Luciano Ligabue, insieme alla sua band, si esibirà per tre volte nella capitale nell’ambito del “quasi acustico – tour teatri 2011” partito lo scorso 22 gennaio dal Teatro degli Arcimboldi di Milano. Gli appuntamenti romani, tutti sold-out, sono fissati per martedì 1 febbraio al Gran Teatro di Viale Tor di Quinto, mercoledì 2 all’Auditorium Parco della Musica e giovedì 3 all’Auditorium di via della Conciliazione.
E’ lo stesso rocker di Correggio a spiegare nel “Diario di Bordo” del suo sito www.ligachannel.com la filosofia di queste nuove date (28 concerti in 20 città): “quasi acustico perchè non ci saranno solo strumenti acustici, ma anche una minima strumentazione elettrica/elettronica. Tanto per darvi un’idea percentuale credo che saremo sul 95% acustico e 5 % elettrico/elettronico. Suoneremo, come abbiamo sempre fatto a teatro, da seduti”.
Niente schermi, scenografia essenziale ma suggestiva, luci che disegneranno atmosfere diverse per ogni momento dello show: in scaletta ci saranno i brani dell’ ultimo album Arrivederci, Mostro! e le canzoni del repertorio ventennale del cantante romagnolo, pezzi che saranno proposti con arrangiamenti inediti.
Oltre a Ligabue, impegnato con chitarre, armoniche, dobro e bouzouki, saliranno sul palco Michael Urbano (batteria), Kaveh Rastegar (basso acustico e contrabbasso), Luciano Luisi (piano e tastiere) e Mel Previte (chitarre acustiche ed elettriche, mandolino).
Arrivederci, mostro! Il tour dei record
Pubblicato lo scorso 11 maggio, Arrivederci, Mostro!, con le sue 37 settimane di permanenza ai vertici della classifica, è l’album più venduto in Italia nel 2010. Il nono lavoro di inediti firmato dal rocker di Correggio è un album dalle liriche mature e riflessive, contrassegnato, in molti brani che lo compongono, da una certa ripetitività nella struttura compositiva e musicale, pur contenendo pezzi coraggiosi ed “atipici” come Caro il mio Francesco e Quando mi vieni a prendere (Dendermonde, 23/01/09).
Il titolo del disco evoca la sconfitta (mai definitiva!) dei propri mostri – si chiamino paure, condizionamenti, rimorsi e rimpianti, senso di inadeguatezza od ossessioni – accompagnata dalla consapevolezza che questi fantasmi sono sempre in agguato – “come un killer sotto il sole”, per dirla con Springsteen – e pronti ad influenzare la propria visione del mondo, incidendo pesantemente sulla qualità dell’esistenza e sulle dinamiche relazionali.
Con le sue 28 date (13 stadi e 15 palasport), il tour dello scorso anno, che è approdato il 9 e il 10 luglio anche allo stadio Olimpico di Roma (leggi qui la nostra recensione), ha registrato un numero eccezionale di biglietti venduti (642.110) regalando a Ligabue anche il primato per numero di spettatori nel 2010.
Più di 20 anni on the road
Sono trascorsi quasi ventun anni dalla pubblicazione di Ligabue, il suo ottimo disco d’esordio, caleidoscopio di emozioni e sensazioni in bilico tra lo struggimento di Piccola Stella senza Cielo, i Sogni di Rock & Roll, ossia la consolazione che solo la musica può regalare in una notte di provincia uguale a tutte le altre, la mitologia del grande schermo di Marlon Brando è sempre lui, la voglia irrefrenabile di vivere di Balliamo sul Mondo e l’inadeguatezza di Non è Tempo per Noi.
L’anno successivo – siamo nel 1991 – Liga dà alle stampe il suo secondo album, Lambrusco Coltelli Rose & PopCorn, un disco all’altezza delle aspettative che aveva suscitato il primo e nel quale non mancano i pezzi rimarchevoli come Sarà un bel souvenir, Libera Nos a Malo e Urlando contro il Cielo.
Dopo anni di concerti, la consacrazione avviene nel 1995, con Buon Compleanno, Elvis, un album ad elevato contenuto energetico intriso di sonorità rock USA che esce dopo i pur apprezzabili Sopravvissuti e Sopravviventi e A che ora è la fine del mondo? Il cantante emiliano conquista un travolgente successo grazie soprattutto al singolo Certe Notti, ma questo disco è disseminato di pezzi di qualità elevata come la title-track, Hai un Momento, Dio?, Vivo morto o X e le ballate Viva e Leggero.
Il rocker di Correggio, prima che il XX secolo finisca, fa in tempo a pubblicare Miss Mondo, un altro album di livello nel quale compaiono, tra le altre, tracce notevoli come Una Vita da Mediano, dedicata a Lele Oriali e a tutti quelli che lottano e che, continuando a combattere, riescono ad avere persino la chanche di vincere i mondiali, Si Viene e Si Va (questa è la vita, signori e signore!), L’Odore del Sesso (l’attrazione carnale: anche questa è la vita, signore e signori!) e Sulla Mia Strada (un incitamento forte a rimanere fedeli a se stessi ed alle proprie inclinazioni).
Godibile il successivo Fuori come va (2002) e tutto da ascoltare Giro d’Italia (2003), testimonianza live del tour teatrale dello stesso anno, piacendoci meno Nome e Cognome, uscito nel 2005.
Negli anni recenti, Ligabue si è tolto molte (altre) soddisfazioni: il 10 settembre 2005 ha radunato 180.000 persone al Campo Volo di Reggio Emilia, cantando per quasi tre ore ed esibendosi su quattro palchi insieme ai suoi due gruppi e a Mauro Pagani (scontentando, però, molti fans a causa della pessima acustica di uno degli stage).
Aalla fine del 2007 ha riempito per sette serate consecutive i palasaport di Milano e Roma, nel 2008 ha intrapreso un tour europeo, tra la fine di settembre e l’inzio di ottobre dello stesso anno ha suonato per sette notti all’Arena di Verona insieme all’Orchestra della città scaligera (esperienza ripetuta nel 2009), senza considerare che già da tempo i suoi interessi si erano allargati, con successo, anche al cinema (la regia di Radiofreccia e Da Zero a Dieci) e alla scrittura (un romanzo, racconti e poesie), dovendosi anche ricordare la sua partecipazione come giurato nell’edizione 2009 della mostra del cinema di Venezia.
Giovanni Berti
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