Ai Musei Capitolini è stata prorogata fino al 23 ottobre ‘Ritratti. Le tante facce del potere’, la grande mostra di arte antica romana, dall’età repubblicana a quella imperiale, con oltre 150 fra teste, busti, statue, bronzi e marmi, imperniata sul valore del ritratto come espressione del desiderio degli uomini di esorcizzare la morte lasciando ai posteri un’immagine di sé capace di sopravvivere nei secoli.
Nata da una riflessione dei curatori Eugenio La Rocca e Claudio Parisi Presicce, “si tratta di una mostra – spiega il sito di Roma Capitale – che comprende una ricchissima scelta di ritratti provenienti dai maggiori musei europei e che permette di conoscere meglio le origini e i modi di rappresentazione del ritratto romano in un arco di tempo che va dalla città repubblicana all’età tardo-antica”.
Nelle diverse sezioni, pezzi belli e importanti ripercorrono l’evoluzione del ritratto, dai calchi realizzati sul volto dei defunti alle prime elaborazioni ritrattistiche e ai diversi modi di rappresentazione.
“Una riflessione quindi – spiega ancora il sito capitolino – su un potente mezzo di comunicazione del mondo antico, ampiamente utilizzato dai potenti a conferma del proprio prestigio personale. Non si tratta tanto di riprodurre il proprio aspetto quanto di offrirne un’immagine energica o pacata, eroica o divinizzata, sempre allo scopo di sottolineare la propria concezione del potere e distinguersi dai predecessori.”
Interessante inoltre, e ben illustrato nell’esposizione, il fenomeno dei privati cittadini della classe dirigente che in età imperiale si fanno fare il ritratto tentando di adeguare la propria immagine a quella del loro imperatore.
La mostra, fino al 23 ottobre, è visitabile dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 20. Biglietti intero 12 euro (ridotto 10; ridottissimo 2).
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