Paco De Lucia, straordinario virtuoso della chitarra flamenco e geniale innovatore della tecnica chitarristica, si esibirà mercoledì 28 settembre, con inizio alle ore 21, nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium. Musicista di ampio respiro per il quale le contaminazioni tra generi sono naturali, De Lucia, che compirà 64 anni il prossimo 21 dicembre, ha pubblicato più di venticinque album e la sua esibizione romana rappresenterà il prestigioso aperitivo del Festival del Flamenco che inizierà il 5 ottobre al Parco della Musica.
Nato ad Algeciras, in Andalusia, sul finire del 1947, Francisco Sanchez Gomez (questo il suo vero nome), spinto dal padre e dal fratello Ramon, inizia a studiare la chitarra all’età di cinque anni. Nel 1958, quando ne ha soltanto undici, abbandona la scuola per dedicarsi completamente al suo strumento di elezione e si esibisce per la prima volta come professionista ai microfoni di Radio Algeciras. Un bambino prodigio, dunque, che a 14 anni, insieme al fratello Pepe, forma il duetto Los Chiquitos de Algeciras, che vincerà un importante riconoscimento. Nel 1962, De Lucia, con la famiglia, si trasferisce a Madrid e in seguito intraprende la sua prima tourneé negli Stati Uniti.
Nel 1966 è di nuovo in tour e l’anno successivo pubblica il suo primo album da solista intitolato La fabulosa guitarra de Paco De Lucia. Nel 1968 avviene un incontro che rappresenterà una delle svolte della sua prestigiosa carriera: il connubio con Camaròn De La Isla, considerato il più grande cantante di flamenco, frutterà ben dodici album acclamati dal pubblico e dalla critica.
Seguono molte esibizioni dal vivo, che culminano nel concerto al prestigioso Teatro Real di Madrid, dove in precedenza non si era esibito mai nessun chitarrista di flamenco.
Il 1977 è un altro anno cruciale per Paco De Lucia: non solo per la sua vita personale (si sposa) ma anche per gli incontri con personaggi del calibro di Al Di Meola, John Mc Laughlin e Santana. Una straordinaria jam session dal vivo insieme a Di Meola e Mc Laughlin – è il 5 dicembre 1980 – viene immortalata l’anno successivo nell’album Friday Night in San Francisco, un disco che mescola mirabilmente i generi jazz, fusion e flamenco, che presenta assoli e virtuosismi strepitosi e che a tutt’oggi ha venduto cinque milioni di copie.
Nel 1981, De Lucia forma un sestetto coi fratelli e si esibisce in ogni parte del mondo. Cinque anni dopo, torna alla sua carriera solista, nel 1996 collabora di nuovo con Di Meola e Mc Laughlin e dalla reunion scaturisce l’album Guitar Trio.
Una musica di ampio respiro, quella di Paco De Lucia, nella quale le rivoluzionarie innovazioni nascono da una profonda conoscenza e da un sacrale rispetto delle tradizioni e in cui le contaminazioni fra generi sono la regola, costituendone l’esplosiva alchimia.
Così, questo straordinario musicista ha combinato la propria arte con il jazz di Chick Corea, Al Di Meola e John MacLaughlin, con i ritmi brasiliani e con la musica classica spagnola della quale è diventato ambasciatore universale: memorabili la sua storica interpretazione del Concierto d’Aranjuez di Joachim Rodrigo e le sue esecuzioni della musica del compositore Manuel De Falla.
A pochi giorni dall’inizio del Festival del Flamenco, che si svolgerà all’auditorium dal 5 al 16 ottobre, il concerto di Paco De Lucia costituisce una ghiottissima occasione per assaporare i ritmi gitani, romantici e frenetici, che scaturiscono dalle magiche dita di un’artista che ha diffuso ed innovato la musica spagnola in tutto il mondo.
Giovanni Berti
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