“A Roma ogni 10 microgrammi di polveri sottili Pm10 in più per metro cubo d’aria fanno aumentare il rischio di tumore al polmone di circa il 35%.” Questa la sintesi della ricerca pubblicata da Legambiente sulla correlazione tra smog e malattie delle vie respiratorie che mette Roma tra le città a più alto rischio (leggi qui), a valle della quale oggi l’Annuario dei dati ambientali Ispra conferma che gli agenti inquinanti nell’aria sono ancora una vera emergenza.
Le criticità restano le polveri sottili (pm10) e il benzopirene, una delle prime sostanze di cui si è accertata la cancerogenicità. Diminuiscono, invece, le emissioni di Co2 (-5%) anche se nelle città si continuano a sforare livelli di rischio.
Le polveri sottili negli ultimi due anni hanno comunque fatto registrare dati col segno meno. I tecnici dell’Istituto di ricerca stimano che dal 2011 al 2012 le emissioni di pm10 siano diminuite del 12% mentre tra il 2010 e il 2011 si sarebbe registrata una diminuzione del 3%.
Lo stato della qualità dell’aria – spiega il report – presenta complessivamente “una situazione stazionaria, soddisfacente per il biossido di azoto e per il benzene e però ancora insoddisfacente per il pm10, con il valore limite giornaliero che viene superato nel 48% delle stazioni di monitoraggio.
Per l’ozono, invece, l’obiettivo a lungo termine non viene rispettato nel 92% delle stazioni, mentre per il biossido di azoto il valore limite annuale non è stato rispettato nel 20% delle stazioni. Lo comunica l’Agenzia per la Mobilità.
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