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Mosiello (PD): “Il no alla violenza di genere passa attraverso il cambiamento dei modelli femminili”

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mosielloDa Lucia Mosiello, ricercatrice, consigliera PD e componente della Commissione delle Elette del XV Municipio, riceviamo e pubblichiamo alcune riflessioni in occasione della Giornata Mondiale del 25 Novembre indetta dall’ONU per contrastare la violenza di genere ed il femminicidio.

“Anno dopo anno si moltiplicano le iniziative e le associazioni dedicate a combattere e denunciare la violenza alle donne e, nonostante ciò, un anno dopo l’altro assistiamo inermi all’inesorabile aumento dei femminicidi, anche nel nostro Paese.”

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“Per tutta la giornata oggi manifestiamo per combattere la violenza di genere, che ovviamente viene assimilata prevalentemente alla violenza fisica. Ma la violenza di genere purtroppo ha molteplici aspetti e manifestazioni anche subdole, quali ad esempio lo sminuire il talento femminile, disconoscere potenzialita’ e meriti, una strategia purtroppo praticata in vari contesti della societa’, dalle professioni alla politica, una pratica a volte adottata inconsapevolmente e’ di abbassare costantemente alle donne l’asticella dell’altezza.”

“Personalmente – continua Lucia Mosiello – ritengo che per arrivare a sconfiggere radicalmente la violenza di genere sia invece particolarmente importante che questo non accada mai. Contrastare efficacemente la violenza di genere significa certamente e prima di tutto potenziare e sviluppare ogni presidio di aiuto e tutela per le donne purtroppo gia’ vittime di violenza, ma anche riuscire a modificare il substrato culturale nel quale la violenza puo’ poi facilmente insinuarsi.”

“Ad esempio – aggiunge la consigliera – ritengo necessario proprio nella giornata di oggi fermarsi a riflettere anche su aspetti importanti della nostra societa’ che appare sempre piu’ interessata all’aspetto fisico, che all’intelligenza femminile, a partire da come viene rappresentata l’immagine delle donne attraverso i mass media.”

“Dovremmo fare piu’ attenzione al modello femminile che stiamo proponendo alle giovani generazioni da tempo, un’immagine di donna che il piu’ delle volte – conclude Mosiello – viene rappresentata come una sorta di “bene mobile” del partner, alla stregua dell’autovettura o dell’ultimo modello di telefono cellulare e che quindi “il proprietario” in quanto tale si sente autorizzato a rompere quando non lo puo’ piu’ possedere o semplicemente non gli interessa piu’ “.

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