Se n’è andato in punta di piedi Osvaldo De Luca, lo storico tifoso della Lazio, praticamente l’eterno fidanzato della squadra biancoceleste. Pacioso e piacione, al punto che ormai imperversava nell’etere biancoceleste e pareva perfino un conduttore di grido tanto era presente ora su una frequenza, ora sull’altra. Lo conoscevano tutti, nel mondo laziale, ed era rispettato anche dai romanisti, quasi un miracolo per tifoserie che certo, da tempo, non se le mandano a dire.
E’ morto nella nottata fra venerdì e sabato, poche ore prima che la squadra di Petkovic andasse in campo a Reggio Emilia, antagonista il Sassuolo; e oggi si sono svolte le esequie, teatro la Chiesa Grande Madre di Dio, a Ponte Milvio.
Era un “pezzo” di Lazio: una fetta di storia, gli apici delle labbra sempre all’insù per sorridere, l’amico di tutti, campioni e “pippe al sugo”, se indossavano la maglia della Lazio erano comunque suoi beniamini. A salutarlo per l’ultima occasione che offre la vita terrena c’erano ex calciatori e cronisti generalmente al seguito della squadra, voci storiche e gli amici tifosi, quelli che gli volevano bene per quel suo modo ancora genuino d’esser tifoso.
Moremassi
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