La domenica a Roma Nord è giornata di mercatini; a Ponte Milvio come a Piazza Mazzini dove insieme ad oggetti di antiquariato si vende un po’ di tutto. Chi si reca al Quartiere Prati, occupato a cercare l’oggetto dei suoi desideri, si disinteressa completamente della piazza e dello stato della fontana.
A noi di Vignaclarablog.it invece non è sfuggita la condizione di estremo degrado in cui versa la vasca realizzata dall’ Architetto Raffaele De Vico tra il 1927 e il 1930.
La piscina ottagonale è larga 25 metri ed è circondata da un camminatoio realizzato con pietre di fiume. Sul bordo della piscina sono situate quattro fontane in marmo sormontate da colonne con fasci littori e fiancheggiate da due draghi marini dalla cui bocca zampilla acqua.
Ogni fontana ha una vasca posizionata verso l’esterno con una cannella che eroga “acqua vergine”, la stessa della Fontana di Trevi. L’opera è stata realizzata in travertino, peperino e breccia di fiume e restaurata nel 2001.
Dalla data del restauro, a giudicare dalle condizioni di degrado in cui versa, sembrano essere passati, anziché 13, almeno cento anni: la fontana e i giardini con i bellissimi lecci sono in una condizione pietosa nonostante ci troviamo in uno dei quartieri più belli e signorili di Roma.
Quello che attira immediatamente lo sguardo è la superficie della piscina dove l’acqua sporca e torbida sembra essere ricoperta da uno strato oleoso come se non venisse cambiata da decenni. Tanti i rifiuti gettati nell’acqua stagnante.
Le quattro fontane, con l’iscrizione “Acqua di Trevi”, sono state tutte danneggiate e imbrattate di scritte; il travertino sembra essere stato preso a martellate. Ancora più grave la situazione dei “draghi” che cascano letteralmente a pezzi.
Il camminamento intorno alla vasca è gravemente danneggiato con buche e crateri dove le pietre di fiume sono state asportate; a completare lo sfacelo della fontana le solite scritte realizzate con spray.
Piazza Mazzini è quasi al centro del territorio del 1° Municipio ed è poco distante da due dei più visitati monumenti della Capitale: San Pietro e Castel S.Angelo. Eppure nonostante la sua centralità sembra quasi una piazza di periferia con la segnaletica obsoleta e quel giardino mantenuto in uno stato pietoso.
Intorno a quei giardini e a quella vasca, un tempo vanto del quartiere, c’è un intenso traffico dal momento che nel quartiere oltre ad opere e monumenti di pregio ci sono caserme, uffici, tribunali e scuole oltre a tantissimi esercizi commerciali; è mai possibile allora tenere un’opera che appartiene al nostro passato e alla nostra storia in quelle condizioni?
Francesco Gargaglia
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