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Flaminio, narcotrafficante latitante preso in un albergo

Galvanica Bruni

arresto-gdf.jpgRintracciato a arrestato in un albergo del quartiere Flaminio un narcotrafficante latitante da due anni. Si tratta di Edmundo José Salazar Cermeno, 43 anni, venezuelano, molto vicino alle potenti cosche di ‘ndrangheta Aquino-Coluccio. Agli agenti della Guardia di Finanza che hanno condotto l’operazione ha detto di essere in Italia per cercare di ampliare gli affari dell’impresa edile di cui è titolare nel suo paese. Su di lui però pendeva un mandato di cattura dal 2011, da quando il Tribunale Ordinario di Reggio Calabria aveva disposto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per traffico di sostanze stupefacenti.

Nell’ambito dell’operazione denominata Crimine 3, venne allora fatta luce su una complessa struttura criminale transnazionale dedita al traffico di cocaina, metamfetamine e cannabis tra il Sud America, il Nord America e l’Europa, documentando le proiezioni statunitensi della cosca Aquino-Coluccio, egemone nel territorio di Marina di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria) che, attraverso una componente radicata a New York,  si riforniva di droga dal Cartello del Golfo e dalle squadre di mercenari paramilitari dette Los Zetas. L’intervento dei militari delle Fiamme Gialle ha posto fine alla lunga latitanza di Salazar.

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L’operazione di oggi conferma il ruolo centrale della Capitale non solo come rifugio di latitanti per la possibilità di mimetizzarsi facilmente grazie alle dimensioni della grande metropoli, ma anche come piazza privilegiata, su cui reinvestire gli enormi capitali illecitamente acquisiti, soprattutto attraverso grandi operazioni di narcotraffico internazionale.

Salazar è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli, a disposizione delle autorità giudiziarie di Roma e di Reggio Calabria.

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