Gli spettacoli da martedì 25 a domenica 30 maggio – Sono passati ormai poco più di vent’anni da quando Renzo Arbore, grande appassionato di tutta la musica e profondo estimatore della canzone napoletana volle inseguire un suo personale “sogno”: quello di far nascere una sua orchestra, un’orchestra “italiana” con chitarre, mandolini, voci e cori dei musicisti, percussioni, fisarmonica e tastiere, per rilanciare in Italia e all’estero la musica partenopea.
Interessante la ricostruzione sul sito de Il Sistina. Partito dal modello un pò naif delle orchestre napoletane, quelle dei primi del ‘900, dove le voci ricche di pathos dei cantanti si sposavano con i ritmi coinvolgenti delle strade di Napoli, recuperato in prima fila il suono dei dimenticati mandolini, Arbore si diverte anche a sperimentare originali contaminazioni con alcune sonorità e ritmi: rock, blues, country, reggae, sudamericani. Immesse così nuove energie ritmiche a supporto di inedite ed accattivanti sonorità, Arbore e L’Orchestra Italiana riescono a riportare all’attenzione del grande pubblico, italiano ed estero, la melodia classica napoletana come musica di “oggi”, ancora viva e capace di esprimere le emozioni più intense e travolgenti. Impresa non facile nè scontata, semmai controtendenza.
Nelle mani di Arbore e dei suoi 15 talentuosi musicisti (tutti grandi solisti del proprio strumento) sono tornate così a risplendere di nuova luce alcune preziose gemme di questo patrimonio, in una costante rivisitazione in cui viene esaltata la poesia, il divertimento, la straordinaria “bellezza”, la “contem¬poraneità”. Ricordiamone alcune: “Era de maggio”, “Voce ‘e notte”, “Luna Rossa” “Malafemmena”, “Dicitincello vuje”, “Reginella”, “Munasterio ‘e Santa Chiara”, “Comme facette mam¬meta”, “Aummo… aummo”, “‘O Sarracino”, “Chella lIà” etc. ma anche “Silenzio cantatore”, “Scetate”, “Mandulinata a Napule”, “LI’arte d”o sole”, ”l’ te vurria vasà”, “Na sera e maggio”, “Canzone appassiunata”, “Canzone Marenara”, “Te voglio bene assaje”, e tante altre “prudentemente” rivisitate. Grandi anime e voci ispiratrici quelle di Roberto Murolo e Renato Carosone, affettuosamente ricordate da Arbore in ogni suo concerto.
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