Il Comitato Cittadino per il XV Municipio e il Comitato Robin Hood organizzano per domenica 20 Ottobre una passeggiata all’interno della tenuta dell’Inviolatella Borghese; la passeggiata è facile, avrà una durata di un’ora e trenta minuti e vi possono partecipare tutti, bambini e cani compresi. L’itinerario attraverserà la zona più bella dell’Inviolatella; si percorrerà il sentiero che costeggia il “geosito” e l’arboreto e poi si tornerà indietro attraverso il “sentiero dei cinghiali”.
Si consiglia di indossare scarpe da trekking e di portare al seguito una bottiglietta d’acqua.
L’appuntamento è alle ore 10 del 20 ottobre in Via dell’Inviolatella Borghese (per chi viene da Corso Francia: seconda traversa a destra di Via Cassia Nuova; per chi viene da Via Pareto, girare a sinistra sulla Cassia Nuova e prima traversa a destra, subito dopo il distributore).
L’iniziativa è a titolo gratuito e non è richiesta una prenotazione. Per info: 338.4355172. In caso di pioggia la passeggiata verrà rinviata a nuova data.
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Ma non si sa quando apriranno il parco ? se faranno l’ingresso in via fabbroni e se lo collegano all’altro parco dove c’è il lago?
La passeggiata di Domenica 20 è una occasione per portare i bambini a vedere un ambiente naturale ancora incontaminato, un lembo di campagna romana all’interno della città dove anche l’opera di riforestazione ha tenuto conto delle caratteristiche dell’area (per fortuna sono stati piantati solo alberi come frassini, querce, pioppi, pruni e meli selvatici……). Una occasione per chiedere anche che venga approvato il progetto per l’apertura immdiata dell’Inviolatella. Appuntamento alle 10 in Via dell’Inviolatella Borghese. Comitato RH.
….ma perchè non viene aperto? ma è possibile parcheggiare l’auto all’ingresso di via Inviolatella Borghese? (vedo che c’è sempre una barra chiusa….)
Per quanto riguarda l’Inviolatella Borghese la situazione è la seguente:
– la sbarra (essendo la strada consortile) rimane aperta tutto il giorno e viene chiusa solo la sera (chi entra deve stare tranquillo perchè per uscire, se la sbarra viene nel frattempo chiusa, è sufficiente passare davanti ai 2 sensori)
– all’interno, lungo Via dell’Inviolatella Borghese, possono parcheggiare un numero limitato di auto ; per parcheggiare lo si può fare in Via Fabbroni, Via Oriolo ed eventualmente sulla Cassia
– lungo Via dell’Inviolatella ci sono 2 aree; la prima (a destra) attrezzata è pronta da almeno 8 mesi ma non apre perchè al XV Municipio stanno cercando un modo per assicurare che qualcuno la apra la mattina e poi la chiuda la sera; la seconda (a sin.), più grande, è quella che da 12 anni i Comitati chiedono venga aperta al pubblico.
IL MODO MIGLIORE PER CONOSCERE E CAPIRE QUAL’E’ LA SITUAZIONE E’ VENIRE DOMENICA ALLA PASSEGGIATA
Mi offro volontaria per aprire e chiudere l’area prima a destra, gratis, per una settimana al mese. Ma sono certa che tempo qualche giorno e trovo i volontari per tenerla aperta tutti i giorni del mese.
Spero di esserci, vedo tutti i giorni dal mio balcone di via Fabbroni il gregge di pecore che “mantiene” l’erba del parco tagliata e concimata, vedo anche che i tre cani da pastore che accompagnano le pecore non tollerano la presenza di nessun “estraneo” in quel territorio, non auguro a nessuno di trovarsi da solo ad affrontare quelle tre belve!
Robin Hood sarebbe disponibile ad una seconda settimana al mese ma credo che il problema non sia solo l’apertura-chiusura; occorre sicuramente una figura “istituzionale” che oltre all’apertura dei cancelli effettui anche la sorveglianza e manutenzione (una volta aperto il parco le pecore non possono più entrare in quanto a volte questi animali sono portatori di parassiti come le zecche). Le soluzioni potrebbero essere:
– affidare la gestione ad un privato in cambio della realizzazione di un chiosco in materiali ecocompatibili per la vendita di bevande (sicuramente non mancheranno le offerte) sperando nel “benestare” del Parco di Veio”
– chiedere che sia la Polizia del Municipio ad aprire i cancelli (anche se non credo rientri nei loro compiti) e affidare sorveglianza e manutenzione a Comitati e volontari; in questo modo non ci sarebbero costi.
E’ anche per questa ragione che il progetto di RH per la parte sinistra non prevede strutture di alcun tipo.
La passeggiata è tranquilla per cani o c’è da aver paura delle tre belve di cui sopra?
Mi limito a trattare solo la questione dell”apertura della parte a destra di via dell’Inviolatella Borghese , che è di competenza del Comune di Roma Dipartimento e Assessorato all’Ambiente.
Finora si sono dimostrati inutili I tentativi che da mesi il Comitato Cittadino per il XV Municipio stanno facendo sia nei confronti direttamente degli uffici comunali che tramite il Municipio (se ne parlò anche pubblicamente durante la presentazione del candidato alla presidenza Torquati ),.
A nulla è servito il servizio dedicato da Buongiorno regione.
Non credo proprio che basti la disponibilità di alcuni volontari ad assicurare l’apertura e chiusura del cancello.
Ma si può sapere esattamente qual’è l’ostativa per la quale non si apre? Le chiavi? le pecore? I cani? il pastore? La sorveglianza? O magari l’insipienza dei nostri amministratori locali????
Il problema della mancata apertura, così come mi è stato detto dal Presidente Torquati, è legato al fatto che da disposizioni recenti le aree verdi sono state affidate alla gestione del Municipio che non avendo disponibilità economica (essendo una disposizione recente non erano stati chiesti fondi in tal senso nel 2012) stà cercando una qualche soluzione.
Quanto ai cani del pastore, tre maremmani, io li incontro spesso, si lasciano accarezzare e non mi sono mai sembrati aggressivi; neppure il pastore con gregge è un problema in quanto, grazie a vecchi contratti di affitto, già usufruisce di altri pascoli. La sorveglianza e la manutenzione sono sicuramente “un problema” che può però essere risolto in parte da Comitati e volontari. Credo che comunque l’importante sia “fare qualcosa” senza aspettare miracoli.
Cara Carlotta la passeggia è “tranquilla”: vieni pure con bambini e cani.
A Rosanna Oliva, che conosco e so essere persona determinata e “in gamba” voglio dire questo: il sito, su cui lei scrive e che tratta dei diritti delle donne si chiama giustamente “aspettare stanca”.
Ma anche aspettare il verde stanca: facendo i debiti scongiuri rischiamo di non vedere mai l’apertura dell’Inviolatella o del Parco Volusia. Se istituzioni e amministratori non sono in grado di risolvere determinati problemi allora proviamoci noi e se poi c’è da svuotare cestini, tagliare l’erba , mettere cartelli, far conoscere le aree verdi ai residenti facciamolo pure…magari insieme ci si diverte pure.
Caro Robin Hood,
forse non sai che Aspettare stanca è nata nel nostro Municipo, ecco quanto trovi nel Chi siamo sul Blog:
associazione di volontariato, è stata fondata nel 2006 da un gruppo di donne che credono nella partecipazione, impegnate nei Comitati di Quartiere, negli Organismi scolastici, nelle Consulte delle donne, nelle associazioni culturali e nel volontariato, stanche di aspettare dagli uomini il diritto a parlare, stanche di farsi rappresentare da un Parlamento che non corrisponde alla composizione del Paese e da amministrazioni locali non sempre attente agli interessi della collettività ed alla conservazione delle risorse per le generazioni future, stanche anche di aspettare per un esame medico o per l’autobus che non arriva mai.
E aggiungerei, stanche di aspettare l’apertura del parco pubblico dell’Inviolatella Borghese.
Per evitare facili entusiasmi e grandi delusioni derivanti dal riferimento ( a mio parere da controllare) alle competenze per la manutenzione delle aree verdi ora spettanti al Municipio (peraltro non completamente formalizzate e non finanziate), va ricordato che il parco di cui aspettiamo l’apertura dal completamento dei lavori eseguiti a cura e spese del Comune (che risale all’epoca della precedente Giunta), fa parte dei tredici ettari confiscati alla banda della Magliana , vincolati e inedificabili. Quindi su questi non si può legalmente neanche realizzare un piccolo chiosco.
I terreni si trovano nel Parco di Veio, (area naturale protetta inclusa per circa metà nel territorio del Comune di Roma -XV ex XX Municipio), come tutti i terreni dell’ex Tenuta agricola dell’Inviolatella Borghese, dell’estensione di circa trecento ettari.
Della ex tenuta oltre cinquanta ettari sono da alcuni anni di proprietà del Comune di Roma e destinati a parco pubblico, grazie al pluridecennale impegno dei Comitati e dei cittadini contro la frammentazione delle proprietà e a favore della difesa dei valori paesistici ed ambientali,
Da tempo dagli stessi è stato chiesto uno studio di parco campagna e un apposito stralcio del piano di assetto dell’intero Parco di Veio, che tenda, anche attraverso la valorizzazione delle attività agropastorali, a ricostituire quanto ancora possibile dell’antica tenuta agricola dell’Inviolatella.
Il bene confiscato è stato consegnato nel 2003 al Dipartimento all’Ambiente del Comune di Roma, in quanto destinato a parco pubblico, per l’ampliamento del Parco dell’Inviolatella Borghese, secondo una richiesta formulata dal Comitato Promotore del Parco di Veio e fatta propria dall’Assessorato alle Politiche Ambientali ed Agricole il 2 aprile 2003.
Nel 2005, con verbale di consegna del 16 novembre 2005 n. 2005/FLZ/2107 l’Agenzia del Demanio- Filiale di Roma, consegna al Comune di Roma – che procede alla contestuale consegna al rappresentante del Comune – Dipartimento X. ( vedi,. oltre al verbale di consegna, anche la nota 2 aprile 2003, prot. 7793, con la quale il Dipartimento X- Politiche Ambientali e Agricole del Comune di Roma, esprime il parere “di destinare il cespite suddetto nell’ambito del progetto di recupero ambientale della tenuta dell’Inviolatella Borghese, in collaborazione con l’Ente di gestione Parco di Veio al fine di poterne consentire l’uso ai cittadini”).
Il Dipartimento all’Ambiente del Comune di Roma nel 2013 ha proceduto ai lavori avendo ottenuto dalla Regione Lazio un finanziamento per la messa in sicurezza dei tredici ettari e il nulla osta dell’Ente Parco di Veio.
Parallelamente l’Ente Parco di Veio ha chiesto al Comune di Roma la cessione in comodato d’uso di un piccolo fabbricato in rovina, sempre nel terreno confiscato all’autorità giudiziaria, all’inizio di via dell’Inviolatella Borghese, per adibirlo a sede dei guardia parco, in modo da poter assicurare una migliore sorveglianza della zona e informare la cittadinanza circa la fruibilità dell’area naturale protetta. I lavori di ristrutturazione (non compresi nei lavori del Comune) sarebbero a carico dell’Ente.
In conclusione la soluzione per l’apertura del parco va cercata in un’iniziativa che, su proposta del Municipio, induca il Comune, attraverso l’Assessore all’Ambiente e il Dipartimento Tutela Ambiente e del Verde – Protezione Civile (ex Dipartimento all’Ambiente, già X) a sbloccare l’intollerabile stallo, e a definire la destinazione dell’unico fabbricato ivi esistente, con l’accoglimento della richiesta dell’Ente parco di Veio o comunque in modo da assicurarne la ristrutturazione e l‘uso pubblico.
Le dettagliate informazioni fornite da Rosanna Oliva, che da tantissimi anni segue la questione Inviolatella, non sono in contrasto con aspettative e soluzioni proposte, anzi a mio parere le esaltano. Lasciare quel pezzo di Inviolatella così com’è significa proprio confermare la vocazione agro-pastorale dell’area. Infatti non bisogna fare altro che aprirla ufficialemnte (dal momento che i residenti già la frequentano da anni).
Resta inteso che la destinazione di quell’edificio, come più volte ribadito, non deve essere la condizione “sine qua non” per l’apertura. Altrimenti possiamo fare tutti gli scongiuri che vogliamo ma nessuno di noi vedrà MAI l’apertura di quel parco.
Quindi riassumendo, il Municipio potrebbe affidare la gestione (apertura e manutenzione) delle aree verdi già attrezzate e recintate a una qualsiasi associazione di volontariato/comitato che ne facesse richiesta senza oneri da parte del Municipio, dico bene?
Ritengo proprio di si; basta cercare su Internet e si trovano numerosi bandi di affidamento o adozione del Comune e Municipi. Il requisito è quello di essere una Associazione o Comitato con personalità giuridica mentre per l’adozione (mi sembra di capire) basta addirittura un condominio. L’affidamento comporta la gestione e manutenzione (attività da svolgere secondo determinate tabelle) a titolo gratuito e non permette attività economiche. Queste aree sono ovviamente aperte al pubblico. Perchè non fare un bando in questo senso per il Parco attrezzato dell’Inviolatella?
Perché un bando? Ci vorrebbero altri 100 anni, visto che é a titolo gratuito poi il bando non serve, basta una comunicazione con i requisiti richiesti e gli impegni da assumere e clausola di risoluzione immediata per inadempienza. Sulle domande si fa una graduatoria in ordine di arrivo tra le aventi i requisiti.
Perchè non fate come quell’associazione che si è fatta assegnare l’area cani di via Pareto senza nessun bando ?