Home ATTUALITÀ Trenicidio alla Stazione di Piazzale Flaminio

Trenicidio alla Stazione di Piazzale Flaminio

Derattizzazioni e disinfestazioni a Roma

“Trovandomi alla stazione di Piazzale Flaminio della Roma-Viterbo alle 21 del 7 gennaio 2012 per usufruire del servizio urbano, sono stato testimone, ma non in tempo reale, di un vero e proprio massacro di treni, come descritto dalla tecnologicamente avanzata e chiara comunicazione affissa in una artistica bacheca della stessa struttura Atac già Cotral: una soppressione di treni urbani da far paura, con la speranza che quelli extraurbani siano invece sopravvissuti.”

 Inizia così, fra il serio ed il faceto, il racconto del nostro lettore Gianfranco N. che documenta una situazione di inverosimile disservizio di cui è stato testimone.

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“Volendo ingenuamente chiedere lumi agli addetti, non ve ne era alcuno a vista d’occhio, tant’è vero che vari utenti, resi entusiasti da tale novità, non passavano dal varco con biglietto o tessera, ma delicatamente aprivano il vicino cancelletto d’emergenza, sopprimendo giustamente, per doverosa avanzato sistema elettronico per comunicare treni soppressissolidarietà, la noiosa operazione di obliterare o validare biglietti o tessere… Ci auguriamo che anche il dinamico personale addetto non sia stato sfiorato dalle soppressioni ma che semplicemnte abbia fatto un piccolo ponticello per familiarizzare meglio con i doni carboniferi che la cara Befana avrà loro meritatamente recato il giorno prima.
Neanche l’ombra di una delle guardie giurate che, di solito,e per contratto vigilano in loco; speriamo la soppressione non le abbia coinvolte. Proporrei quindi – continua Gianfranco – una colletta per attrezzare gli alacri responsabili con un semplice computer con stampante,con cui possano più adeguatamente, alla bisogna, rendere edotti i felici passeggeri delle future e numerose, presumiamo, soppressioni.”

Passando dal faceto al serio Gianfranco pone, e si pone, alcune domande.

“Da utente abbonato mi chiedo, e chiedo ad ognuna delle varie autorità ed enti competenti, se tale accadimento non configuri il reato di interruzione (seppur parziale) di pubblico servizio; se lasciare una stazione incustodita ed alla mercè di numerosi portoghesi (con tutto il rispetto per quelli veri!) non configuri altri reati stanti i rischi potenziali ben comprensibili; se nel giorno 7 gennaio si siano verificati tra il personale addetto e assente talmente tanti casi di influenza (da ponte Befana) da rendere il servizio non parziale o ridotto, ma occasionale ed accidentale. Ed infine – conclude il nostro lettore – vorrei tanto sapere quali misure intendano intraprendere i solerti dirigenti dell’azienda per appurare le motivazioni del disservizio, peraltro non inconsueto”.

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