“Ieri, grazie alla collaborazione tra associazioni e amministrazione pubblica, la Fontana di Labaro, opera monumentale della periferia nord di Roma, è ritornata a vivere rispetto alla situazione di degrado e di abbandono in cui si trovava da anni”. Così in una nota Ilaria Mandolesi, coordinatrice del Circolo PD Prima Porta-Labaro.
“In un momento di crisi acuta e di forti restrizioni economiche è stato inaugurato un nuovo modo di essere della “politica” sul territorio: una sinergia che combina la spinta dei cittadini, attraverso il Comitato di quartiere Vivi Labaro e il movimento spontaneo Retake Roma, che vogliono “riappropriarsi” degli spazi cittadini comuni e il XV Municipio che, nella persona della Presidente del Consiglio municipale Gina Chirizzi, ha sposato l’iniziativa, coordinando tutte le operazioni preliminari e consentendo agli artisti di Retake di coinvolgere i cittadini presenti, soprattutto famiglie con bambini, a ridipingere i muri e a colorare tutto il perimetro intorno alla fontana.”
“I risultati sono stati immediati” sottolinea Mandolesi sostenendo che “ora spetta all’amministrazione capitolina, presente con gli assessori Paolo Masini e Estella Marino, fare la sua parte. Il Pd Labaro Prima Porta, sempre a fianco dei cittadini, e con i cittadini, promuove tutte quelle iniziative che contribuiscono a migliorare la qualità della vita di tutti e propone la Fontana di Labaro come il cuore di una nuova più ampia “piazza” cittadina, vero luogo di aggregazione sociale e culturale tra gli abitanti delle diverse zone del quartiere.”
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Il Comitato Robin Hood, insieme a Retake Roma, ha organizzato 2 giornate di grandi pulizie sulle sponde del Tevere (Ponte Milvio e Ponte Duca d’Aosta) e ha partecipato ad altre iniziative (dall’Inviolatella alla Cassia); è pertanto favorevole a queste attività portate avanti da Cittadini e Comitati insieme a PICS ed AMA.
Esprime però qualche perplessità su questo “nuovo modo di essere della politica” dal momento che in un “momento di forti restrizioni economiche” ai cittadini andrebbe prima spiegato dove vanno a finire i soldi destinati alla manutenzione del territorio. Se la crisi è “acuta” lo dovrebbe essere anche per gli emolumenti di Assessori e Consiglieri e per le “spese della politica” in genere.
Ben vengano pertanto tutte le iniziative portate avanti da Cittadini e Comitati ma lontano dalla “politica”, quella politica che spesso ignora le esigenze delle persone ma che è sempre presente quando si accendono i riflettori.
Comitato Robin Hood.
Ma l’avete visto la fontana oggi? La unica differenza e che hanno tagliato l’erba intorno…il resto tutto uguale.
L’enciclopedia Treccani ci informa che : ” Per fontana s’intende una composizione architettonica o scultorea, o l’una e l’altra insieme, di mole più o meno importante, destinata a ricevere con mezzi artificiali o spontaneamente da sorgenti naturali dell’acqua, e a distribuirla in vario modo sia in vista di uno scopo utilitario, quale è quello di fornire l’acqua che la popolazione possa attingere, o di funzionare, per la loro speciale destinazione, da abbeveratoio, lavatoio, ecc., sia per una funzione estetica quale la decorazione di centri cittadini, piazze, giardini, parchi e ville…
SENZA ACQUA NON VI E’ FONTANA. Dal 1999 la fontana monumentale di Labaro non vede acqua. Era diventata uno stagno di acqua putrida dove prosperavano insetti di ogni tipo. Si è chiusa ed è diventata una discarica a cielo aperto. Ieri si è ripulita ma per diventare un posto vissuto va ristrutturata radicalmente. Piantare alberi intorno per fare ombra. Unirla al parco giochi che funziona di fronte e affidarne la gestione con convenzione a qualche entità che la mantenga sempre pulita e accogliente. Gli articoli 11 prevedevano la ristrutturazione di tutta l’area (da piazza Arcisate, alla biblioteca comunale alla costruzione di un centro culturale polivalente che a Labaro manca). Bene l’impegno di un giorno ma non basta, occorre ridare dignità permanente a un quartiere che vuole essere comunità e non suddito che chiede favori.