L’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretta dal maestro Yuri Temirkanov, eseguirà per tre volte la Sinfonia n.7 di Ludwig van Beethoven e la Sinfonia n.2 di Johannes Brahms. Gli appuntamenti con queste due pietre miliari del repertorio sinfonico tedesco sono fissati presso la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica sabato 21 aprile alle ore 18, lunedì 23 alle ore 21 e martedì 24 alle ore 19.30.
Il programma inizierà con l’esecuzione della Sinfonia n. 2, che fu composta da Brahms nell’estate del 1877 durante un soggiorno presso le alpi austriache e che fu eseguita per la prima volta a Vienna il 30 dicembre dello stesso anno.
Serenità e semplicità caratterizzano questa sinfonia, senza dubbio la meno problematica delle quattro di Brahms, una composizione nella quale si respira una malinconia dolce e dove il tema della celebre ninna nanna è stemperato soltanto nell’esuberante finale.
Questa sinfonia richiede in media circa 45 minuti per la sua esecuzione e si articola in quattro movimenti: I) allegro non troppo, II) adagio non troppo, III) allegretto grazioso quasi andantino, IV) allegro con spirito.
La Sinfonia n.7, completata da Beethoven esattamente duecento anni fa, è caratterizzata dal suo aspetto gioioso e dal ritmo frenetico del finale.
Essa fu definita da Richard Wagner come “l’apoteosi della danza, come la danza nella sua suprema essenza, la più beata attuazione del movimento del corpo quasi idealmente concentrato nei suoni”.
Questa composizione, che richiede 38 minuti per la sua esecuzione, è composta da quattro movimenti: I) poco sostenuto – vivace, II) allegretto, III) presto -assai meno presto, IV) allegro con brio.
A dirigere l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ci sarà Yuri Temirkanov, il prestigioso e blasonato direttore d’orchestra che, nato nel 1938 nella città caucasica di Nalchik, attualmente è il Direttore Musicale del Teatro Regio di Parma, un incarico che lo impegnerà fino alle celebrazioni del bicentenario verdiano che si svolgeranno il prossimo anno.
Giovanni Berti
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