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Frammenti in mostra a Formello

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frammenti.jpgVenerdì 24 ottobre, alle 18, nel Palazzo Chigi di Formello si inaugura la mostra Frammenti degli artisti Yo Akao, Sergio Baldassini, Alberto Emiliano Durante e Giulia Manfredi. La mostra proseguirà fino a giovedì 30 ottobre.

All’interno dell’atrio loggiato del palazzo saranno realizzate delle installazioni temporanee che si troveranno a dialogare con l’architettura del luogo e con la sua storia. A queste opere si aggiungerà la proiezione del video “Andantino” di e con Tiziana Cesarini e Claudia Comina.

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Frammenti

Palazzo Chigi a Formello è un luogo dove gli eventi storici si sono stratificati lasciando un segno indelebile: una costruzione edificata sui frammenti del passato. Entrando al suo interno ci si immerge nelle diverse epoche che ne hanno segnato la storia.
I reperti ospitati, fra i quali gli antichissimi buccheri etruschi e le sculture di età imperiale romana, possiedono un valore inestimabile perché sono il simbolo di un mondo lontano e rappresentano lo splendore di una civiltà ormai scomparsa.

Frammenti di manufatti sacri e profani che passati di mano in mano, contengono la storia degli uomini che li hanno realizzati. Oggetti di comune utilizzo della vita quotidiana del loro tempo, rispettati, adorati e intrisi di antiche credenze, che spesso sono poi caduti nell’oblio, occultati e anche distrutti.
Nonostante il passare dei secoli, quei pezzi non hanno perduto la loro forza. La materia stessa, la sua struttura o anche un solo segno tracciato su una superficie spezzata può costituire uno stimolo. I reperti, sepolti nella terra, conservano un’energia vitale che può tuttora interagire con il nostro mondo ed essere fonte d’ispirazione per creare nuove forme. Frantumandosi hanno subito una trasformazione che propaga in modo enigmatico la loro forza simbolica.

Nell’atrio loggiato del Palazzo, quattro artisti avranno la possibilità di sovrapporre i propri Frammenti contemporanei alle stratificazioni già presenti. Le opere cercheranno di dialogare sia con l’architettura che le ospita, sia con i resti del passato sui quali il Palazzo è stato costruito. Quelle piccole schegge che senza rendercene conto spesso calpestiamo, ma che indubbiamente contribuiscono alla costruzione nel nostro presente.

Orari: dal lunedì al sabato dalle 10 alle 18, domenica dalle 9 alle 13.

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