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Nonna Maria, 104 anni di storia a Prima Porta

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signoramaria.jpg“Chi fa da sé campa cent’anni” recita un motto. Chissà se è proprio questo il pensiero che ha accompagnato nella vita la signora Maria Veneziano, residente a Prima Porta, che lo scorso 23 aprile ha compiuto ben 104 anni. Una vita umile e all’insegna delle cose più semplici, fatta di tanti sacrifici per il bene del suo unico, grandissimo, amore: la famiglia.

Tanta la curiosità di chiederle la portata dei cambiamenti avvenuti in più di cent’anni fra usi, costumi, modi di pensare e di percepire la vita delle persone. Purtroppo però la signora Maria comincia a sentire il peso di tutti quegl’anni, ha bisogno di aiuto nel ricordare qualsiasi cosa per cui a raccontarci la sua vita è la parente più vicina affettivamente, la nipote Antonella Poggiarelli, che si prende cura della cara vecchina da ben 47 anni.

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Antonella ci racconta che fino al suo compleanno, lo scorso 23 aprile, Maria era nel pieno delle forze, “le abbiamo organizzato una festa con tanto di torta a cui ha spento le candeline, fino a qualche anno fa dava il via lei stessa i brindisi parlando in spagnolo”.

Ma a dirla tutta, a Maria non è mai mancata la forza in tutto quello che ha affrontato.

La gioventù in Calabria, poi la capitale

Ci chiediamo come sia possibile arrivare a quell’età certamente non più pimpanti, ma con una tempra inviadibile. “Probabilmente dipende dall’alimentazione e da uno stile di vita sano: nonna Maria ha passato una parte consistente della sua vita mangiando pesce, prendendo il sole e respirando aria di mare. Era figlia di pescatori, quindi fino ai 18 anni ha lavorato e aiutato la famiglia a Montauro, in Calabria”.

Nata nel 1910 e trasferitasi a Roma appena maggiorenne, Maria ha assistito allo scoppio e alla conclusione di ben due guerre mondiali, mantenendo la sua integrità e mettendosi al servizio dei meno fortunati.

“In tutta la sua vita non si è mai lamentata di nulla, non ha mai espresso desiderio o rimpianto per qualcosa, si è sempre prodigata per noi e per i meno fortunati. Durante la prima guerra mondiale spesso regalava ai vagabondi pezzettini di lardo nascosti nei panni, mentre ci ricordava come, a ridosso della seconda, si prendesse cura dei bambini malati e abbandonati presso il befotrofio dell’ospedale Bambin Gesù, dove ha cominciato a lavorare appena arrivata a Roma” racconta sua nipote.

L’incontro con Mussolini

Eppure in tutta la sua vita, non sono mancati momenti difficili. Proprio durante il soggiorno nella capitale, mentre alternava il lavoro di infermiera a quello di donna di servizio, conobbe suo marito, una scelta che segnerà la sua vita invogliandola ancor più al bisogno d’indipendenza economica.

Caratterialmente forte per il suo tempo, Maria stava giusto per acquistare la casa a San Lorenzo dove risiedevano insieme quando, proprio durante il bombardamento del 19 luglio 1943, questa venne distrutta, privando la signora di tutti gli sforzi compiuti fino allora e confinandola negli asili di guerra per i rifugiati, disposti allora dallo Stato.

Proprio qui, incinta del suo terzo figlio, Maria fa la prima conoscenza di Benito Mussolini (lo rincontrerà a fine conflitto in partenza per Bologna, assistendo da lontano al pestaggio da parte dei soldati tedeschi e cercando di soccorrerlo invano), che in un gesto di tenerezza le fa gli auguri assicurandole che presto vedrà la fine della guerra insieme al nascituro.

Quasi come un presagio, il piccolo Alfonsino che porta in grembo di quel conflitto sarà testimone solo degli orrori e, purtroppo, verrà a mancare perché avvelenato dal latte scaduto fornito dai tedeschi occupanti.

L’arrivo a Prima Porta

Nonostante il lutto e il difficile periodo storico che si trova a vivere, negli anni della seconda guerra mondiale la signora Maria comunque non si perde d’animo, si trasferisce a Prima Porta e continua a mettere da parte i suoi risparmi lavorando come balia, lavandaia e, di lì a poco, come cuoca presso l’Ambasciata Spagnola, dove rimarrà fino alla pensione. “Alternava i suoi lavori a quello di nonna, si è presa cura di tre generazioni con tutto l’amore del mondo” ci raccontano i nipotini.

Quella di Maria, centoquattrenne signora che ricorda a malapena quanti anni ha ma che non dimentica mai di dire “grazie”, è una storia che induce ad una riflessione personale, a comprendere come muti il valore delle cose da generazione a generazione.

“E‘ l’unica parola che riesce ancora a dire, non si dimentica mai di ringraziare e di domandare se i nipoti stiano bene ancora oggi” racconta Antonella. Oggi “nonna Maria” ha bisogno più che mai di qualcuno che si prenda cura di lei e che a sua volta ricambi quei “grazie” per tutti i sacrifici che ha fatto, sola ma determinata, per mantenere unita la famiglia. A badare a lei 24 ore al giorno oggi è solo sua nipote Antonella, che dal 2000 ha rinunciato al lavoro per starle accanto.

Dignitosa fino in fondo

Ma a stupire più di ogni altra cosa è la fortuna di poter conoscere una donna così, realizzatasi da sola e che ha scelto di mettersi al servizio degli altri senza pretendere nulla. Una donna forte e d’altri tempi nel vero senso della parola, che non accettava di dipendere da niente e nessuno a tal punto da rifiutare persino di portare la dentiera visto che, straordinariamente, a 104 anni mantiene ancora la sua dentatura.

„È una forza della natura! Due anni fa andammo in vacanza al mare e passava la giornata ad abbronzarsi e prendere il sole. Inoltre, nonostante non abbia più voluto legarsi a nessuno dopo la morte del marito, teneva tantissimo a presentarsi: fino a qualche mese fa andava ancora dal parrucchiere e a farsi la manicure, era terrorizzata che il parrucchiere le tagliasse troppo i capelli”!

E oggi, invece, come trascorre le giornate nonna Maria? “Nel suo piccolo fa quel che può, aiuta in casa sbucciando piccole verdure” conclude Antonella.

Barbara Polidori

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

AGGIORNAMENTO del 2.6.2014: purtroppo Nonna Maria è deceduta, leggi qui

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2 COMMENTI

  1. La nipote sig.a Antonella è stata baciata dalla fortuna per essere acconto a nonna Maria, donna piena di esperienze vissute sia nei momenti tragici delle due guerre mondiali che nel decorso del quotidiano per lunghi anni. la custodisca con tanto amore. qualcuno da LASSU’ gliene renderà grande merito.
    auguri ed ancora lunga vita.

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