Home ATTUALITÀ Cassia, sit-in di Casapound per sgomberare “la casa degli orrori”

Cassia, sit-in di Casapound per sgomberare “la casa degli orrori”

Fabrizio Azzali

casa orroriGiovedì 29 gennaio, sit-in di Casapound sulla Cassia, all’altezza del civico 1134 nei pressi dell’ex casa di riposo dei ferrovieri, oggi edificio abbandonato con tutti i vetri fracassati e con montagne di rifiuti e calcinacci davanti all’ingresso, distrutto all’interno e occupato da tempo da nomadi e sbandati.

Un palazzo che non esagerammo a definire, in un nostro recente articolo, la “casa degli orrori”. Circondato da una specie di foresta dove tra montagne di detriti e feci cresce una disordinata vegetazione, già a partire dal piano terra, nei lavatoi, nelle cantine, nell’ex centrale termica tutto quello che c’era di buono da prendere è stato portato via mentre il resto è stato distrutto sistematicamente.

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Per non parlare dei piani superiori, ridotti a grandi discariche con montagne di rifiuti, di detriti, di sostanze molto probabilmente pericolose. Un palazzo diventato nel tempo rifugio di vagabondi, di nomadi, di disperati, di tossicodipendenti e perfino di incalliti ladri di materiali edili.

I residenti della zona lamentano un incremento di furti e rapine, a loro dire molto probabilmente opera di questi occupanti, e non accettano più di restare passivi davanti a tanto degrado.

Da qui prende le mosse l’iniziativa di Casapound “che ci troviamo costretti ad assumere – dichiara Andrea Antonini, vicepresidente CPI – per l’inerzia di tutte le autorità competenti, da quelle di pubblica sicurezza al XV Municipio che, informalmente messo al corrente sia da me che da numerose segnalazioni degli abitanti, sembra per ora poco interessato al fenomeno.”

“Noi sappiamo invece che lo spettro di una occupazione di massa di quel palazzo va scongiurato con ogni mezzo. Per questo saremo lì davanti, alle 18 di giovedì 29 gennaio, per effettuare un volantinaggio di sensibilizzazione del cittadini del quartiere stesso. La Giustiniana – conclude Antonini – non sarà la Tor Sapienza di Roma Nord”.

Claudio Cafasso

NdR: la nostra inchiesta con le foto degli interni: clicca qui

 

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