“A quattro anni dall’improvvida uscita dell’allora capogruppo del PD oggi rivolgiamo a lui la stessa domanda che egli aveva posto a chi governava l’allora XX Municipio: “che titolo hanno i cassonetti gialli della Chiesa Bielorussa Eslava per occupare le strade e i marciapiedi del XV Municipio?” A chiederlo sono il capogruppo FDI Giuseppe Calendino e il portavoce dell’Assemblea Costituente di FDI Roma XV, Giorgio Mori.
“Per quale ragione molti di loro hanno apposto ancora sul fianco il riferimento all’autorizzazione contenuta in “D.D. n.1053 del 29 Luglio 2010″ ormai revocata, inducendo un affidamento errato nei residenti del XV Municipio che credono di mettere i loro abiti in contenitori autorizzati dall’AMA, cioè quelli del consorzio SOL.CO. che peraltro fa lavorare ex-detenuti ? Chi pagherà un eventuale danno a cose o persone che dovessero farsi male a causa dei cassonetti non autorizzati ? Ma forse si potrebbe anche andare oltre. Quanti nomadi oggi sono attratti da quei contenitori e cercano di forzarli per accedere all’interno per prelevarne i contenuti?”
“Nella mattina di oggi – continuano Calendino e Mori – il gruppo FDI ha depositato una Question Time al Presidente Torquati “per conoscere quali atti siano stati effettivamente realizzati dal XV Municipio al fine di dare seguito concreto all’impulso dato dal Consiglio negli anni” e al fine di evitare che la vicenda continui ad “essere infatti oggetto di scherno da parte di tutta Roma e abbia finalmente una conclusione tempestiva e reale (parole di Torquati del 9 Dicembre 2010)”.
“La vicenda dei cassonetti gialli – concludono – è stata una delle sei motivazioni per le quali un anno fa è stato sfiduciato il Presidente Giacomini. Potrebbe oggi il nuovo Presidente, Daniele Torquati, negare che, su questo specifico argomento, nulla sia cambiato? Ne tragga orwellianamente allora le conclusioni.”
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Scusate ma forse mi sono perso qualcosa: Calendino e Mori non era nella giunta presieduta da Giacomini che ne decise l’installazione ?
Egregio Simone… sì, i signori Calendino e Mori erano nella giunta che ha votato prima l’approvazione e poi la Revoca della nostra autorizzazione a posizionare 17 cassonetti per la raccolta di abiti usati, sempre i signori Calendino e Mori, insieme a TUTTI i presenti a quella votazione, sono stati già denunciati alla Magistratura per Associazione a delinquere, in quanto hanno Revocato la nostra Concessione dicendo che noi “Raccogliamo rifiuti”, ma la Magistratura si è espressa diversamente, dichiarando che la Chiesa non raccoglie rifiuti, che i cassonetti gialli, sono nell’immaginario collettivo contenitori atti a raccolte umanitarie, e che i 60 cassonetti “comparsi”, facevano parte di una integrazione alla concessione, INTEGRAZIONE CHE GUARDA CASO IL TORQUATI dice che non esiste (ovvio che abbiamo anche ‘l’originale del protocollo, la nostra copia), MA NOI ABBIAMO IL REPORT IN CUI SI EVINCE LA CONSEGNA DEL PROTOCOLLO STESSO, quindi mente sapendo di mentire e non solo lui… attualmente l’AMA e tutti coloro che sono collusi in questa brutta storia stanno rubando risorse a chi ne avrebbe diritto… rubano perché di tutto ciò che viene ritirato NULLA VA IN BENEFICENZA ma trasformano le donazioni in denaro che si intascano, mentre dai nostri cassonetti vengono selezionati i vestiti che poi distribuiamo alle famiglie bisognose per i bimbi sino ai 12 anni e ai pensionati con reddito basso… ma non solo, fanno questo anche le cooperative colluse con AMA? NO, e lo dichiarano loro stessi, dicendo che vendono il tutto, anche sotto forma di pezzame… quindi caro Simone, grazie per la tua domanda, e sei sei interessato alla verità, mi puoi contattare alla mail monsignorbrugoni@gmail.com, oppure vieni alla nostra Parrocchia in Via Cassia 2101 e vedrai che distribuiamo anche generi alimentari, pane, pizza, frutta e verdura e tutto ciò che riusciamo ad avere sia dal Banco Alimentare che da donazioni private. Siamo una Parrocchia di frontiera che opera giornalmente nel sociale, e a differenza dei politici nostrani, non ho bisogno di arricchirmi sulla pelle dei poveri.