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Sul Gran Sasso fra aquile e grifoni

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Maltempo a parte, quello che vi propone questa volta Vignaclarablog.it è un itinerario escursionistico da Prato Selva al rifugio del Monte; un percorso di 4,5 km con un dislivello di 300 metri, privo di reali difficoltà e che può essere affrontato in ogni stagione dell’anno (in caso di neve servono le ciaspole) anche se il periodo consigliato è da Maggio ad Ottobre.

Per raggiungere il rifugio sono necessarie due ore e trenta minuti di cammino e quindi l’escursione può essere fatta in una sola giornata; chi vuole può invece fermarsi a dormire al rifugio e così affrontare, il giorno successivo, gli altri sentieri ai piedi del Monte Corvo.
In ogni caso è bene, indipendentemente dalla stagione, essere in possesso di adeguata attrezzatura: un buon paio di scarpe da trekking, una giacca con pile, una mantellina per la pioggia, borraccia con acqua (lungo l’itinerario non ci sono sorgenti) e pranzo al sacco comprensivo di barrette energetiche e cioccolato.

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Anche se l’itinerario è ben segnalato con segnavia bianco-rossi è sempre utile avere al seguito una carta dei sentieri in scala 1:25.000 facilmente reperibile in ogni grande libreria.

Il Gran Sasso d’Italia con la sua cima maggiore di 2912 m, vuoi per clima e il tipo di ambiente montano, viene spesso paragonato alle Dolomiti e quindi, specie nella stagione invernale, incute un certo timore; in realtà il vasto territorio del Parco offre passeggiate e itinerari di ogni tipo e alla portata delle diverse capacità.

Per arrivare a Prato Selva si deve percorrere l’Autostrada A-24 in direzione l’Aquila e uscire al casello di Gabriele Colledara (136 km) per poi puntare a Fano Adriano; dal piccolo borgo, lungo una strada asfaltata, si raggiunge dopo 9 km, il piazzale della seggiovia dove è possibile parcheggiare (a Prato Selva, molto frequentato dai bikers, c’è anche un bar con ristorante).

Lasciata l’auto si cammina inizialmente seguendo il tracciato della seggiovia fino ad arrivare ad un grande bosco di faggi; si piega a destra e lo si attraversa fino ad una grande radura. Il sentiero sale poi su di una cresta per poi ridiscendere, deviando a sinistra, in direzione del rifugio.
Il Rifugio del Monte, una piccola costruzione in pietra bianca, si trova a 1614 metri al centro di una grande conca ai piedi del Monte Corvo ed è gestito da Arnaldo una guida del Soccorso Alpino di Teramo.

Se si vuole pernottare bisognerà contattarlo qualche giorno prima (tel. cell. 3473514043) indicando il giorno di arrivo; il rifugio è dotato di corrente elettrica ottenuta con pannelli solari e di acqua potabile. Non ha però riscaldamento e neppure televisione; per 35 Euro è possibile pernottare (portare il sacco a pelo) e godere di una succulenta cena e di una abbondante colazione.

Il simpatico Arnaldo e la sua compagna vi prepareranno una calda zuppa di farro o con “oropi” (una pianta erbacea dal sapore simile agli spinaci) e carne alla brace, il tutto innaffiato di buon vino e a conclusione genziana e liquore di mirtilli a volonta.

Al rifugio si dorme tutti insieme su di un ampio soppalco dove sono stati sistemati alcuni materassoni gonfiabili; il modo migliore per chiudere in allegria la serata.

Di buon mattino, dopo colazione, si può percorrere il sentiero (molto aereo) che porta a Venacquaro o quello che attraverso il bosco scende a Intermesoli; oppure riposare al sole sino al momento di riprendere la strada che ci riporterà a Prato Selva.

L’area del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è tra le più belle e selvagge del Centro Italia; la scarsa antropizzazione del territorio ha permesso la sopravvivenza di ambienti ancora incontaminati dove il rispetto per la natura è qualcosa di tangibile.

Qui sopravvive ancora l’Aquila e il Grifone e sulle quote più alte è possibile incontrare esemplari di Gracchio Alpino o di Coturnice; nei vasti prativi, dove il bestiame è lasciato al pascolo brado, crescono piante e fiori diversissimi mentre i boschi occupano oltre il 50% del territorio.

L’ambiente montano, al di là del suo evidente fascino, non va però mai sottovalutato per cui è necessario fare sempre cose che siano alla nostra portata; se decidiamo di fare questo itinerario comunichiamo a qualcuno il nostro programma e memorizziamo i numeri utili (Soccorso Alpino GdF 0862.410704 e CAI di Teramo 0861.245262); percorriamo sentieri battuti e segnati e nello zaino non dimentichiamo di portare una carta topografica e il kit di primo soccorso.

E una volta arrivati al rifugio, con un birra ghiacciata fornitaci dal buon Arnaldo, potremo godere in tutta serenità dell’imponente Monte Corvo.

Francesco Gargaglia

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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