E’ stato piantato un albero per ogni neonato? Quanti nel XV Municipio? E quanti a Roma? Il 21 novembre si terrà nella Capitale la festa dell’albero? A queste domande dovrebbe rispondere l’amministrazione locale e i cittadini avrebbero tutto il diritto di porle. Lo prevede la legge 10 del 2013. Ma quanti la conoscono?
Mi è nato un figlio, dov’è il suo albero? Chissà quanti sono i romani che sanno che il nostro Parlamento ha ribadito, con una apposita legge, l’obbligo per i comuni di “porre a dimora un albero per ogni neonato” entro sei mesi dalla sua nascita e istituito una Festa degli Alberi fissandone la celebrazione al 21 novembre di ogni anno.
Si chiama Legge n.10 del 2013 dal titolo “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” e prevede l’istituzione della Giornata Nazionale degli Alberi con una serie di iniziative che comuni, università e istituti scolastici devono curare in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato.
Una “Festa degli Alberi” non è certo una novità dal momento che già nel 1872, con la creazione del primo parco nazionale, quello di Yellowstone, fu istituita per la prima volta dagli Stati Uniti; in Italia invece la legge 113 del 29 gennaio 1922 stabiliva che per ogni neonato dovesse essere piantato, a cura dei comuni, un albero entro 12 mesi dalla nascita.
Tenendo conto di quello che è stato lo sviluppo demografico avremmo dovuto avere città ricoperte da alberi. Nella realtà si è trattato di una norma largamente disattesa anche se oggi viene ripresa, ma l’obbligo rimane solo per quei comuni con oltre 15.000 abitanti.
Oltre alla “Festa degli Alberi” la legge n. 10 prevede anche il censimento degli alberi “monumentali” con le sanzioni per chi ne provoca il danneggiamento.
Si tratta ovviamente di una legge importante ma che difficilmente potrà cambiare le cose dal momento che la festa e il censimento sono solo due degli aspetti di questo provvedimento legislativo (e forse i meno importanti).
Basti pensare ad esempio ad uno dei “semplici” adempimenti previsti dall’articolo 2: “L’ufficio anagrafico comunale fornisce informazioni dettagliate circa la tipologia dell’albero e il luogo dove l’albero e’ stato piantato alla persona che ha richiesto la registrazione anagrafica.“
Oppure quanto stabilito dall’articolo 3-bis: “Entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, ciascun comune provvede a censire e classificare gli alberi piantati, nell’ambito del rispettivo territorio, in aree urbane di proprieta’ pubblica“.
Per non parlare poi delle competenze previste dai sindaci: “Due mesi prima della scadenza naturale del mandato, il sindaco rende noto il bilancio arboreo del comune, indicando il rapporto fra il numero degli alberi piantati in aree urbane di proprieta’ pubblica rispettivamente al principio e al termine del mandato stesso, dando conto dello stato di consistenza e manutenzione delle aree verdi urbane di propria competenza“.
Ora in una città come Roma dove, vuoi per gli scarsi bilanci vuoi per l’estensione e numero delle aree verdi a stento si riesce a fare un minimo di manutenzione, credere nell’attuazione di tale provvedimenti ci sembra assai poco realistico.
Anche perchè, volendo pure rispettare la legge, ci sono quartieri dove gli spazi verdi nei quali “porre a dimora un albero per ogni neonato” sono praticamente ridotti a zero. Nel XV Municipio il Fleming docet.
Sempre la stessa legge prevede anche la nascita, presso il Ministero dell’Ambiente, di un “Comitato per lo sviluppo del verde pubblico “con il compito di verificare le azioni poste in essere dagli enti locali accertando inoltre se i comuni si sono resi inadempienti in merito alle norme che prevedono “spazi minimi” per i cittadini”.
E se i comuni sono risultati inadempienti? In questo caso entro il 31 dicembre di ogni anno dovranno essere approvate le necessarie varianti urbanistiche.
Ora questa legge, che ci allinea ai nostri partner europei, non può che renderci soddisfatti dal momento che un maggior numero di alberi significa anche un ulteriore assorbimento delle emissioni di CO2; ma ovviamente ci lascia dubbiosi.
Anche se le numerose norme prevedono accordi con i privati per un più razionale sfruttamento delle risorse verdi e un contenimento delle spese, resta sempre l’incertezza sulla incisività delle azioni che potranno essere portate a termine dalle amministrazioni. A noi cittadini resta comunque il conforto di sapere che esiste da febbraio del 2013 una”legge per gli alberi” con annessa festa da tenersi il 21 novembre. Sempre che qualcuno se ne ricordi…
Francesco Gargaglia
© riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma
© RIPRODUZIONE RISERVATA
corso francia dovrebbe essere un viale alberato. Vi prego uniamoci insieme per richiedere la piantumazione di alberi a corso francia io mando sempre mail al comune se voi collaborate e ci uniamo sicuramente sarà più possibile ottenere questo sogno.
A onor del vero la legge 113 fu del 1992 e non del 1922. La firmarono Andreotti e Martelli.
Volevo far presente che da circa 110 anni c’è una fondazione israeliana che pianta alberi in onore e/o in memoria dei propri cari.
Ovviamente esiste anche in Italia e da sempre si occupa di piantare alberi per i nuovi nati.
Se si vuole si possono richiedere informazioni a kklroma@kkl.it