Home ATTUALITÀ Verde Cortina, un libro e un’esposizione sui confini della guerra fredda

Verde Cortina, un libro e un’esposizione sui confini della guerra fredda

Galvanica Bruni

cortina.jpgDa Trieste a Lubecca, dall’Adriatico al Baltico, un viaggio lungo la cortina di ferro, il confine che separava l’Occidente dai paesi comunisti; un corridoio verde con boschi di abeti, laghi naturali e artificiali, ampie pianure con contorno di torrette di avvistamento, carcasse di carri armati e lugubri posti di controllo.

Il corridoio che separava il libero mondo occidentale dall’oppressione sovietica oggi è un lungo nastro di verde con parchi e riserve naturali arricchite dai ricordi di quella che fu una invalicabile frontiera. A svelarci la bellezza di questa “verde cortina” sono le foto di Matteo Tacconi e Ignacio Maria Coccia che hanno compiuto in auto il viaggio da Trieste sino a Lubecca documentando come la natura si sia riappropriata di quell’innaturale confine.

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Il risultato di questo viaggio che ha tagliato in due l’Europa attraverso Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Austria e Slovenia è un libro che descrive “senza enfasi”, come dice Mara Gergolet nell’introduzione, un mondo che appartiene al passato e che la natura ha fatto suo.

Le fotografie contenute nel libro sono anche esposte al Goethe Institute (Via Savoia 15) in una mostra che rimarrà aperta sino al 24 gennaio 2015; una trentina di grandi foto a colori che documentano come la Cortina di Ferro, dopo la caduta del Muro di Berlino, si sia trasformata in un corridoio di parchi e riserve transfrontaliere dove ancora sopravvivono i segni di quella che fu una grande follia umana.

Francesco Gargaglia

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