Lo aveva sottolineato VignaClaraBlog.it, lo aveva formalizzato AssoCommercio Roma Nord (leggi qui), ora anche il Codacons lo denuncia: “A Roma i saldi dovrebbero iniziare il 6 gennaio. Dovrebbero, per la semplice ragione che in realtà i saldi sono già iniziati nel 70% circa dei negozi della città. In pratica si tratta di sconti equivalenti a quelli dei saldi proposti dai negozianti direttamente ai consumatori in fase di acquisto, o proposti ai clienti fidati o tesserati con lettere, sms o telefonate”.
“Una violazione della normativa regionale sui saldi che, tuttavia, dimostra l’esigenza per gli stessi commercianti di liberalizzare gli sconti di fine stagione o quantomeno anticiparli” sottolinea l’associazione. “La Regione Lazio – afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi – dovrebbe seguire l’esempio della Provincia di Trento e provvedere alla totale liberalizzazione dei saldi, per salvare il commercio locale e i piccoli negozianti. Inoltre, bisognerebbe liberalizzare anche le aperture festive e gli orari dei negozi”.
Secondo la stima del Codacons, inoltre, i consumatori della capitale durante i saldi spenderanno per capi di abbigliamento e calzature circa 140 euro a testa, ma solo il 60% delle famiglie romane potrà permettersi acquisti. L’associazione ricorda infine le regole da seguire per fare acquisti sicuri ed evitare “fregature”.
Conservare sempre lo scontrino
non e’ vero che i capi in svendita non si possono sostituire. Il negoziante e’ obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare.
Le vendite devono essere realmente di fine stagione
la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo’ deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei piu’ svariati articoli.
Girate
Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta qualche giro in piu’ per evitare l’ acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi.
Consigli per gli acquisti
Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualita’. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti.
Diffidate degli sconti superiori al 50%
spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi. Un commerciante non puo’ avere, infatti, ricarichi cosi’ alti e dovrebbe vendere sottocosto.
Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia
oppure acquistate merce della quale conoscete gia’ il prezzo o la qualita’ in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
Negozi e vetrine
Ricordate che sulla merce e’ obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto “in modo chiaro e ben leggibile’ (Dlg n. 114/98). Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
Prova dei capi
non c’e’ l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalita’ del negoziante. Il consiglio e’ di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.
Pagamenti
Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante e’ obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
“Fregature”
Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure all’Ufficio Comunale per il commercio o ai Vigili Urbani.
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