Non c’è nulla di più facile che documentare il degrado della nostra città: è sufficiente dotarsi di una fotocamera digitale ed uscire di casa. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. A volte però ci si ritrova improvvisamente davanti a qualcosa di ben conservato, pulito e curato; e a Roma non mancano le sorprese come il bel giardino realizzato intorno alla restaurata fonte dell’Acqua Acetosa (lavori eseguiti dal Circolo Canottieri Aniene) o il bellissimo monumento dedicato alla memoria dei fratelli Cairoli, poco distante dal Pincio.
Ripulita la statua in bronzo opera di Ercole Rosa si è provveduto a sistemare tutta l’area intorno al piedistallo e ora la tragica figura di Giovanni che sostiene il fratello Enrico morente si presenta in tutta la sua bellezza.
I fratelli Cairoli, al seguito di Garibaldi, tentarono nell’ottobre del 1867, di entrare in Roma capitanando un drappello di circa 70 volontari che raggiunsero la capitale a bordo di un battello.
Sbarcati nei pressi dell’Acqua Acetosa si scontrarono il giorno successivo con 300 carabinieri svizzeri: i rivoltosi si difesero strenuamente caricando per ben due volte alla baionetta ma nel pomeriggio furono costretti a ripiegare. Nello scontro conclusosi nei pressi di un albero di mandorlo Enrico rimase ucciso mentre Giovanni venne gravemente ferito (morirà due anni più tardi per le ferite riportate nel combattimento).
La zona dove avvenne il combattimento fu trasformata molto tempo dopo in un parco pubblico e nel luogo dello scontro venne eretta una colonna in marmo a ricordo di quei prodi; anche il mandorlo (o quello che ne restava) venne protetto da una ringhiera.
Affascinati dalla bellezza del monumento e incuriositi da quelle vicende siamo andati, complice il cielo sereno, a visitare Villa Glori (o Parco della Rimembranza).
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Il parco si presenta molto bene e ci ha sorpreso vedere alcuni uomini dell’AMA intenti fin dalle prime ore del mattino alla pulizia dei viali. La segnaletica è nuova e ben sistemata.
Anche l’area giochi e il chiosco con la caffetteria sono in buono stato e ben curati; sarà la frequentazione discreta dei residenti o le dimensioni contenute del parco, ma Villa Glori ci è sembrata bella e pulita.
L’antica fontana con la bella testa di marmo purtroppo non è stata ancora sistemata : un imbecille ha sfregiato con della vernice nera il volto severo scolpito nella pietra.
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Nel vasto piazzale in cima alla collina ritroviamo la colonna di marmo eretta in ricordo del combattimento: poco distante il recinto metallico all’interno del quale si conservava lo storico mandorlo che ovviamente (sono passati 144 anni!) non c’è più.
Tutta l’area è ben sistemata e pulita e anche i due cippi marmorei dedicati alla memoria dei militari e civili caduti in missioni di pace sono ben conservati.
Dal piazzale dirigiamo alla terrazza che un tempo affacciava sul pianoro sottostante; la vegetazione cresciuta a dismisura impedisce di vedere il bel panorama e a stento tra le canne si distingue la sommità di uno degli “scarabei” dell’Auditorium.
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Anche su questo piazzale c’è un bel monumento dedicato ai caduti di guerra ma purtroppo le condizioni in cui versa non sono delle migliori.
Le ringhiere sono arrugginite e il cancelletto di accesso è aperto tant’è che qualche sportivo usa la base in marmo per i suoi esercizi; anche l’alta croce in ferro che un tempo si vedeva dal lungotevere è sverniciata e arrugginita.
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Il sacello di marmo che contiene sassi e terra dei numerosi campi di battaglia della 1° e 2° Guerra Mondiale è danneggiato. Un vero peccato perché è l’unica nota stonata di questo bellissimo parco (tra l’altro basterebbe veramente poco per rimettere le cose in ordine: qualche mano di vernice e la riparazione del marmo danneggiato).
Forse ad occuparsene potrebbe essere qualche Comando militare di stanza a Roma: sarebbe un bellissimo gesto.
Francesco Gargaglia
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