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La ciclabile fantasma di Quarto Peperino

Fabrizio Azzali

quarto-peperino240.jpgI cartelli stradali sono nuovi di zecca, roba da far invidia a tutte le ciclabili di Roma. Peccato però che siano inutili, nessuno vi transita. La pista ciclabile di Via Quarto Peperino è deserta; anche il parcheggio è deserto, se non fosse per un gregge di pecore ci limiteremmo a fotografare erbacce e cemento.

Di questa strada ne abbiamo parlato nell’aprile del 2012 (leggi qui) e dobbiamo dire che a distanza di 34 mesi nulla, ma proprio nulla è cambiato. Solo l’asfalto, danneggiato, è stato rinnovato.

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La pista inutile e il parcheggio ovviamente superfluo sono il frutto di una compensazione che a quanto pare ha compensato solo il costruttore; questa è zona di piste che finiscono nel nulla e di strade a circuito chiuso.
Si compensa e si costruisce, ma i monconi delle ciclabili rimangono scollegati così da rendere del tutto inservibile quella che potrebbe essere invece una buona opera.

Quarto Peperino attraversa un’area di grande bellezza con panorami che avrebbero fatto la gioia degli artisti inglesi che nell’800 attraversavano il nostro paese; perfino la cupola di San Pietro si riesce a vedere in lontananza. La bellezza di un simile paesaggio al solito è mortificata però dalla trascuratezza e dall’abbandono.

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Sulla collina dove un tempo svettavano alberi maestosi ora ci sono solo i cadaveri di alcuni giganteschi pini e cumuli di spazzatura oltre a cataste di detriti.

Dal momento che la sommità può essere raggiunta soltanto a piedi si tratta sicuramente di materiali e arredi portati sulle spalle da senza tetto: tavole, compensato, nailon, materassi e qualche vecchio divano.
Il tutto ai piedi di alberi rinsecchiti e malati prossimi a schiantarsi al suolo.

Non manca però neppure una canna fumaria in eternit e il telaio di un vecchio ciclomotore.

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Qualcuno potrebbe pensare che il verde di Roma Nord è così tanto che il Comune non riesce neppure a proteggerlo e curarlo; altri, prendendo spunto dalla vicenda senza fine del Parco Volusia, potrebbero invece concludere che in fin dei conti in Via di Quarto Peperino è andata meglio che altrove.

Due modi diversi di vedere la questione anche se non aiutano a risolvere il problema; così come non l’aiuta quella inutile pista con un parcheggio superfluo.

Francesco Gargaglia

© riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

 

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4 COMMENTI

  1. Parco del Veio.. si fa per dire perché hanno distrutto la pineta e sicuramente faranno altri danni altro che pista ciclabile!!! solo cemento-

  2. SENZA PAROLE . . . E IL PRESIDENTE DELLA XV CHE DICE !?

    C’E’ QUALCUNO !!!!

    AIUTOOOOO !!!!!

    QUANTE PROMESSE SOTTO ELEZIONI E POI ??

  3. E’ proprio vero quella segnaletica su via di quarto peperino è in vidiabile!!peccato che non serva che alle pecore quando attraversano la medesima.di contro ,poco distante al Labaro in via veientana vetere che è una via a senso unico manchinoperchè asportati da vandali i cartelli di divieto d’accesso con grave pericolo di incidenti anche xchè il pprimo tratto è a doppio senso x una delibera del consiglio di stato…hanno mai provveduto alla manutenzione???si sono mai visti i vigili?? no .
    ma chi è preposto a tale compito che cosa fa???xche’ non si fa un giro ogni tanto in zona e controlla le anomalie??forse è troppo…..

  4. Quello che più fa rabbia è non c’è mai un responsabile di queste opere inutili e pure incomplete, dei lavori realizzati male,dei lavori che non rispettano le gare assegnate, del mancato rispetto dei tempi di realizzazione… Soldi buttati e che magari era meglio destinare ad altre opere, utili al territorio. Manca proprio il senso pratico delle cose, chi propone,progetta e chi delibera… che linea segue?
    Roma, quella che vive ogni singolo cittadino non è quella turistica, quella del centro o dei quartieri “in”, è anche quello delle periferie , dei quartieri che sono cresciuti adiacenti a quelli storici dentro e fuori il GRA, che meritano la stessa attenzione, anzi maggiore per favorirne la crescita, la vivibilità attraverso infrastrutture veramente utili e servizi. Per la pulizia della collina o per tanti altri interventi volti a dare decoro alla città, ma perchè non si ricorre all’utilizzo di iniziative come queste http://demo.urloweb.com/municipi/categorie/municipio-xi/6792-municipio-xi-pronti-i-lavori-socialmente-utili, o http://www.zonalocale.it/2015/03/11/lavori-socialmente-utili-per-gli-ospiti-dei-centri-di-accoglienza/14677. Questi sono solo due esempi, ma credo che ne esistano tanti altri a testimonianza del fatto che delle soluzioni a “quasi zero spese” (sicuramnete inferiori a tanti sprechi) si possono trovare

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