Per il prossimo week-end vi proponiamo una gita fuori dai confini del Lazio. Se non avete voglia di stendervi su una spiaggia affollata e non vi spaventa l’idea di percorrere quasi 150 km partendo da Roma Nord, in novanta minuti (traffico permettendo) si può raggiungere un’oasi di verde profondo e incontaminato dove rinfrescarsi sulle sponde del Nera o visitare angoli e paesetti fermi nel tempo. Andiamo in Valnerina, in Umbria.
Il percorso è facile. Presa l’autostrada Roma-Firenze, dopo circa 50 km si esce ad Orte. Dal casello prendere la Flaminia e percorrerla salendo sul passo della Somma e scendendo poi fino ad arrivare a Spoleto. Lasciata sulla sinistra la splendida cittadina del festival dei Due Mondi, dopo un paio di chilometri una deviazione indica “Valnerina-Norcia-S.Rita da Cascia”. Prendetela, imboccherete un tunnel di sette chilometri che vi proietterà all’uscita nel cuore e nel fitto verde della Valnerina.
Lì avrete una scelta. A destra ci si può dirigere verso Scheggino, un delizioso paesetto, un salotto bagnato dal sole disteso lungo le rive del Nera che dista solo tre chilometri dall’uscita del tunnel.
Pulitissimo, fresco, dalla tipica struttura medioevale è piacevole perdersi nelle sue viuzze. Offre anche la possibilità di divertirsi alla pesca alla trota in un allevamento sotto i salici, o di fare un tuffo in una piccola ma ben tenuta piscina pubblica.
E se avete voglia di gustare la cucina locale non mancano i ristoranti, noi privilegiamo “Il Ponte”, con i tavoli all’aperto lungo le sponde del Nera, o il locale dall’intrigrante nome “il baciafemmine”.
A sinistra dell’uscita dal tunnel, ma ve lo trovate proprio di fronte appena tornati alla luce, c’è invece, arroccato a 315 metri di altezza, un paesino dal nome atipico: Santa Anatolia di Narco. Anche questo offre spunti di curiosità con il suo borgo antico, con il museo della canapa, ma soprattutto con la piccola frazione di Castel S.Felice, a circa un chilometro di distanza, che vale tutta la pena di visitare.
Si tratta di un piccolissimo borgo-castello costruito intorno a una collina nel quale si può camminare solo a piedi per gustarne tutte le atmosfere di un tempo. Ai suoi piedi una minuscola abbazia, con degli affreschi stupefacenti, circondata da ampi prati e dall’immancabile frescura del Nera che li lambisce.
Per gustare i piatti locali non c’è problema, i ristoranti tipici a Sant’Anatolia non mancano. Noi suggeriamo l’agriturismo “Il Sovrano”, posto su una collinetta, con i tavoli all’aperto con vista sulla valle, piuttosto che da “Franchina” nel centro storico del paese. Dove andate andate si mangia bene, almeno secondo i nostri gusti.
E se vi prende la voglia di passare la notte in zona per godervi l’intero week-end due piccoli hotel sono a disposizione, molto particolare il Convento di Santa Croce, ricavato proprio da un vecchissimo ex convento di frati.
Qualche tempo fa, su questi due paesetti pubblicammo dei nostri reportage. Da allora poco o nulla è cambiato, il verde e le bellezze della Valnerina sono sempre le stesse, immutabili nel tempo.
Ve li riproponiamo dunque, per una migliore conoscenza dei posti e magari per stimolarvi a prendere l’auto per una gita fuori dai normali itinerari.
Scheggino e la Valnerina, un fresco paradiso nel verde
Sant’Anatolia di Narco e il trionfo della canapa
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