Andare a sollecitare la chiusura dei cantieri al Ponte della Musica – inaugurato in pompa magna nel maggio 2011 ma non ancora finito – presso l’assessore capitolino all’urbanistica Marco Corsini e scoprire che presto ne verrà aperto un altro: è successo ai rappresentanti di Legambiente Lazio e del circolo Legambiente Roma Nord.
Non è la prima volta che Legambiente si occupa del Ponte della Musica: già nei mesi successivi all’inaugurazione il circolo Legambiente Roma Nord si impegnò per l’apertura della pista ciclabile da viale Angelico a Castel Giubileo, chiusa per via dei cantieri, ottenendola lo scorso marzo a quasi un anno dall’inaugurazione. Dopo questa sudata vittoria, apprendere che la pista ciclabile è di nuovo a rischio chiusura per un nuovo cantiere è stata una doccia fredda; e le proteste non si sono fatte attendere.
Secondo Legambiente, infatti, il progetto – la realizzazione di due imponenti rampe in cemento armato, per scendere dal lungotevere Cadorna e dal piano di via Capoprati fino alla banchina – comporterebbe danni ben più gravi della semplice chiusura temporanea di una pista ciclabile aperta da pochi mesi: rappresenterebbe infatti un problema sia sul profilo ambientale che su quello della sicurezza.
Le stime dell’associazione ambientalista prevedono che per la realizzazione della prima rampa scomparirebbe tutta la vegetazione presente e probabilmente dei platani su lungotevere, mentre per la seconda sono a rischio un ulivo ed un intero filare di magnolie grandiflora. Non solo: con l’ulteriore esproprio parziale di Parco Capoprati – un parco curato dai volontari Legambiente – sono a rischio un’altra magnolia grandiflora, due palme nane e l’unico esemplare presente sul Tevere di eritrina cristagalli.
Massimo Di Stefano, Presidente del circolo Legambiente Roma Nord, sottolinea inoltre i rischi per l’incolumità dei ciclisti una volta terminati i lavori e riaperta la pista ciclabile. Una delle due rampe – quella che scenderebbe da Lungotevere Cadorna – andrebbe ad intersecarsi con la ciclabile dal lato piazza Giardino in un punto dove, con la strada in discesa, le biciclette passano a velocità sostenuta: un rischio sia per i ciclisti che per i pedoni e i disabili che utilizzerebbero la rampa.
Solleva delle perplessità anche l’appalto per la realizzazione delle rampe: si tratta di un appalto – per il quale sono stati stanziati ulteriori 900mila euro – separato da quello del ponte. Eppure, denuncia Legambiente, dalle carte risulta che le rampe erano già parte integrante del progetto. Perché stralciarle e farne uno nuovo, stanziando nuovi fondi, con la stessa impresa?
Cristiana Avenali, Direttrice di Legambiente Lazio, non usa mezzi termini. “Ha tutta l’aria di una speculazione – dichiara in una nota – e il risultato è che si apriranno altri cantieri con conseguenti danni al parco, alla vegetazione e alle sponde del Tevere. E meno male che l’idea era quella di realizzare il primo ponte ecosostenibile della Capitale. Questo è un vero e proprio attacco al parco pubblico di Capoprati, sottratto all’illegalità e alla sporcizia molti anni fa e ripulito dai volontari di Legambiente. Chiediamo al Comune di fermare questo nuovo scempio, di ascoltare le proposte alternative dei cittadini e di eliminare il degrado dell’area, determinato da un cantiere ormai eterno.”
E di proposta alternativa ce n’è già almeno una.
“Dal momento che i pedoni hanno già le scale che scendono dal ponte – dice Massimo Di Stefano – basterebbero una passerella di legno per i ciclisti ed una rampa più piccola, separata, per le persone diversamente abili. Si tratta di un’alternativa possibile che si potrebbe mettere in atto verso piazza Maresciallo Giardino, permettendo un risparmio di risorse economiche ed evitando un ulteriore scempio del parco.”
Un suggerimento ribadito nel corso della conferenza stampa tenutasi sotto al Ponte della Musica lunedì 30 luglio, alla quale hanno partecipato anche Paolo Masini, consigliere comunale commissione cultura sport politiche giovanili, e i rappresentanti di Rete Associazioni 17, la Rete di associazioni culturali, di volontariato e di promozione sociale operanti sul territorio del Municipio XVII.
“La nostra proposta l’abbiamo avanzata – è il commento di Cristiana Avenali a conferenza stampa conclusa – ora aspettiamo una risposta.”
Alessandra Pacelli
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