In occasione delle grandi mostre romane in corso, con l’obiettivo di stimolare l’esperienza personale dello studio e della fruizione piacevole, torna l’appuntamento dedicato a studiosi e appassionati di storia dell’arte. “Oltre la mostra. Lezioni d’arte a Roma. Testi, immagini e filmati raccontano artisti e opere d’arte”, terzo di quattro incontri ad ingresso gratuito, si svolgerà il 12 aprile presso l’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis in via di Ripetta 160.
Il progetto è ideato e curato da Fabiana Mendia per ArteInDiretta, promosso da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
Ogni incontro si sviluppa per circa due ore e si divide in due parti. La lezione, tenuta dalla giornalista e storica dell’arte Fabiana Mendia, si basa sull’esame di testi e immagini ed è inframmezzata da brani letti e interpretati da Antonio Merone (per questa lezione: Lettera di Carlo V al figlio Filippo, P. Aretino, G.B. Bellori, C. De Brosses, Stendhal, Goethe, G. Vasari).
Nella seconda parte sarà proiettato un montaggio di un film-documentario (per questa lezione : “Illusione, immaginazione e sentimento nelle sale di Palazzo Farnese”).
L’incontro di martedì 12 aprile
L’incontro di Martedì 12 Aprile avrà per tema I Farnese: storia di una dinastia, di un palazzo e della straordinaria collezione di sculture antiche e capolavori del Rinascimento (approfondimento della mostra “Palazzo Farnese dalle collezioni rinascimentali ad Ambasciata di Francia” fino al 27 aprile 2011 a Palazzo Farnese).
Si parte dalla storia del palazzo e della sua costruzione nel corso degli anni: dall’intervento di Michelangelo sulla facciata e sul cortile fino alle origini della collezione legata all’azione politica e culturale di Alessandro Farnese, divenuto papa con il nome di Paolo III, che eleva al rango di uno dei più alti potentati europei una famiglia di piccola nobiltà laziale.
Una lunga ed intensa attività di mecenatismo, quella dei Farnese, che durante l’incontro verrà ripercorsa fino al fatidico 1731, quando la dinastia si estingue e la sua eredità passa ai Borbone per il tramite di Elisabetta Farnese, moglie di Filippo V.
Le meraviglie del palazzo, che possono essere ammirate durante la visita fino al 27 Aprile, raccontano meglio di ogni altra cosa l’importanza ed il rango dei Farnese nella storia italiana e l’importanza del loro ruolo nell’arte mondiale.
La decorazione della grande Galleria, un locale al primo piano del palazzo lungo venti metri e destinato all’esposizione delle preziose raccolte d’arte di famiglia, ha inizio nel 1598. Sulla volta del salone Annibale Carracci celebra in modo gioioso e paganeggiante l’amore profano (ispirandosi alle “Metamorfosi” di Ovidio), tema inusuale e arrischiato nella Roma rigorista controriformata di papa Clemente VIII Aldobrandini. Le meraviglie del “museum farnesianun” (marmi, gemme, libri, quadri, disegni) ed il mecenatismo della casata, che avvia il restauro del Palazzo di Caprarola, la costruzione della chiesa del Gesù e di Villa Chigi, aumentano nei secoli sino alla conclusione della parabola della famiglia. Nel 1731, estinta la dinastia dei Farnese, l’eredità passa ai Borbone.
L’incontro di martedì 10 maggio
L’ultimo appuntamento, martedì 10 maggio, sarà con La pittura anticonformista di Lorenzo Lotto, autore di intimi e intensi quadri psicologici (focus sulla mostra “Lorenzo Lotto” alle Scuderie del Quirinale dal 2 marzo al 12 giugno 2011).
Gli esordi di Lotto, coetaneo di Giorgione, di Tiziano e di Raffaello, avvengono a Treviso presso la corte del vescovo umanista Bernardo de’ Rossi: qui egli incontra Piero Maria Pennacchi, che lo introduce alla pittura nordica. Dopo vari soggiorni nelle Marche, il “pictor celeberrimus” è attivo anche a Roma, primo tra i veneti a essere chiamato da Giulio II della Rovere.
La sua attività si concentra tra Treviso, Bergamo e alcune piccole cittadine marchigiane. Verrà affrontata l’analisi della vivace narrazione del ciclo dell’Oratorio Suardi a Trescore, delle novità tematiche bibliche e alchemiche e delle poetiche simbologie dei disegni che Lotto crea per le tarsie lignee del coro di Santa Maria Maggiore a Bergamo.
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