“Nella giornata di oggi, nei pressi della stazione Tor di Quinto, cittadini italiani e cittadini romeni insieme hanno ricordato, a sette anni, la tragedia del delitto Reggiani.” Ne dà notizia Giorgio Mori, portavoce dell’ Assemblea Costituente del XV Municipio e membro dell’Assemblea Nazionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.
“Si è deciso anche quest’anno di ricordare la gravissima tragedia che colpì la città di Roma nel 2007 quando un uomo romeno senza fissa dimora, Romulus Nicolae Mailat, sotto effetto di alcool e stupefacenti saltò fuori dalla selva che circondava la strada che portava a Tor di Quinto e stuprò la signora Giovanna Reggiani che stava tornando a casa. La signora morì dopo due giorni di agonia in ospedale. La cittadinanza si riunì sotto il segno delle parole: MAI PIU’.
“Dopo alcuni mesi – continua Mori – la dimissionaria amministrazione Veltroni fu sostituita da quella di Alemanno che, in linea con le politiche nazionali, privilegiò l’aspetto sicurezza del territorio. Ogni stazione di treno, metro e punto di interscambio era presidiata dalle forze dell’ordine all’interno di un piano sicurezza nazionale. La strada fu illuminata, furono impiantate le colonnine SOS, ma non si giunse mai al punto di garantire una definitiva normalità dell’area. La stazione di Tor di Quinto, con Marino e Torquati, è oggi tornata ad essere una cattedrale nel deserto dove pochi hanno l’ardire di avventurarsi per prendere il treno Roma-Viterbo.”
“Tutto si è normalizzato – sostiene Mori – e l’attuale amministrazione comunale di Marino e municipale di Torquati hanno deciso di ignorare il ricordo della tragedia, confermando che si è tornati definitivamente allo status ante tragedia. Le priorità di Torquati e Marino sono di pedonalizzare il centro storico, di mandare gli assessori in bici, di presiedere il gay pride e di trascrivere nozze gay celebrate all’estero. Alla luce di questo non stupisce certamente l’assenza di Marino e Torquati sul luogo della tragedia. Sono altre le loro priorità – conclude – ed è diverso il loro modo di concepire la memoria storica e l’integrazione.”
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le loro priorita’ son ben altre..gli autografi del sindaco che oltretutto rifiuta l’ordine del prefetto….i rom….l’aumento tariffe scuola parcheggi. tasi…bus dimezzati ztl..il. resto..e’ out…loro tutta.un’altra storia..!!!
Un sentito ricordo della signora Reggiani.
Alcune stazioni tra Tor di Quinto e Prima Porta mettono paura.
La Flaminia Vecchia, dove chi sale a La Celsa parcheggia l’automobile, è senza illuminazione da mesi, e intorno è un coacervo di insediamenti abusivi.
Qualcuno faccia qualcosa.
La “sicurezza” non c’era prima e soprattutto non c’è ora; è sufficiente pensare a quello che succede a Milano con gli alloggi popolari occupati da nomadi o a quel tizio aggredito mentre stava gettando la spazzatura (2 degli aggressori denunciati a piede libero!). Per non parlare della metro di Roma.
In questo schifo di paese neppure puoi difenderti: non puoi portarti in tasca uno spray al peperoncino perchè la legge non te lo consente (in Francia un dissuasore elettrico lo puoi comprare in qualsiasi armeria) e se reagisci c’è sicuramente qualche magistrato che ti vuole sbattere in galera. Però ha ragione Rosanna: dal momento che il PRIMO CITTADINO rifiuta una direttiva del Prefetto qualsiasi cittadino può fregarsene delle norme e comportarsi di conseguenza.
Condivido la vostra amarezza.
La destra ha provato a fare un intervento nel 2009 che era fondato sulla presenza dell’esercito nei punti sensibili. Questo avrebbe dovuto prevedere una fase due che atteneva la riforma della giustizia.
Al contrario, il 2010 ha visto l’inizio del tracollo della destra a livello nazionale e locale, quella fase due non è nemmeno iniziata e oggi ci troviamo ad essere tornati al punto di partenza.
Quello che maggiormente preoccupa è il fatto che la sicurezza non sembra essere una prioritá politica per nessuno che governi a qualsiasi livello.
E se qualcuno segnala fatti gravi che accadono sul territorio, la risposta giustificazionista spesso è:
“Si, ma anche gli italiani non rispettano la legge … ”
Tanto che il geniale Sindaco di Roma sembra che, non appena sentite queste parole, abbia subito voluto rendersi partecipe e militante alla “disobbedienza verso la legalitá”.
G.Mori