E’ arrivata l’estate, è scoppiata in pieno. Oggi e domani ne avremo la prova stando ai diversi avvisi e bollettini meteo che parlano di bolle di calore, di area calda nord-africa e di allarmi della Protezione Civile. Mentre ci vengono mostrate cartine geografiche con impressionanti aree anticicloniche rosso fuoco medici ed esperti consigliano di rimanere in casa o bere tanta acqua. Perfino i più indifferenti vengono colpiti dalla sindrome da “temperatura percepita”.
A complicare le cose i tanti display piazzati in città (a cominciare da quello di Corso Francia che segnala sempre temperature roventi) o nelle auto che ci indicano in ogni istante il valore raggiunto dagli strumenti digitali. Se qualcuno poi ha avuto la brillante idea di piazzare il sensore al sole, niente di strano che il valore schizzi oltre i 40 gradi.
E allora che fare? Il primo consiglio sarebbe quello di spegnere radio e televisione perché tanto, si sa, in estate fa caldo.
Il secondo quello, se non si dispone di un impianto di condizionamento, di trasferirsi in Trentino per un paio di mesi; soluzione ideale ma non alla portata di tutti.
Allora come terzo consiglio non rimane che fare buon viso a cattiva sorte, rassegnarsi al caldo tropicale e come consolazione pensare che in futuro farà ancora più caldo.
Perché tutte le previsioni ci dicono proprio questo: negli ultimi cinquanta anni è diminuita la piovosità mentre sono aumentate le temperature minime e massime.
Secondo uno studio di Domenico Vento, Direttore dell’Ufficio Centrale di Ecologia Agraria, nel periodo dal 1961 al 2000 c’è stata una diminuzione nel numero medio di giorni di pioggia in Italia pari al 16% mentre la media di giornate con temperature oltre i 34° è cresciuta del 72% al centro-sud e del 195% al nord.
I soliti scettici diranno che si tratta di variazioni che si ripetono nell’arco del tempo ma Peter Scott, a capo del Centro di Monitoraggio del Clima, ci riporta con i piedi per terra: “Nonostante la variabilità causata dai cambiamenti a breve termine, l’analisi condotta per la presente relazione illustra perché siamo così sicuri che il mondo si stia riscaldando. Quando guardiamo alla temperatura dell’aria e agli altri indicatori climatici, di anno in anno vediamo nei dati degli alti e bassi, a causa della variabilità naturale. Per comprendere i cambiamenti climatici bisogna, invece, guardare i dati a lungo termine. Quando seguiamo le tendenze decennio per decennio, utilizzando data set differenti e analisi indipendenti provenienti da tutto il mondo, vediamo segni evidenti e inequivocabili di un mondo che si sta riscaldando”.
La relazione a cui fa riferimento lo scienziato evidenzia come la società umana si sia sviluppata all’interno di uno status climatico ma che ora stanno prendendo forma una nuova serie di condizioni più calde e più estreme. La relazione dice infatti che : “le variazioni delle temperature annuali spesso riflettono le variazioni climatiche naturali come quelle prodotte da eventi come El Niño o la Niña, mentre le variazioni della temperatura media decennale rivelano le tendenze a lungo termine, come il riscaldamento globale”.
Se speravamo in estati più fresche conviene subito mettersi l’anima in pace e dare per scontato che il futuro sarà sempre più bollente.
Che altro fare allora? Investire i pochi risparmi in impianti di condizionamento (sperando che le fonti alternative di energia elettrica siano in grado poi di sostenere l’aumento dei consumi) o migrare in massa nei Paesi Scandinavi.
Oppure, più semplicemente, prendere atto che siamo in estate e che sia quasi del tutto naturale che le temperature diurne raggiungano e superino i 30 gradi?
Un’ultima avvertenza infine a coloro che credono che i ventilatori siano in grado di abbassare la temperatura di un locale; a meno di non piazzarle a pochi centimetri dall’epidermide, con il rischio di congestioni o future artrosi, le pale, quale che sia la velocità, non modificano di un millesimo la temperatura di una stanza.
Francesco Gargaglia
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Invito tutti a diffidare delle previsioni allarmistiche e dei servizi giornalistici “terrorizzanti” che ci bombardano da ogni dove da diversi giorni e ciclicamente si ripetono sempre uguali a se stessi.
Gridano EMERGENZA CLIMA come strillano emergenza POLITICA, emergenza
ECONOMICA, emergenza MORALE, emergenza ENERGETICA, emergenza RIFIUTI,
emergenza SICUREZZA, emergenza IMMIGRATI……..
Sui contenuti poi vi raccomando: usano indistintamente i termini di caldo”afoso” e caldo “torrido” come fossero sinonimi, mentre invece sono condizioni opposte.
A proposito della Capitale ci ammorbano con l’allarme afa !?, ma basta osservare il colore del cielo per capire che si tratta dell’ennesima bufala.
Ma c’é ancora qualcuno che si degna di guardare il cielo? O siamo tutti ricurvi sulla tastiera con la mano palmata sul mouse ?
Veramente esilaranti sono poi i consigli degli “esperti”: bere molta acqua( non filuferru), vestite leggeri ( é sconsigliato il pastrano dell’ARMIR) e altre amenità del genere.
Buona giornata a tutti e…..vi sconsiglio di uscire nelle ore più calde.
Parola di esperto