“Pronti a querelare per danno d’immagine le testate che hanno riportato la notizia, si tratta solo di un’incredibile bufala giornalistica”. Così tuonano da facebook i proprietari del ristorante MET di Ponte Milvio che, secondo alcuni quotidiani, sarebbe stato posto sotto sequestro dopo il blitz dei Carabinieri avvenuto nella notte di venerdì 25 luglio.
Notte nella quale i carabinieri della stazione di Ponte Milvio, supportati dai colleghi della Compagnia Trionfale, del Nas, del nucleo Ispettorato del Lavoro e da funzionari dell’Arpa Lazio, hanno eseguito una vasta operazione controllando nove esercizi commerciali dei quali 5 multati per un totale di oltre 46mila euro.
“In particolare – recitava il comunicato diffuso dalle agenzie stampa – in un noto ristorante, i carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro hanno constatato che 8 dei 17 lavoratori impiegati erano stati assunti in nero e 3 di questi sono risultati extracomunitari irregolari sul territorio nazionale. Per questi motivi è stata disposta la sospensione della licenza dei titolari e la chiusura dell’attività, oltre a elevar loro una multa da 39.450 euro.”
Scatenatasi la caccia al “noto ristorante”, alcune ore dopo diverse testate, fra le quali le edizioni romane di blasonati quotidiani nazionali, annunciavano che si trattava del MET, dando la notizia con ampio risalto trattandosi effettivamente di un noto locale essendo spesso frequentato da personaggi del mondo dello spettacolo e soprattutto dai calciatori delle due squadre romane.
Ma a distanza di 48 ore arriva la secca smentita: si tratta di “un’incredibile bufala giornalistica” scrivono i proprietari del locale sulla pagina facebook del MET.
“I siti internet e alcuni noti quotidiani – spiega la nota pubblicata sul social network – hanno riferito che i Nas avrebbero apposto i sigilli al locale. La notizia è incredibilmente falsa. In verità i carabinieri nella serata di venerdì scorso, hanno effettuato dei controlli ad hanno riscontrato delle semplici irregolarità amministrative chiedendo ai titolari del locale di provvedere alla regolarizzazione entro le ore 12.00 di lunedì.”
I proprietari del locale manifestano quindi tutta la loro indignazione per il danno di immagine subito e annunciano che “si apprestano a presentare querela nei confronti delle testate che hanno riportato la notizia falsa ma soprattutto a chi ha fornito la clamorosa bugia ai giornalisti e si aspettano un’immediata smentita. Il locale – dichiarano a tutta voce – è aperto regolarmente.”
Fabrizio Azzali
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Allora vediamo se ho capito… la chiusura forzata non c’è stata e la sua notizia è una “bufala”. Bene, ne prendiamo atto. Anche le sanzioni sono “bufale”? E le “semplici” irregolarità – con tutta la comprensione per un sistema burocratico a dir poco farraginoso – c’erano o no? E, se possibile, visto il clamore.. di cosa si trattava?