Home ATTUALITÀ L’amarcord di Chinaglia funziona, applausi per i “Maritozzi”

    L’amarcord di Chinaglia funziona, applausi per i “Maritozzi”

    Galvanica Bruni

    maritozziLo spostamento del palco da Piazza della Morte al cinema “Genio”, complice il maltempo, non ha impedito la messa in scena di “Andiamo, Chinaglia, andiamo”, spettacolo scritto e recitato dai “Maritozzi”, alla seconda uscita nel viterbese dopo il fortunato debutto di “Italia-Brasile ’82 e le altre” prodotto in occasione del trentennale della storica vittoria ottenuta ai danni del Brasile con l’arcinota tripletta di Paolo Rossi.

    Stavolta i tre autori e interpreti – l’avvocato Alessandro Tozzi, il professore delle superiori Antonello Ricci e il giornalista sportivo Massimiliano Morelli – hanno proposto un reading dedicato all’uomo simbolo della polisportiva centoquattordicenne, Giorgio Ginaglia, appunto, l’uomo che – come diceva lo stesso Long John – voleva fare sempre “gò”.

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    Idea semplice, un racconto a tre voci dove si alternano la teatralità di Ricci, la passionalità di Tozzi e la voce calda di Morelli: quaranta minuti di spettacolo piacevole, veloce, sbarazzino ma quanto mai efficace nel suo incidere su uno spaccato di vita che ha comunque segnato l’immaginario collettivo di quelli che hanno amato il centravanti della Lazio, ma anche di quelli che l’hanno “odiato”.

    Piacevole il “terzo tempo”: al termine dello spettacolo parte del pubblico ha avvicinato i tre autori per ragionare sul racconto e raccontare e confrontarsi su un’infinità di episodi legati a quegli anni in bianco e nero vissuti con spensieratezza.

    Prossimo appuntamento con i “Maritozzi” il 30 luglio alle 21 nel Cortile di Palazzo Chigi, a Formello: “Andiamo, Chinaglia, andiamo!” sarà proposto nel corso della XXI edizione della rassegna estiva di eventi a Formello Palcoscenico Città 2014. (red.)

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    1 commento

    1. Io , ammarricordo che nel

      1996 Chinaglia è stato condannato a due anni di reclusione per bancarotta fraudolenta e falso in bilancio.
      Nel 2006 Chinaglia è stato iscritto nel registro degli indagati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, con l’accusa di riciclaggio, con l’aggravante di aver agevolato l’attività della camorra.
      Nell’Ottobre 2006 ,per Chinaglia , la Guardia di Finanza richiede custodia cautelare per estorsione ed aggiotaggio, per irregolarità nel tentativo di scalata alla Società Sportiva Lazio.
      Sempre nell’Ottobre 2006 , Chinaglia risiedeva negli USA; pochi giorni dopo è stato emesso un mandato d’arresto europeo a suo carico, risultando latitante per la giustizia italiana.
      Il reato contestato a Chinaglia è quello di riciclaggio per conto del clan camorristico appartenente alla famiglia dei Casalesi, che voleva impiegare i proventi delle attività illecite per acquistare il club capitolino.
      Nel Novembre 2007 , Chinaglia è stato multato per una somma di 4,2 milioni di euro per la scalata alla S.S. Lazio, a seguito di decisione della Consob. Chinaglia è stato riconosciuto responsabile di manipolazione del mercato e di ostacolo all’attività di vigilanza della Consob in relazione alla presunta intenzione di un gruppo chimico-farmaceutico ungherese di acquisire il pacchetto di maggioranza della Lazio: la Consob ha accertato che la notizia, diffusa dallo stesso Chinaglia tra ottobre 2005 e marzo 2006, era priva di fondamento. L’ex calciatore è stato considerato colpevole di «condotte manipolative poste in essere in relazione ai titoli della S.S. Lazio». La Commissione ha rilevato anche che Chinaglia ha «posto in essere, direttamente o per interposta persona, una serie di atti, sostanziatisi in falsità ed omissioni, sintomatici di un atteggiamento dilatorio ed ostruzionistico, che ha procurato oggettivo ritardo all’esercizio delle funzioni della Consob, ostacolandone e rendendone più onerosa l’attività di accertamento dei fatti, funzionale ad assicurare la correttezza informativa ed il regolare andamento degli scambi sul titolo S.S. Lazio».
      Per finire nel luglio 2008 è stato colpito da un mandato di arresto per riciclaggio

      Non ho visto e non andrò a vedere il simpatico spettacolo dei “maritozzi” ma quanto sopra è o sarà amarcordato ?
      ( stiamo parlando di conniovenza e supporto alla camorra , gente che spara ed uccide , non di truffatori alla Totò )

      Pur vero che , è un vizio di famiglia considerato che Lotito :
      Nel 1992 viene coinvolto in un’inchiesta della magistratura sugli appalti della regione Lazio ed in seguito arrestato

      Nel 2005/2006 viene coinvolto nello scandalo Calciopoli per illeciti commessi nel campionato precedente, cioè il primo della sua gestione.
      Il 14 luglio 2006 viene condannato dalla Commissione d’Appello Federale all’inibizione per 3 anni e 6 mesi e al pagamento di un’ammenda di 10.000 euro e la Lazio condannata alla retrocessione all’ultimo posto del campionato 2005-2006, alla penalizzazione di 7 punti da scontare nel successivo campionato di serie B e ad un’ammenda di 40.000 euro.
      Sempre nel 2006 la Camera di Conciliazione ed Arbitrato del CONI comunica le sentenze definitive, condannando Lotito a 4 mesi di inibizione (pena ulteriormente ridotta rispetto alla sentenza d’appello della Corte Federale che lo condannava a 2 anni e 6 mesi. Per sua fortuna , alla Lazio viene confermata la sentenza d’appello che revocava la retrocessione all’ultimo posto del campionato 2005-2006 condannando la società biancoceleste a 30 punti di penalizzazione, mentre i punti di penalizzazione da scontare nel campionato di Serie A 2006/2007 passano, dagli 11 previsti dalla Corte Federale, a 3.

      Nel marzo 2009 Claudio Lotito è stato condannato in 1º grado a due anni di reclusione per aggiotaggio e ostacolo all’attività degli organi di vigilanza sui titoli del club biancoceleste.

      Nel novembre 2011, nell’ambito del processo penale relativo allo scandalo di Calciopoli, è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Napoli 1 anno e 3 mesi e 25mila euro di multa.

      Nel 2012 la condanna passa a 18 mesi di reclusione e a 40 mila euro di multa.
      Vero è che nel gennaio 2014 il reato di aggiotaggio è prescritto, mentre la pena per l’omessa alienazione di partecipazioni dovrà essere rideterminata dalla corte di appello di Milano per decisione della Quinta Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione, la decisione vale per entrambi gli imputati Claudio Lotito e Roberto Mezzaroma.

      Un vero spettacolo !

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