In relazione alla vicenda “Palla di Ponte Milvio” di cui abbiamo svelato il mistero (leggi qui), da Marco Perina, responsabile del circolo NCD “Roma Nord”, riceviamo e pubblichiamo quella che lui stesso definisce una “Lettera aperta semi-seria (ma nemmeno tanto) al Sindaco Marino” nella quale pone una domanda al primo cittadino.
Quanto rende l’occupazione del suolo pubblico nell’area antistante Ponte Milvio? E’ questo il quesito perno della lettera aperta nella quale Perina scrive:
“Caro signor sindaco, non ce ne importa niente di cosa siano le misteriose sfere comparse a Ponte Milvio e sul Tevere, basta che chi le ha installate abbia pagato carissima la location. Se ci hanno versato centomila euro per ogni palla, va benissimo. Con centomila euro si tiene aperto sei mesi un asilo nido: possiamo sopportare quelle schifezze in cambio di un servizio altrimenti impossibile in una città ridotta all’elemosina. Ma non una lira di meno di centomila.
Chi si sta vendendo la città alla cartellonistica, ai finti restauri, ai pubblicitari, ai privati di ogni tipo, deve almeno darci garanzie sul denaro perché non siamo Atlanta o Pittsburg, siamo Roma, e in un’immaginaria “Borsa delle città” valiamo più di tutte. Avete deciso di smerciare le azioni? Dateci almeno l’assicurazione che non le state liquidando sottocosto, che noi micro-azionisti senza potere ne avremo un vantaggio.”
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Attento Signor Perina a non toccare “le palle di Marino” se no rischia di essere preso per un neo-fascista! E poi cosa vuole che siano 4 palle, due auto in doppiafila e qualche bottiglietta per terra……..non vorrà mica un po’ d’ordine (richiesta sospetta!) e perdere l’unico primato che abbiamo: la Capitale più lercia d’Europa!
Sarebbe interessante sapere i dettagli dell’operazione “palle”… giusto. Ma anche di tutte quelle che hanno occupato Ponte Milvio negli ultimi anni… dalle proiezioni notturne, ai maxigelati… sino alla Mini che è stata letteralmente appesa sulla piazza.
Chissà quanto hanno reso quelle orribili ‘piazzole’ di cemento su via Flaminia Vecchia con le quali sono stati allargati i marciapiedi a vantaggio di due esercizi commerciali.
Qualcuno della precedente amministrazione del Municipio sa dirmelo?
Premetto che sono d’accordo con la sostanza della lettera del signor Perina, però mi ricordo bene, abitando a Ponte Milvio, che non è la prima volta che vengono consentite manifestazioni sotto la Torretta. Quando hanno fatto la sfilata di moda oppure quando l’ex sindaco Alemanno ci ha deliziati per un mese con il suo gazebo elettorale non mi sembra che il signor Perina abbia protestato così forte. Stare all’opposizione è facile, governare è più difficile.
…… con questo sindaco non andiamo lontani… con questa opposizione non andiamo da nessuna parte….
Gentile Marina, la sfilata di moda, durata una serata, ricordo abbia pagato l’occupazione suolo pubblico e, comunque, non era un’iniziativa così marcatamente commerciale come quella delle “palle Smart”…
Erano giovani stilisti, anche del nostro territorio, che presentavano le loro produzioni.
Il Gazebo di Alemanno, che non stava sotto la Torretta, è stato autorizzato, come moltissime analoghe iniziative elettorali, ed ha regolarmente pagato.
Le offro una “assist” polemico a mio “svantaggio”:… il Gabinetto del Sindaco (Alemanno) autorizzò, all’insaputa del Municipio, una orribile (forse peggiore delle “palle”) installazione per promuovere la trasmissione del Grande Fratello.
Fui il primo a criticarla duramente e a chiederne la rimozione.
Sono assolutamente contrario a qualsiasi iniziativa commerciale nei Siti storico-archeologici di Roma a prescindere dal colore politico di chi governa la città.
Anni addietro sono stato tra i proponenti, anche con il sostegno della sinistra, di una risoluzione che vieta a Ponte Milvio, sotto la Torretta e sul ponte, qualsiasi iniziativa commerciale
Il mio post andava in quella direzione.
Un saluto, Marco Perina
signor Perina, grazie per la risposta però per quanto riguarda il gazebo di Alemanno la prego di guardare questa foto: non stava sotto la Torretta ? Proprio sotto no, a 5 metri sì !
http://www.abitarepontemilvio.com/wp-content/uploads/2013/05/Allemanno-1024×768.jpg
Martina ha ragione, mi ricordavo quello delle elezioni precedenti (contro Rutelli) “giunta Veltroni” che stava davanti a “Pallotta” …..la sostanza non cambia….
Caro Signor Perina,
come ho avuto già modo di sostenere in un altro recente post sempre riferito alle “palle”, io sono invece assolutamente favorevole ad iniziative commerciali, anche in siti storici, purché la collettività ne tragga il giusto tornaconto. E purché siano quantomeno decorose.
E’ un modo intelligente per recuperare risorse che le dissestate finanze pubbliche non avrebbero modo di stanziare; lo si fa in tutte le principali capitali europee, e nessuno grida allo scandalo.
Restauri di monumenti di inestimabile valore sono stati recentemente finanziati con i diritti delle affissioni pubblicitarie: dalla Barcaccia a piazza di Spagna, da poco riaperta al pubblico, al Colosseo, alla scalinata di Trinità dei Monti; ma se ne è giovata anche, per fare un esempio a noi più vicino, la facciata della parrocchia Gran Madre di Dio a Ponte Milvio.
Certo, il manifesto della Voiello affisso a Trinità dei Monti ha provocato giusta indignazione:
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/14_settembre_18/trinita-monti-coperta-voiello-scoppia-polemica-twitter-acb8a086-3f5d-11e4-97e5-7c54525b65fe.shtml
così come a suo tempo apparì stonata la pubblicità della birra sulla facciata della parrocchia:
https://www.vignaclarablog.it/2013060323440/oro-incenso-e-birra-a-ponte-milvio/
ma si tratta di applicare un minimo di buon senso.
Invece di porre veti pregiudiziali, o di scrivere lettere semi-serie al Sindaco, mi piacerebbe che i politici locali controllassero le modalità di assegnazione delle concessioni e le tariffe applicate, verificandone la congruità, e indirizzando ove possibile la destinazione dei fondi in questo modo raccolti. Ne trarremmo tutti vantaggio.
Con cordialità
Aristide
Marco Perina evidentemente non si rende conto come le precedenti gestioni comunali abbiano trasformato la storica via Cassia autorizzando una passerella di amplissimi e deturpanti cartelloni pubblicitari posti pericolosamente anche sugli incroci stradali.
Gentile Aristide, la mia intenzione, chiaramente provocatoria, era proprio quella: evidenziare e chiarire i “purché”…che rimangono ancora poco chiari.
Gentile Gramiccia, siccome le “precedenti” gestioni sono state carenti bisogna accettare tutto o, addirittura, non dire niente…???
Un saluto.