Questa settimana Vignaclarablog.it vi porta sui Monti Affilani, una breve catena montuosa di origine calcarea la cui cima maggiore raggiunge i 1150 metri; proprio sugli ‘affilani’ c’è un luogo assai venerato, “la Crocetta”, che può essere raggiunto con una facile passeggiata.
Ad Affile, a nord-est di Roma, si può arrivare con la Via Prenestina oppure con l’Autostrada Roma-Napoli uscendo al casello di Colleferro: un’ora di auto per circa 60 chilometri.
Il paese di Affile, di origine preromanica e dall’etimologia sconosciuta, sorge in posizione panoramica e i resti delle antiche mura poligonali fanno pensare ad un sito fortificato a cui si accedeva dalla Porta della Valle.
Nei pressi del borgo, oltre alle mura, si possono visitare alcune chiese antiche (la Chiesa di S.Maria costruita su mura romane, quella di Santa Felicita e poi la Chiesa di S.Pietro e la Cappella della Madonna del Giglio) e la cisterna romana.
Per la nostra passeggiata invece bisogna lasciare Affile e dirigere verso Subiaco dove al chilometro 19 della SR41, sulla destra, c’è una stretta strada lastricata in cemento che sale verso la montagna.
L’auto può essere lasciata in uno dei tanti slarghi che si incontrano salendo; il percorso, di 2 chilometri e mezzo e con un dislivello di circa 250 metri, dirige verso il Monte Francolano.
Inizialmente la strada attraversa un fitto bosco di carpini; il carpino è un albero alto tra i 12 e i 20 metri con il fusto dalla corteccia liscia e dal colore cenerino mentre le foglie sono ovoidali e con margine dentellato. Albero di media montagna viene utilizzato prevalentemente come combustibile insieme al faggio.
Dopo circa un chilometro e numerose svolte il bosco si fa meno fitto ed è possibile osservare, verso sud, l’ampia valle con gli abitati di Affile ed Arcinazzo e in lontananza Roiate.
Percorsi circa 2 chilometri, in prossimità di un bivio, si svolta a sinistra e passato un cancello in metallo si segue il sentiero che attraversa un ampio prativo dove il bestiame, vacche e cavalli, è al pascolo brado.
In circa dieci minuti è possibile raggiungere il luogo denominato “La Crocetta”; affidato ad una associazione no-profit è circondato da una recinzione ma l’accesso è possibile attraverso una scaletta in legno.
All’interno, oltre al Crocefisso eretto nel punto più in alto, ci sono numerose statue e lapidi poste a ricordo di eventi e feste religiose; ma quello che attrae di più la curiosità dei visitatori è la grande croce in acciaio eretta nel 1900 e abbattuta da un fulmine nel 1970.
La croce è ancora tra le rocce dove la saetta l’ha scaraventata mentre una nuova, portata con un elicottero militare, è stata successivamente eretta nel punto più elevato. Da qui lo sguardo può spaziare per 360° su valli e montagne.
La Crocetta si trova affacciata sulla Valle dell’Aniene e dirimpetto a due tra i monasteri più famosi del mondo: il Monastero di Santa Scolastica e quello di San Benedetto.
Solo da questo punto è possibile ammirare in tutta la loro bellezza questi due grandi complessi realizzati in pietra e tufo che sono il centro del monachesimo benedettino e che oggi ospitano visitatori e pellegrini provenienti da ogni angolo d’Europa.
Alla “Crocetta”, grazie alla presenza di un’area pic-nic è possibile fermarsi per consumare il pranzo al sacco; dal momento però che non c’è né un posto ristoro né un fontanile sarà necessario mettere nello zaino, oltre a cioccolato e barrette energetiche, anche una borraccia d’acqua e magari un buon “cesanese” acquistato in loco.
Francesco Gargaglia
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