Per la nostra rubrica cibo per la mente segnaliamo l’uscita di “Viale Cortina d’Ampezzo, storie di uomini, artisti e altri animali”, il libro che segna l’esordio di Clelia Arduini che descrive in punta di penna una delle zone “in” di Roma: viale Cortina d’Ampezzo, un quartiere verde, ricco, elegante, un pò snob, che può sembrare “bello senz’anima”, mentre invece, dietro la facciata, si nascondono notizie e fatti di donne e di uomini che restituiscono una società reale, affascinante, a tratti divertente.
Tra aneddoti di personaggi del mondo dello spettacolo, della politica e dell’imprenditoria, cenni storici, natura, leggende e storie comuni, si snoda la vita passata e presente di questo “suburbio” romano, e dei suoi abitanti, noti e meno noti.
Clelia Arduini, 50 anni, giornalista, si occupa prevalentemente di turismo, cultura e ambiente. Ha scritto per i quotidiani “Il Tempo” e “La Notte”, e ha diretto i periodici abruzzesi “Abc” e “Panorami” del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga. Attualmente collabora con “Qui Touring”, il mensile del Touring Club Italiano.
Albeggi Edizioni è una piccola e giovane casa editrice specializzata nella saggistica, nella poesia e nei libri di viaggio e fotografici. L’orizzonte che vuole esplorare è quello del nuovo che sta nascendo in Italia e nel mondo, dei fenomeni e delle tendenze sociali e politiche in evoluzione, dei cambiamenti in corso negli stili di vita, nella cultura, nei comportamenti, nell’economia nazionale ed internazionale.
Un libro è cibo per la mente. Se non sapete cosa donare a voi stessi o ad un amico, regalate cibo per la mente: è un sano nutrimento
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Ho gradito la lettura di questo piacevolissimo ” libricino” perchè, senza dilungarsi in troppe faraginose architetture letterarie , la scrittrice ha saputo, con essenzialità e cognizione di causa, definire ed “impreziosire” questo nostro luogo di vita. Clelia ha saputo spaziare da Italo Insolera al Cinematrografo con leggiadria e tempismo unendo sapientemente Informazione,Documentazione e …perchè no…un po’ di sano Gossip. Lo consiglio a tutti i miei vicini di casa! Caterina Lucrezio
In via Cortina d’Ampezzo al numero 112,tanti anni fa’ c’era un enorme edificio adibito a collegio per bambini.Dal 1968 al 1976 ci ho vissuto.Ho amato molto Via Cortina d’ampezzo.Da tanti anni vivo al nord,ma via Cortina d’ampezzo ce l’ho sempre nel cuore.Mi ricordo ancora la brughiera,l’istituto tecnico di via vallombrosa,la chiesa di san gabriele,l’istuto calasanzio:Quell’istituto SACRA FAMIGLIA al numero 112 non esiste piu’,ho visto che e’ stato abbattutto e ci sta’ sorgendo qualcos’altro…….ma sento ancora le grida e le risate di tanti bambini ,che come me,hanno passato un pezzo della loro adolescenza in Viale Cortina D’ampezzo.Ciao a tutti
Anch’io ho vissuto per tre anni in quell’istituto gli anni delle scuole medie 69/70 70/71 72/73 ed ho dei bei ricordi, la capanna su un albero nella vicina brughiera, il gioco del nascondino,le sfide di calcio, sia interne che con i vicini istituti Don Orione e Calasanzio, la pallavolo, il direttore sig Fornari con la sua Fiat 124, il vice, sig Ruoso, gli educatori sor Filippo, Anella, Marco Danè, conduttore del programma televisivo “Giocagiò” il mio professore di matematica sig Nicoletti ex calciatore della Roma, i professori di educazione fisica Ivo Mazzucchelli e Bernabò, entrambi nazionali di ragby, le professoresse Caffaro e Monfeli,padre Cesare e tanti altri nomi. Anni che porterò sempre nel cuore. Ciao a tutti gli ex ragazzi con cui ho condiviso quell’epoca.
mi vorrei metterre in contatto con te.Sicuramente ci siamo conosciuti.giampjero@alice.it
Anche io ho vissuto in quel periodo nel collegio di via Cortina d’Ampezzo, mi ricordo il professore Nicoletti di Matematica, la professoressa Cafaro di italiano, la professoressa Boccabella di francese i professori di educazione fisica Mazzucchelli e Barnabo nazionali di rugby , gli istruttori Sor Filippo, Anella e soprattutto Marco Dane’ conduttore televisivo che successivamente è diventato direttore dell’istituto. Mi ricordo il cognome di qualche compagno :Marras, Urus, Di Pasquale, Greco. Bellissimo periodo
Sono stato alla sacra famiglia dal 1970 al 1973 e ricordo perfettamente i nomi che indicavi e anche Raffaele che ci portava ogni tanto al cinema Aurora o con gli assistenti andavamo a piedi fino al bar dove c’era il distributore di benzina a comprare le figurine Panini o gelati e anche il baretto e i cavalli di Cicogna i tantissimi ricordi e ogni tanto scappavamo per vedere all’Olimpico la Roma magari dalla collinetta,sono orgoglioso di essere cresciuto con tanti ragazzi come me che vivevamo situazioni familiari anche difficili anni vissuti intensamente ma che ci hanno aiutato a crescere e capire la vita ,io dopo le medie difatti andai alla città dei ragazzi di Roma sulla Pisana.Di cognomi che ricordo di quel periodo Mantieneo,Di Nunzio,Carboni,Pintucci, degli assistenti Anella sor Filippo Pisano signor Ruosi e anche Dane’ ,un particolare che ricordo che ogni tanto ci portavano a fare le estrazioni ma non so per cosa e poi si andava a mangiare al ristorante .
L’Istituto Sacra Famiglia era una vergogna e per fortuna ha chiuso. Un comitato di mamme di quartiere, tra le quali la mia, hanno assistito quei poveri bambini, per quello che potevano, con vestiario, organizzazione di piccole feste e altro, cercando di integrarli con i bambini del quartiere.
Non eravamo poveri bambini,ma bambini come tutti gli altri,probabilmente come i suoi figli.Non eravamo menomati,handicappati o minorati mentali.Eravamo bambini normali ma con storie di famiglie in difficolta’,tutto qui.Eravamo bambini che avevano famiglier che non riuscivano a mantenerli,o con problemi di giustizia o con altri tipi di problemi.Si ,forse eravamo poveri perche’ non avevamo soldi comi i Ricconi che vivono in quel quartiere,ma eravamo bambini normalissimi proprio come quelli che abitavano in quel quartiere.E comunque,nella situazione difficile di dover vivere in un collegio anziche’ in famiglia,non pregiudica il fatto di avere avuto una infanzia disastrosa come sembrerebbe trasparire dalle sue parole.Io personalmente,e tanti altri come me,hanno ancora dolci ricordi di quei tempi.E’ vero,non avevamo bei vestiti,bei giocattoli o la mamma a rimboccarci le coperte la sera,ma abbiamo avuto il Dono di aver conosciuto tanti altri nostri coetanei e aver vissuto insieme un’eta’ difficile.non siamo orgogliosi di aver vissuto i nostri anni migliori in un colleggio,ma siamo orgogliosi di avere imparato a convivere,giocare,studiare e vivere la nostra gioventu’ insieme a nostri coetanei ed avere imparato cosa vuol dire solidarieta’ ed amicizia nel valore piu’ alto di queste parole.grazie
Quello che scrivi e’ verità e. Noi bambini siamo cresciuti. Davvero con tantissima voglia di vita. e quegli anni vissuti. Alla Sacra Famiglia sono stati belli. E.importanti anche lontano dagli affetti familiari ma c’hanno imparato a essere solidali .
Se non ci fosse stato quel posto per molti ragazzi sarebbe stata la fine
Io sono uno di quelli
Se qualcuno negli anni 1968 1972 era li ,eravamo insieme!
michelettipompeo@gmail.com
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E’ vero Claudio!
Il più bel periodo della mia vita!
Il più vero!
Sono stato li dal 67 al 70 ho fatto le scuole medie, sono stati 3 annni bellissimi. Ricordo gli istitutori (cosi si chiamavano allora) sor filippo, anella. Ambrosini, dane’, il prof educazione fisica ivo mazzucchelli, il vice direttore sig ruoso che il direttore suo zio, chiamava” l’uomo senza palle”. Inoltre alcuni ragazzi.. Izzo. Tassone, presta, mutalipassi, matera……. Periodo stupendo!!! Ciao a tutti coloro che sono stati li…. Vincenzo