Un inquietante caso di promozione pubblicitaria che sfiora l’osé turba i bambini di passaggio. Accade a Ponte Milvio ed a segnalarlo a VignaClaraBlog.it è Alessia S. alla quale lasciamo la parola. “Sono la mamma di due bimbi (4.5 anni e 21 mesi) ed abito nei pressi di Ponte Milvio. Scrivo in quanto avrei necessità di un aiuto per capire come tutelare i miei figli e tanti altri bambini della zona dai messaggi un po’ distorti forniti da un televisore messo in esposizione da un negozio di lingerie recentemente aperto nel mio vicinato.”
“Mi riferisco – continua Alessia – al negozio in via Flaminia Vecchia 246 di abbigliamento intimo piuttosto osé che sicuramente non è l’abbigliamento che i nostri figli sono abituati a vedere indosso alle proprie mamme. Il negozio ahimè si trova in una zona molto frequentata da bambini perché proprio accanto ad un noto negozio di scarpe, con numerose marche per bimbi, ed una famosa gelateria.”
“Ciò che io chiedo, ma diverse mamme si sono lamentate per lo stesso motivo, è che qualcuno verifichi il video che viene proiettato 24 ore al giorno per accertare che sia conforme alle normative sulla tutela dei bambini e sulla decenza. Il video scorre su un televisore di circa 50 pollici installato sulla parete del negozio, lato via Bolsena. Non discuto il fatto che il negozio abbia la licenza di vendita e tutto il diritto di esporre la sua merce – incalza Alessia S. – ma proiettare h24 le foto delle modelle in passerella che indossano questa biancheria mi sembra veramente esagerato, soprattutto per il fatto che le foto sono molto esplicite.
Ad esempio, questa mattina alle 8.00 ho notato una foto che ritraeva solo i piedi della modella, con scarpe dal tacco alto e le mutandine color fucsia alle caviglie. Il tutto lasciava intendere che la modella stesse sfilando nuda”.
Non è difficile immaginare la scena. Già ci pare di vederla la bimba di passaggio che sgrana gli occhioni e si chiede perché quella signorina non si tiri su gli slip come fan tutte. Ma non avrà paura d’inciampare?
Alessia ci conferma la scena. “La mia bambina quando passa di lì si sofferma a guardare, il video ovviamente attrae tutti i bimbi, e mi chiede: mamma chi sono quelle signore? Sappiamo tutti che per la tv ci sono regole ferree sulle fasce protette, sappiamo che esiste una normativa sul buon costume e sulla decenza, sappiamo che la tutela dei minori viene sempre innanzi tutto – conclude Alessia – a chi dobbiamo appellarci per obbligare il negozio a non proiettare tale video? “
Abbiamo pubblicato questa lettera così come c’è giunta, senza dubitare in alcun modo della buona fede di Alessia, da mamma il suo unico cruccio è tutelare la freschezza dei pensieri dei suoi bambini. Non abbiamo visionato il video ma stando al racconto conveniamo con lei, ad ogni manifestazione ci deve pur essere un limite.
Edoardo Cafasso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Vorrei consigliare di portare il piccolo in vacanza sulle Dolomiti e sconsiglierei vivamente qualsiasi spiaggia, Fregene compresa, dove potrebbe vedere altre mamme o nonne giocare serenamente con figli e nipoti in top less o monopezzo o monokini (secondo l’età della mamma o della nonna) …ma consiglierei anche alla mamma in questione di aggiornare la sua biancheria intima perchè , da quello che dice mi sembra sia rimasta alle camicione con ricamato “non lo fo per piacer mio…” (peraltro oggi di gran moda con piacevole ironia)…
Cara Betty… vorrei semplicemente segnalarti che è bello immaginare senza dover per forza vedere. E soprattutto, se si è vermente belli e interessanti non è necessario “mascherarsi” a dovere. Pertanto, fossi, in te mi concentrerei sull’apprezzare maggiormente te stessa invece di disturbare chi ha il doveroso compito di crescere dei piccoli ed innocenti bambini.
Francesco , tento di capire cosa tu voglia dire nel tuo contorto e sgrammaticato ragionamento, anche se non è molto facile.Primo: dici sia meglio immaginare che vedere…benissimo allora il vedere non dovrebbe creare pulsioni malsane…ti ricordi il motto dell’Ordine della Giarrettiera? Secondo: io non vado a disturbare nessuno nel suo privato , ma se uno scrive ad un giornale esce dal suo privato e si espone a critiche e giudizi ( cosa che ho fatto pure io). Ma una mamma tanto preoccupata della salute mentale dei figli non sa come distrarli o passare dall’altra parte del marciapiede (dove c’è la gelateria e ci sono i carabinieri) anziché soffermarsi a guardare questi video … (ma come può avere malizia un bambino di 21 mesi?? Se vede una mutandina giù al massimo può pensare che (oh !scandalo!) la signora in questione faccia pipì…)
P.S. Non hai poi idea di quanto io mi apprezzi sia moralmente che intellettualmente e , perchè no , fisicamente. Grazie comunque per il consiglio.
Betty, non sono una moralista ma non capisco proprio il tuo atteggiamento che invita a girare la testa dall’altra parte. Atteggiamento un po’ da struzzo, si comincia con un video un po’ scollacciato e poi si arriva a girare la testa davanti a fatti più gravi. Questo è il peggiore esempio che si possa dare a un bambino o a una bambina (a proposito la bambina della signora ha quasi 5 anni, leggi meglio l’articolo). Se a te piace metterti in topless sei libera di farlo, ma a quanto pare di femminilità e sensualità sai ben poco. Un topless su una spiaggia non ha nulla di erotico ed eccitante, mentre un abbigliamento intimo che lascia intravedere, che fa capire e non capire contiene un messaggio subliminale enorme.
Mi chiedo se tu abbia figli Betty, ma sono certa di no, una mamma con figli, puritana o no, col camicione da notte o in baby doll, non avrebbe parlato come hai parlato tu. Aspetta di avere figli e poi ci risentiamo.
Clara
ahahaahah Clara grazie!!!! Come è facile giudicare per stereotipi!!! Figli ne ho una , trentenne: Nè io nè lei ci siamo mai messe in top less…non faccio lo struzzo né ho bisogno di creare immagini e messaggi subliminali proprio per questo leggo come scorretto il vostro insistere a suggerire messaggi erotici subliminali (parole tue) nel suggerire il “ti vedo e non ti vedo..”.ma non credo che il problema della mamma in questione sia questo (due figli uno di 4.5 anni e uno di 21 mesi) bensì quello di non fare vedere ai suoi figli immagini scandalose di donne che sfilano in biancheria intima…il problema è questo non cosa sia più sexi…quella è un’altra storia…
ciao sono la figlia di betty, non che frequentatrice del negozio in questione, frequentatrice spesso del bigottismo infinito che la finta borghesia di molte “mamme di ponte milvio” ostentano con ignoranza e castrazione per loro stesse e per i loro figli.
Io di figli ancora non ne ho ma mi basta conoscermi e aver conosciuto il dramma che provoca un simile atteggiamento in una vita immatura come quella di un bambino perchè, aimè, quei bambini “vittime” sono oramai ultra trentenni pieni di problemi…non sai quanti.
Ringrazio mia madre che mi ha fatta crescere dentro “La Perla” dandomi la possibilità di apprezzare lo stile e l’eleganza. Dietro un mero completo intimo non si nascondono i disagi di cui parlavamo sopra, ma dietro all’imbarazzo di chi lo guarda allora si, davvero tanto.
La volgarità è tutt’altra cosa, quella cosa che si manifesta in maniera gratuita e fuori contesto, ostentata e forzata…il top less che avete citato, ad esempio.
Le cose che si vedono assumono il significato che vogliamo dargli. Mi chiederei piuttosto come mai tanta paura di fronte all’interpretabile…
Un saluto
Francesco,
non credi sia esattamente il contrario? forse perchè non sei donna ( almeno il nome lo farebbe pensare) non immagini che apprezzare se stesse ti permetta di non scandalizzarsi di fronte al bel corpo o alla sensualità di una donna in intimo, purchè non sia volgare è ovvio. Al contrario chi non ne è in grado generalmente è piena di invidia e nelle donne l’invidia, quando c’è, è davvero una gran brutta bestia.
Cara Giorgia,
trent’anni fa lo scenario culturale era del tutto diverso. Ma ahimè dalle tue parole stereotipate di culturale io non intravedo nulla… mi piacerebbe sapere tu cosa ne sai veramente di borghesia. Comunque sembra abbastanza evidente che le difese sia tue che di tua mamma sul negozio in questione siano di che abbia un vero interesse commerciale nel negozio (proprietarie?). Altrimenti, veramente non è comprensibile la vostra posizione.
A mamma Betty e figlia Giorgia: premetto che oltre che mamma sono anche nonna e dunque so di che parlo. Il vostro tergiversare da un argomento all’altro serve solo a non dare una risposta alla domanda al centro della discussione: quelle immagini possono turbare i bambini che vi passano davanti ? Se si il televisore va tolto, se no può restare lì. Ma con la stessa logica con la quale vengono rimossi i manifesti pubblicitari volgari, non devo essere io o voi a decidere se turbano o no ma devono essere gli istituti preposti.
A Alessia: ti suggerisco di rivolgerti ad una associazione consumatori, per esempio il movimento difesa del cittadino di cui si parla in un altro articolo di questo blog, quello sui problemi di via volusia e del raccordo anulare, piuttosto che fare un esposto ai vigili urbani di via caprilli.
Per il resto sono d’accordo con Francesco, anche a me questa difesa di ufficio delle due signore mamma e figlia mi sembrano molto ma molto interessate… se è così ditelo, ci fate più bella figura !
buona giornata a tutti. Clara
salve, sono un medico psichiatra infantile, nonchè psicologo. A valle della mia esperienza mi permetto di dire che l’immaginazione dei bambini va ben oltre l’estetica e che nonostante ciò il bambino ha un estremo bisogno di “aggiornare il proprio catalogo di esperienza visiva”. Nel nostro paese l’ignoranza da una parte ed un falso perbenismo dall’altra, ci costringono in un mondo in cui l’abitudinarietà rimane l’unico atteggiamento possibile. In rari casi accade che una “disordinazione urbana” turbi il nostro rigido mondo interiore, e allora ci ribelliamo, perchè diversamente dovremmo rimetterci in discussione e questo spaventa. Ai bambini ciò non accade, i bambini sono flessibili ed anzi hanno un estremo bisogno e sete di esperienze. Consiglio alla mamma: cara Clara, non temere, i tuoi bambini ne sanno più di te 🙂
Salve Sergio
senza nessuna polemica ma mi permetto di dissentire.
Se i bambini fossero in grado di discernere tra il bene ed il male nelle le esperienze alle quali partecipano non ci troveremmo davanti a tanti problemi nella nostra società.
Le sue affermazioni inoltre confuterebbero il fatto che l’ambiente ed il contesto sociale nel quale crescono non ha nessuna influenza nel loro carattere.
Non sono personalmente d’accordo.
Sergio, condivido pienamente il tuo giudizio, tra l’altro autorevole, per gli altri …tirem inanz si dice dalle mie parti 🙂
Comunque per tranquillizzare le signore in questione io non mi servo in quel negozio (purtroppo uso solo La perla ) , non ho interessi personali in quel settore… mi occupo di arredamento, oggettistica e egittologia e mia figlia di comunicazione…ma, ribadisco …tirem inanz
Penso che sarebbe meglio evitare che i nostri figli, già bombardati da falsi modelli e coinvolti involontariamente in situazioni assolutamente non idonee alla loro età, si trovassero di fronte a scelte imbarazzanti o addirittura ad essere obbligati a cambiare strada per non incorrere in situazioni spiacevoli…. Ci sono poi sempre gli estremi del Codice Penale da rispettare (non a caso le vetrine dei sexy shop o dei locali che possono non corrispondere al “comune senso del pudore” devono essere oscurate!!).
Un consiglio alle signore proprietarie: vista la NON felice tradizione commerciale del locale in cui avete avviato la vostra attività, sarebbe forse opportuno non inimicarsi possibili clienti 😉
..tanto rumore per nulla…i bambini NON sono delle tavolette di cera passivamente esposti …dovremmo allora anche evitare di passeggiare in Piazza all’ora dell’aperitivo,con spettacolini dal vivo…spegnere la televisione….coprire le gambe ai tavoli….ciò che i bambini “vedono” veramente,è la coerenza interna,ciò che li spaventa è un adulto che dice una cosa e ne fa un ‘altra….
mamma di Ponte Milvio
Riassumendo la discussione, questo nuovo negozio di biancheria intima pubblicizza la propria merce con video giudicati da una mamma di due bambini piuttosto piccoli come “turbativi” dell’innocenza delle creature.
A parte la preoccupazione della signora che sinceramente mi pare eccessiva (non si è mai sentito di incubi notturni di bambini a base di biancheria intima!), allora quello che si vide in televisione in “fascia protetta”? (ma quali regole ferree!) E quello che si sente semplicemente guardando il telegiornale e le varie trasmissioni pomeridiane (tutta la storia, per esempio, delle tre povere adolescenti, descritte con dovizia di particolari morbosi, cadaveri violati, ragazzine violentate, corpi decomposti)?
La signora potrebbe dire: i miei figli non guardano la televisione (e difficilmente le crederei). Però in famiglia mi rimane difficile pensare che il televisore rimanga sempre spento in presenza dei bimbi!
Bene, allora andando semplicemente a spasso per strada (evitando il famigerato negozio). Parliamo dei cartelloni pubblicitari. Ve la ricordate la modella anoressica? Mia figlia, un pò più grandicella dei suoi all’epoca, si impressionò grandemente, ma questo è diventato però spunto di conversazione tra noi.
Anche le pubblicità dei film che danno al cinema a volte sono disgustose, penso a quelli dell’orrore, con teschi zombie e pezzi di cadaveri (si, alcuni me li ricordo bene perchè fecero impressione anche a me!)
E’ molto difficile preservare i bambini da scene e situazioni ben più scabrose di un paio di mutandine calate e reggiseni osè!
Dovrebbero vivere in una bolla di cristallo. Per esperienza personale, quello che comunque veramente spaventa e turba i bambini sono le immagini di violenza, quelle si che le capiscono bene! Non sono toccati dalla malizia che noi vediamo in certe situazioni, se poi non siamo noi a vederci qualcosa di male e a trasmettergli sensazioni di disagio. A mio modesto parere siamo noi adulti che associamo la biancheria intima alla sessualità trasgressiva ed esplicita che ci scandalizza! Che volete che capisca un bimbo di 21 mesi al riguardo (ma neanche una di 4!). E cara signora, se sua figlia proprio non riesce a distogliere l’attenzione dai video incriminati, e lei non riesce ad evitare di passarci davanti (e non vedo perchè dovrebbe cambiare strada) risponda serenamente che è una modella che sfila per una linea di biancheria intima molto elegante (e via che non c’è niente di male in questo!).
Vergognoso, bisogna tutelare i minori da queste pubblicità.
Siamo talmente assuefatti, in Italia, all’invadenza di pubblicità su manifesti, in TV, ora anche con video nelle vetrine, con immagini lesive della dignità delle donne, che si discute in proposito come su questo BLOG , con molti pareri favorevoli.
Ma siete mai stati all’estero? Non dico in Svezia, ma in Francia?.
Vi rendete conto di come influisce questo deprecabile fenomeno sulla cultura delle persone? E pensare che Roma è tra le città che si dichiara contro questo tipo di pubblicità.!
Il confronto sta diventando interessante, aggiungo solo una considerazione, in questi casi sicuramente non si trova un punto di incontro, se esistono delle regole in materia basta contattare una associazione di consumatori ed esporgli il problema, sicuramente indicheranno la strada giusta per risolvere il contenzioso applicando la legislazione in materia.
Buona giornata.
esatto…andiamo avanti.
Continuo a passaggiare a ponte milvio in grande tranquillità facendomi turbare da tutt’altro e mi auguro la signora clara e il signor francesco si rasserenino tentando anche di leggere attentamente quello che ho scritto perchè mi sembra non abbiano afferrato un tubo, troppo presi dalla lora avidità di contrasto.
Ciao a tutti
Carissimi tutti,
ma qualcuno di voi ha visto le foto in questione?Mi sembra di no! Io sono passata oggi!
Primo: non è un video ma sono delle foto normalissime di modelle in lingerie molto sofisticata, secondo:sono completamente coperte e non c’è nulla di osè.
Non si vede un seno,non si vede un sedere!
La foto incriminata ritrae solo due piedi con le scapre e una mutandina fuxia neanche sexy!
Terzo:se la signora ritiene osè la biancheria raffiguarata in quelle foto, riterrà la biancheria di yamamay e intimissimi da sexy shop ,perchè sicuramente più volgare di quella che ho visto lì.
Forse la signora ha qualche problema personale con la sua femminilità e probabilmente farebbe bene a rinnovare la sua biancheria magari proprio in quel negozio, che così sexy non é, visto che è tutto rosa e sembra un negozio di caramelle!
…ma dai…!!!! Solo la vetrina sembra un negozio per ….escort…. (e non mi riferisco all’automobile..!!). Che cattivo gusto…pessima scelta…..ma avete chiesto in giro?
che cafonata di negozio ….!!! Oltretutto collocazione assurda…!!!
Cara Donatella,ma l’ hai visto il negozio?!
E’ fighissimo una boutique come se ne vedono solo a Londra o Parigi!
Forse tu non hai possibilità di andare all’estero e questo mi dispiace molto per te, ma se vedessi Victoria’s secret penseresti di essere capitata in un sexy shop?!
Io non so che escort conosci tu,ma in vetrina ci sono pacchetti di caramelle e stampelle…fai tu!
Io non credo che le Escort del Berlusca andrebbero in giro con calzoncini fuxia e mutandoni regalando caramelle?!
quanto siamo puritani !!! o meglio dire falsi puritani!!! andiami in chiesa a batterci il petto eppoi ….. peggio di prima ! perchè tra p.milvio e vigna clara non esistono escort ? Ci sono quelle riconosciute e quelle che lo sono per divertimento o perchè stufe della loro agiata vita! e allora facciamo chiudere il negozio per vetrine oscene … magari la vostra invidia e che il negozio in questione non ha taglie per tutte … ! oltretutto care signore e signori la vetrina in questione non è su una via centrale, e quando c’è sole non si vede proprio niente! censuriamo magari altri tipi di pubblicità che sono molto più dannosi e offensivi.
Quello che più mi meraviglia è che non ci si rende conto che viviamo all’interno di una comunità dove la libertà dell’uno finisce dove inizia quella dell’altro. Sicuramente nelle vetrine e nel video non c’è nulla di scandaloso e forse si è un po’ esagerato ma che fine ha fatto il rispetto per le idee e la sensibilità altrui? Siamo convinti che democrazia e libertà siano fare, dire e mandare in onda qualsiasi cosa: mi è capitato di vedere per caso qualche minuto di Grande Fratello con zotici maleducati che si alitano sulla faccia, si prendono a spintoni e vomitano dalla bocca, invece che parole, spazzatura. Uno spettacolo indegno.
Se questa è libertà……………..
Personalmente, a proposito di libertà personale, credo che basterebbe non guardare le cose che ci danno fastidio, visto che in fondo nessuno ci obbliga.
Il Grande Fratello mi disgusta fortemente? Nessuno fin’ora mi ha legata ad una poltrona davanti alla TV con apparecchio per tenere aperti gli occhi stile “Arancia meccanica”. Io non lo guardo e basta, così non mi si turba la sensibilità (e soprattutto il buon gusto)!
Trovo che la vetrina sia offensiva per la mia morale? Tiro dritto, non la guardo e non entrerò mai nel negozio a comprare biancheria intima caramellosa.
Allora, caro Francesco, tirare in ballo valori quali la democrazia davanti alla vetrina di un negozio di intimo mi sembra francamente eccessivo.
La discussione è divertente, e mi piace partecipare, però il tono deve rimanere leggero.
Non tiriamo in ballo la democrazia e la libertà, che sono valori spendibili per discussioni di ben altra valenza!
Buon Natale a tutti (e, a proposito, signori uomini, non regalate biancheria intima alle vostre compagne, che tanto non ci azzeccate mai!)
A parte questo ultimo commento di Lucia molto pacato ciò che mi stupisce di questo lungo dibattito sono le opinioni di alcune commentatrici che si sbracciano a difendere il negozio e la relativa pubblicità. Facile pensare che siano cointeressate, magari proprietarie o amiche delle proprietarie o commesse, perchè se non fosse così non riesco a spiegarmi come delle donne possano apprezzare l’utilizzo del loro corpo come mezzo pubblicitario. Se avessero trovato altre motivazioni non avrei scritto questo mio commento, ma proprio non capisco come possano esaltare la mercificazione della dignità femminile. Qualcuno, anzi qualcuna me lo può spiegare ? Possibile che debba essere un uomo a fare il femminista difendendo la femminilità ? Grazie.
PS per Lucia: non sono d’accordo sul voltare la testa, se ritieni che una cosa sia di pessimo gusto va deprecata e non ignorata.
Hai raione Lucia e voglio proprio seguire il tuo consiglio: la prossima volta che mi troverò ad assistere ad un fatto che mi disgusta fortemente (ad esempio un prepotente che picchia qualcuno, magari una donna, o un ladro che sta scippando una vecchietta o un cretino che picchia il suo cane) mi volterò da un’altra parte e tirerò diritto.
Buon Natale anche a te sperando che il tuo uomo quest’anno finalmente……ci azzecchi!
L’importante che uno stato garantisca la libertà di pensiero e di espressione.
In tale contesto di libertà collettiva, si inserisce poi quella individuale dettata dalla propria etica e dal buon senso. In virtù proprio del buon senso, non mi sembra che gli esempi riportati da Francesco si possano accostare all’ argomento di cui si sta dibattendo.
L’offerta di certi spettacoli in televisione o di altre manifestazioni giudicate immorali, non impedisce alle persone di sottrarsi all’accettazione dell’offerta medesima.
Purtroppo la forza del quinto potere, ovvero della televisione, è stata talmente grande da ingenerare il malcostume nella nostra collettività.
A dire il vero, a me infastidisce di più lo spettacolo inverecondo offerto dai nostri politici che sono persone che ci dovrebbero rappresentare e nel contempo mi crea più imbarazzo spiegare ai miei figli perchè un domani avranno difficoltà a trovare un lavoro, una casa, una collocazione dignitosa nell’ambito di questa società.
Consiglio a tutti di rileggere il commento del mio collega e carissimo amico Sergio, poco più sopra. Direi che centra esattamente il problema…non perchè sia mio amico 🙂
Francesco caro, te l’ho detto che tu confondi i piani!!!
Un conto è discutere del buon gusto della vetrina di un negozio di mutande e altri generi di conforto, un conto è il disgusto (solo questo?) di fronte ad un atto di delinquenza!
Che cavolo centra, me lo devi spiegare a questo punto, la vecchietta scippata e le altre amenità da te citate, con un paio di mutande rosa lasciate scivolare per futura immaginazione del maschio italico?!
Ariconfondi il cattivo gusto (la cui percezione poi è sempre una cosa soggettiva) con la coscienza civile che tutti dovremmo avere ( e a buon bisogno anche dimostrare di avere!).
Ti faccio un esempio semplice semplice, e anche un pò disgustoso: se incrocio sul marciepiede, mentre cammino per i fatti miei, uno che si “scaccola” (scusatemi il termine, ma così si capisce), io “mi disgusto” pure, ma mi limito a girare la faccia dall’altra parte e non dico niente (se quello fa schifo per me sono solo affari suoi). Se, sempre camminando sul marcipiede per i fatti miei, vedo un adulto che prende a ceffoni un bambino, io intervento (mi è già successo). Ma non dico questo per far capire quanto sono brava, perchè credo che al posto mio chiunque sia dotato di un minimo appunto di coscienza si senta in dovere di intervenire. E con questo ho rimarcato, sempre a parer mio eh, la differenza tra le due azioni e per oggi passo e chiudo.
Aribuon Natale a tutti!!!
Lucia cara, anch’io voglio chiudere, in fin dei conti è Natale. Mi rimane il dubbio se le caccole o la cattiva televisione (o la “disordinazione urbana”) siano la stessa cosa. Auguri a tutte.
Interessante….
Premetto di non aver visto questa famigerata vetrina (toccherà farlo prima o poi). prendo quindi per buona la descrizione fatta da Cristiana, perché accurata e non smentita. Faccio solo due considerazioni.
La prima in merito alla più volte citata mercificazione del corpo o della dignità femminile. Io sono sicuramente d’accordo che sia deprecabile usare il corpo di una procace modella per pubblicizzare una marca di gomme americane, uno yogurt o per attrarre pubblico ad un salone internazionale dell’auto, ma qui si sta parlando di reclame di abbigliamento intimo femminile, chi diavolo dovrebbe indossarle queste mutandine per mostrarne foggia e linea? O vogliamo vietare la pubblicità di qualsiasi capo di intimo? Tra l’altro, negli ultimi anni anche l’intimo maschile è entrato prepotentemente nel mercato pubblicitario, quindi, chi ha questo tipo di convincimento, dovrebbe più correttamente parlare di mercificazione del corpo, senza aggiungere il genere. Mi domando poi come fa, chi si scandalizza in modo a mio avviso eccessivo e ingiustificato, a gestire la presenza di riviste dentro casa; non parlo specificatamente di quelle di moda, ma di qualsiasi settimanale a larga diffusione, compresi quelli venduti in abbinamento a Repubblica o al Corriere, che hanno decine di pubblicità di quel tipo. Che fa, le nasconde sotto il materasso come se fosse un Playboy per non farle sofgliare inavvertitamente dalla figlia?
Secondo: dalla lettura di alcuni commenti mi sembra che emerga un parallelo a mio avviso sbaglato e assolutamente deleterio tra l’immagine di un corpo nudo e un’immagine osè o pornografica. Cosa c’è di più naturale di un corpo umano? E’ evidente quanto un’immagine pornografica possa creare uno shock in bambini e bambine, che vanno quindi giustamente tutelati da ciò. Ma se un bambino rimane turbato nel vedere un corpo umano credo che i genitori dovrebbero porsi qualche domanda sull’efficacia e la correttezza della loro azione educativa. Provate a portare i vostri figli piccoli in una spiaggia naturista, non quei posti per scambisti, ma quei luoghi per famiglie come ce ne sono a centinaia in Francia, Spagna, Croazia, ecc. Probabilmente voi per un po’ vi sentirete a disagio, ma quasi sicuramente noterete che i vostri figli non lo saranno affatto…. ovviamente se non sono già stati “indottrinati” e forzatamente indotti a pensare che in un corpo ci sia qualcosa di sbagliato e di peccaminoso in sè.
In fondo mi trovo d’accordo con Maria Antonietta e altri: ci sono spettacoli ben più osceni di un reggiseno, che vanno in onda quotidianamente e per i quali non esiste alcuna fascia protetta…
Cari tutti….
leggendo i commenti mi sento di dire… dato che è Natale: il mondo è bello perchè è vario!!!!… tuttavia mi sento di dire anche che le donne che hanno scritto hanno fatto proprio una brutta figura Mentre sono positivamente colpita da alcuni commenti maschili (medici, se veramente lo sono ma mi augurerei di no, esclusi)…. comunque ci tengo a segnalare che il negozio in questione, ha caricato un nuovo video con foto molto più soft (certo de gustibus non dispitandum est…) in cui, tra l’altro, è stata eliminata la foto incriminata… insomma, come dire…. forse Babbo Natale ha fatto mettere una mano sulla coscienza ai proprietari? O come molto intelligenemente quelcuno ha detto: hanno capito che non è una ottima strategia commerciale quella di inimicarsi un certo target di clientela? Saluti a tutti!