Altra contestazione all’Olimpico, ma stavolta per Lazio-Atalanta, in programma alle 15 di domenica 9 marzo, non ci saranno cori di scherno, insulti e improperi nei confronti della dirigenza-Lotito, ma l’assordante silenzio d’una platea assente. Sì, stavolta entreranno in pochi allo stadio, la vendita dei biglietti è ai minimi storici e anche molti tesserati, almeno a seguire i social network e l’emittenza radiofonica, diserteranno gli spalti.
Stavolta è diverso, il pubblico ha deciso di cambiare le carte, presumibilmente per evitare che il poco amato gestore biancoceleste decidere l’aumento dei biglietti così come per Lazio-Sassuolo, quando venne inscenata la “panolada”.
E’ muro contro muro, il presidente da una parte e la tifoseria dall’altra, nonostante la rimonta dei laziali, che da quando è tornato Edy Reja in panchina hanno conquistato 18 punti in 9 gare, scavalcando la media della formazione allenata da Vlado Petkovic, che in 17 partite aveva incamerato venti punti. Ora, in ottava posizione con 38 punti, la squadra romana intravede la zona Uefa, ma i tifosi non vogliono saperne e chiedono la testa del gestore di Formello.
Peccato, il calcio è spettacolo da vivere sugli spalti, pure se stavolta vediamo il mezzo bicchiere pieno: niente pubblico nell’Olimpico, niente macchine e strade meno intasate del solito. Giusto, no? Anzi, come direbbe Josè Mourinho… “zeru traffico”?
Edoardo Cafasso
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