita terribile. Una donna non può scegliere di fare la prostituta, è contro natura. Se si arriva a farlo, si è stati costretti dalle persone o dalle circostanze. E’ giusto aprire le case chiuse? Beh, sarebbe come dire che per sconfiggere lo smog, andassimo tutti in giro con le mascherine sul viso. Non si risolve così il problema“.

Acqua Acetosa

Di notte, all’Acqua Acetosa cambia completamente l’offerta: uomini grossi, alti, la loro stazza incute un po’ timore. Vestiti con abiti femminili, aspettano i clienti. Occupano la zona di marciapiede che è poco prima dello stadio delle Aquile.

Fermiamo alcuni ragazzi che aspettano gli amici sul motorino. Sono sul marciapiede opposto. Scherzano all’inizio, forse sono imbarazzati, ma dopo aver ascoltato le nostre domande, diventano seri e ci rispondono. “Abbiamo amici che vanno con le prostitute, lo fanno per divertimento. Ma in effetti c’è poco da ridere nel pagare una donna. Se ci fossero delle zone per la prostituzione, forse tutti ci penserebbero di più se andarci o meno“. Un altro ragazzo aggiunge, “sono tutte schiave di qualche pappa che le sfrutta; prima mandassero in galera loro e poi vediamo“.

Farnesina

Una realtà simile, ma che meriterebbe un discorso a parte, è quella di via dei Colli della Farnesina, dove l’area davanti al cancello del parco di Monte Mario è luogo d’incontro per soli uomini. Uomini che cercano uomini e che per i loro incontri trovano riparo all’interno del parco. Anche in questo caso sia alla luce del giorno che nel buio della notte.

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Quante storie in queste vie, tutte diverse “non solo da donna a donna, ma persino da etnia a etnia, un diverso fondo d’orrore dietro l’approdo per tutte al marciapiede“, richiamando le parole forti dall’intervista ad Alessandro Scarpello.

… E poi le lanterne rosse sul web

Ma la prostituzione a Roma Nord viaggia anche sulla Rete. Su alcuni siti internet fioriscono annunci di “massaggiatrici” o “estetiste” che si offrono nei loro “centri riservati”, ubicati in zona Ponte Milvio, a Collina Fleming, o a Vigna Clara.

Tutto offerto da mani cinesi.
Occhi languidi, ragazze minute ma prosperose, alcune fotografate a mezzo busto e svestite, altre in babydoll e biancheria semitrasparente. Per attirare l’attenzione, alcuni annunci si avvalgono di brevi video in cui le ragazze si presentano al cliente, strusciandosi davanti l’obiettivo.

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La maggior parte dei centri in questione ha un sito internet ufficiale, si presenta come normale oasi di bellezza e relax, ma dopo una ricerca più accurata scopriamo l’arcano. Ad una prima occhiata sembrano davvero solo centri estetici. Peccato poi che lo stesso contatto telefonico dell’attività lo ritroviamo in siti dove, invece, le proposte sono ammiccanti ed esplicite.

Bellissima orientale, giovane, snella, bravissima, viso e corpo da urlo. Bellezza e meraviglioso benessere. Il piacere di un favoloso massaggio sensuale ed avvolgente per impazzire di piacere. Per un completo relax, massaggi molto rilassanti! Vieni….scoprimi. Mi trovi a Corso Francia, Flaminia Nuova, facile da raggiungermi da Cassia – Fleming – Parioli – Stadio Olimpico. Ti aspetto in ambiente pulito e riservato senza portiere” .

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Sempre cercando sul web, incappiamo in un annuncio con tanto di prezzi esposti. “Siamo nel quartiere più famoso di Roma, dov’è nato un nuovo centro relax. In un ambiente elegante e raffinato troverete i migliori massaggi orientali; le mani calde e delicate delle nostre massaggiatrici, esperte, belle e gentili vi regaleranno un profondo benessere. Un luogo dove abbandonarsi e ritrovare l’armonia con il proprio corpo. le nostre addette cambiano in continuazione!”, con tanto di caratteri maiuscoli per evidenziare i concetti, casomai non si capissero già.

Questi sono alcuni dei tanti messaggi pubblicitari che troviamo online, ma ovviamente non è un fenomeno solo di Roma Nord per quanto qui sia molto diffuso. Basti pensare che navigando sui forum “specializzati” troviamo un preciso codice con cui i clienti esprimono le loro opinioni su massaggiatrici, tariffario, prestazioni, durata del trattamento e valutazione della struttura.

Insomma, una vera e propria classifica con tanto di linguaggio criptato. Così, apprendiamo che “CG” sta per “Chinese girls“, “HE” per “Happy ending” (allusione al piacevole lieto fine del “massaggio”), così come “VU” per “velocità urbana“, ad intendere la durata del trattamento.

Ultimo particolare. Sui portali dove di norma si trovano solo annunci lavorativi o inserzioni di compra-vendite è facilissimo imbattersi anche in queste “offertissime”. E allora il pensiero ci viene: che le case chiuse siano rimaste aperte?

Parlarne per farne parlare

Aldilà delle correnti di pensiero, che siano progressiste o moraliste, la politica italiana si è sempre battuta sull’argomento prostituzione, soprattutto in un Paese fortemente influenzato dalla religione cattolica.

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L’Italia potrebbe trarre grande vantaggio da una legge che disciplini il fenomeno: basti pensare che, come riportato anche da un articolo del quotidiano “Linkiesta”, “nell’ultimo anno l’economia sommersa, per non dire illegale, ha fatto lievitare il Pil italiano della bellezza del 1%“. Non sarebbe un caso isolato in Europa: si pensi che per alcune legislazioni nazionali (come quella olandese dal 2000), la prostituzione è attività legale e regolata, a tal punto che le prostitute posseggono un proprio sindacato e pagano le tasse.

Questa scelta ha un impatto diretto sul prodotto nazionale, a differenza di quanto accade per un Paese come l’Italia. Ma chissà se legalizzare questa realtà sarebbe poi davvero la scelta migliore o solo il tentativo di renderla meno indecorosa?

Certo, c’è anche chi la pensa diversamente: “coi tempi che corrono, ognuno si arrangia come può” – sostengono due donne a spasso per Labaro, buttandola a ridere – “ormai per quelle persone si tratta davvero di una routine: una decina di minuti a volta e passa la paura. Si saranno abituate con gli anni, e nel frattempo intascano sicuramente più soldi di noi, chiamale sceme!”

Case chiuse o aperte, marciapiedi affollati e siti internet, la prostituzione è sempre esistita e chissà qual è la soluzione più adeguata. Noi non abbiamo risposte giuste, il nostro obiettivo era parlarne per farne parlare.

Valentina Ciaccio e Barbara Polidori

© riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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16 COMMENTI

  1. Mi associo al signor Giacomo e faccio anche io i miei complimenti per questa bella inchiesta che ritengo anche coraggiosa visto che è stata firmata da due donne. Brave, veramente brave, avete saputo toccare questo argomento con serietà senza scivolare nel falso pietismo.

  2. complimenti per il bellissimo articolo ma io penso che il successo per le due redattrici sarebbe maggiore se questa inchiesta portasse ad una presa di coscienza da parte dell’opinione pubblica. Sono convinta che la nostra libertà debba coesistere con la libertà altrui ma non .tollero di vedere scene di oltraggio alla pubblica decenza quando attraverso le strade di Roma. E voi?

  3. Complimenti per la prima parte del lavoro (ottimo). Adesso aspettiamo la seconda parte, quella difficile… quella in cui – con argomentazioni razionali – qualcuno dovrà riuscire a difendere lo squallido “status quo” contro la regolamentazione della prostituzione: controlli sanitari, tassazione e (auspicabilmente) riduzione dell’oppressione criminale dei trafficanti di schiave moderne.

  4. L’articolo è esaustivo sotto tutti i punti di vista, mi associo ai complimenti, ma bisogna fare qualcosa per quelle donne costrette a fare quel mestiere, c’è chi lo sceglie e magari, come dichiarano le due signore intervistate, si saranno abituate e passa la paura, ma vi assicuro non è bello assistere alla scena di una giovane ragazza alla quale portano il neonato per farlo allattare mentre lei per strada è obbligata a prostituirsi. E’ successo sotto i miei occhi precisamente in uno slargo va prima della diga di Castel Giubileo.
    Quando vedo queste ragazze non posso chiedermi cosa provano nel loro animo e non posso che maledire quegli uomini che alimentano questo mercato. Sono figli ,mariti, padri che non dovrebbero nemmeno riuscire a guardare nei loro occhi le donne della loro vita. Mi fanno veramente schifo!
    Non c’è la volontà di distruggere questo racket che ormai si è impossessato delle nostre città, a qualsiasi ora del giorno e della notte, perché come al solito ci sono interessi economici, equilibri che toccano livelli alti della nostra politica e società! Non è retorica, ma una realtà sotto gli occhi di tutti, e non basta girarsi dall’altra parte e far finta di non vedere. Sono solita proporre oltre che denunciare, proviamo con l’impegno anche della vostra testata giornalistica a portare avanti una proposta, un movimento forte , continuo, affinché si animino le coscienze di tutti ,per scuotere la nostra classe politica. Chi vorrà continuare questo mestiere per libera scelta potrà farlo, non in strada, e in forma regolamentata, chi è schiava avrà molte più chance per essere liberata.

  5. Credo che un articolo sia bello anche e sopratutto quando può essere d’aiuto a risolvere un problema. Quindi ora tocca a tutti noi. Che non rimagano solo parole, ma si passi a fatti concreti.

  6. Mi piacerebbe sapere dalla Sig.ra Claudia se proverebbe schifo anche nei confronti di “figli, mariti e padri” che vanno con chi sceglie questo mestiere “per libera scelta”; perchè non ho capito se il suo senso di schifo è solo per la prostituzione indotta oppure riguarda la prostituzione in genere.
    Insomma, se una lo fa per libera scelta e in forma regolamentata, la prostituzione è OK? Mah…….

  7. Ognuno maggiorenne e consenziente è libero di scegliere cosa fare della sua vita e nel caso specifio del suo corpo fermo restando il rispetto per gli altri. Cosa diversa è se parliamo di donne spesso minorenni costrette a prostituirs, che subiscono violenze  ricatti diretti ed indiretti .Sono contro comunque  la prostituzione in generale  e gli uomini che l’alimentano suscitano in me quel sentimento di cui sopra. purtroppo è una legge di mercato: se c’e richiesta aumenta l’offerta . Se  è defnito il mestiere più antico del mondo ci  sarà una ragione e quindi inutile fare i moralisti. Regolamentarlo significa maggore sicurezza  sanitaria e sociale, rispetto x la sensibilità dei cittadini sottraendo alla vista situazioni imbarazzanti specie per i bambini, eliminare o almeno  ridurre il controllo da parte della malavita e da qui tante minorenni sarebbero tutelate. Al di là di come personalnente io e lei la pensiamo rimane il fatto che la prostituzione sulle nostre strade è un fenomeno ormai intollerabile. Lo spirito dell’intervento non era di sollevare polemica o di urtare la sensibilità dei  lettori , ma unicamente di contribuure e proporre qualcosa… l’alternativa ,converrà con me, è assistere al presente ben descritto dall’articolo. Ben lieta di leggere presto una sua proposta.Cordialità

  8. Se il fenomeno della prostituzione è un qualcosa di sbagliato allora non va giustificato e tantomeno regolamentato; semmai deve essere contrastato attraverso leggi severe che non devono limitarsi a punire solo l’induzione.
    E’ vero che chiunque può fare quello che vuole della sua vita e del suo corpo ma è altrettanto vero che se qualcuno ha diritto di metterlo in vendita qualcun altro ha diritto ad acquistarlo……Il guaio è che dal momento che il sesso non ha più l’esclusiva funzione della riproduzione della specie (come avviene in natura) la prostituzione….. prospera. Quale la mia proposta? Lasciamo perdere l’idea balzana di strade e parchi dell’amore e applichiamo la legge che al momento punisce l’induzione ma anche l’adescamento oltre agli atti osceni (per non parlare poi delle misure che possono essere applicate nei confronti di chi è nel nostro paese in stato di clandestinità). Saluti.

  9. Buongiorno Sig. Strix, pur rispettando il suo pensiero sulle finalità del sesso, non lo condivido, e credo che con tutti i pro e i contro che ogni essere umano racchiude in se, forse in qualcosa ci differenziamo dagli animali.
    D’accordo nell’ applicare le leggi che già esistono, ma allora chiediamoci perché non è stato fatto niente fin qui di serio, che ha portato gradualmente a questo scenario di cui stiamo argomentando. Il risultato è che altrettanto dilagante è il senso di abitudine che abbiamo maturato o meglio ci hanno spinto a maturare anche nel caso specifico della prostituzione e dei suo scenari.
    .Sig. Strix, Lei si scandalizza più a sentire notizia sull’arresto di Tizio e di Caio per concussione e corruzione, di fondi trasferiti all’estero, di evasione fiscale, di opere incompiute, di danaro sprecato, di servizi non più garantiti al sociale, di pensioni da fame , di allungamento dell’età pensionabile per una misera pensione dopo 40 anni e più di lavoro, di pensioni d’oro le cui cifre sono paradossali? L’elenco sarebbe lungo, ma solo per ribadire che c’è proprio, attraverso i mass media, una volontà di far passare l’anormale come normale. Intanto c’è l’ assenza di “politica” quella che racchiude il significato originale di polis, da decenni c’è solo la presenza di politicanti a destra a sinistra al centro (se ancora ha un valore tale definizione), salvo eccezioni, che ha saccheggiato e continua a depredare il nostro Bel Paese.
    Forse è nel DNA di noi Italiani subire certe situazioni. Fin quando ce la caveremo, siamo disposti a tollerare un po’ tutto. Con questo non ho la soluzione da estrarre nel cilindro, ho lanciato un’idea magari da condividere, ma sicuramente resterà uno scritto come tanti interventi. Per quanto virtuale questo è uno spazio di confronto con gli altri ed è un occasione per esprimere , in liberta e rispetto, il proprio punto di vista. Saluti

  10. Gentile Claudia non c’è dubbio che ci differenziamo dagli animali ma quello che volevo dire è che nel mondo animale non esiste la prostituzione dal momento che il sesso è finalizzato unicamente alla salvaguardia della specie.
    Nella società umana invece la prostituzione ha reso il sesso “democratico” (affermazione che potrebbe sembrare forse cinica) consentendo a tutti, anche a chi è solo (o insoddisfatto) di avere rapporti sessuali; in questa ottica la prostituzione potrebbe apparire “utile” (anche se la mercificazione del corpo non mai è eticamente accettabile). Quanto al fatto che non si fa nulla, non c’è da meravigliarsi: dietro la prostituzione ci sono interessi economi enormi e poi la società moderna trasuda sesso (nella pubblicità, nella moda, nel cinema e televisione….). Sperare in un qualche intervento della classe politica è inutile dal momento che sono troppo impegnati ad arraffare i soldi degli italiani.
    Devo però dire che non ho perso la capacità di scandalizzarmi; questa gentaglia merita il nostro disprezzo e non avrà MAI il mio voto. Cordiali saluti, Strix.

  11. Sig. Strix , come Lei, visto l’elenco di cose che ho menzionato, mi scandalizzo , e mi arrabbio pure, perchè ahimè sono nella condizione di spettatore difronte agli scandali del nostro Paese. Speranzosa che la legge venga applicata e la giustizia faccia il suo compito, mi ritrovo ad apprendere notizie che spesso smentiscono la più chiara verità e responsabilità e perfino reati per i quali viene vantata “l’assoluzione” dettata solo dalla prescrizione e non perché il fatto non sussiste. Salvo poi che al cittadino normale viene magari applicato il fermo giudiziario per non aver pagato un tributo…Siamo il paese di Pulcinella!
    Per non divagare dal tema iniziale, non mancano leggi e sentenze della Cassazione sull’argomento, ma non è il mio mestiere e non ho le capacità per analizzarle e valutarne la corretta applicazione per colpire chi induce e sfrutta la prostituzione.Lei scrive che è inutile sperare nell’intervento della classe politica che, mi permetta la semplificazione, dovrebbero far muovere le istituzioni chiamate ad applicare le norme esistenti. E allora che si fa? Come si può cambiare la rotta?
    Cordiali saluti

  12. La prostituzione in Italia è il lavoro al nero più diffuso, più remunerativo, legalmente(si fa per dire) esentasse e fuori da ogni tracciabilità! questo genera un giro di denaro sporco che può essere usato dagli scafisti, dai venditori di droga , dai mercanti di armi, dai terroristi etc… Una regolamentazione è estremamente difficile, anche fare una legge abrogativa della Merlin con alternative non risolverebbe se poi manca la possibilità di controllo del rispetto della legge, come per altro oggi già avviene.La domanda c’è e l’offerta è tanto più ampia quanto più in Italia la tratta di chi viene utilizzato per la prostituzione non è scoraggiata da chi dovrebbe fare i controlli. Non sto parlando di moralità ma di ordine pubblico ed economia sommersa, di delinquenza mafiosa organizzata a danno di ogni cittadino, anche a danno di coloro che usufruiscono di tali “servizi”.

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