La Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica ospiterà lunedì 5 settembre, con inizio alle ore 21, Sono romano ma non è colpa mia, lo spettacolo che vede protagonista Enrico Brignano e che dal 2009 riscuote un grande successo di pubblico. Attraverso la sua comica gestualità ed il suo esilarante modo di esprimersi, l’artista romano narrerà la propria biografia, inventandola e deformandola mediante i canoni del linguaggio surreale ed iperbolico, e rappresenterà agli spettatori l’indole assolutamente eccentrica dei romani.
Enrico Brignano, classe 1966, torna dunque a Roma per un appuntamento che sarà sinonimo di risate e di leggerezza, per una serata che regalerà un intrattenimento sano, pulito ed assai piacevole.
Cresciuto nell’Accademia dei Comici creata da Gigi Proietti (e si vede!), vantando esperienze significative nel cinema ed in televisione, il comico romano, soprattutto negli spettacoli teatrali da lui scritti ed interpretati, ha saputo creare un linguaggio personale ed uno stile precipuo che viene riconosciuto ed apprezzato non solo nella nostra regione, ma anche in tutta la penisola; Brignano è un talento che si esprime al meglio su un palcoscenico : gli spettatori, che in passato lo hanno visto anche nei panni di Rugantino, confermano e ringraziano!
Sono romano ma non è colpa mia è uno spettacolo che, da due anni a questa parte, conquista il pubblico di tutta Italia, grazie soprattutto alle indiscutibili doti del protagonista (che ne è anche l’autore, insieme a Mario Scaletta) ed al contributo dell’orchestra che, diretta da Federico Capranica, sottolinea con efficacia e puntualità diversi momenti dello show.
La formula vincente di questo lavoro è molto semplice: con esso Brignano racconta, in primis, la propria romanità, per poi evidenziare l’unicità della filosofia di vita degli abitanti della capitale.
Così, in una cavalcata vorticosa quanto esilarante, in questo one-man show con musiche che procede rapido, leggero e senza sbavature, ecco declinata la surreale biografia di Enrico: Dragona ed il suo istantaneo abusivismo edilizio, la singolare educazione impartitagli dai genitori, i soprannomi curiosissimi dei suoi amici, tra i quali spicca Fiatella, che è anche il suo consigliere amoroso; ecco, appunto, la festa organizzata nel garage (costruito in una notte, abusivamente, si capisce!) allo scopo di conoscere e di conquistare una ragazza, ecco l’appuntamento romantico di Nerico (chi ha visto o vedrà lo spettacolo sa o saprà di cosa parliamo), ecco che, poi, il tema dell’amore passa dal personale al generale, essendo descritto il modo con cui i romani si approcciano ai sentimenti.
Si arriva, infine, a toccare anche la tematica della rivoluzione: la farebbero i romani? Avoja! I romani sono decisi, determinati ed inarrestabili…e si poi viè a piove?!? E allora prende il via una spassosa carrellata sui popoli che hanno fatto la rivoluzione – i francesi, i russi, i cubani e i cinesi – con un grammelot sgangherato ed irresistibile, con Brignano che veste i panni di un Che Guevara cui capita anche di smarrire lo spagnolo a beneficio del tedesco.
Vai Nerico, siamo sicuri che ci farai divertire ancora una volta…certo, qualcuno, parafrasando il titolo del tuo spettacolo ed usandolo contro di te, potrebbe dire che.. sei laziale.. ed è proprio colpa tua!!!
Giovanni Berti
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