“Mai nessuno era arrivato a tanto, anche solo ad immaginare di costruire dentro l’ippodromo di Tor di Quinto con la scusa delle Olimpiadi del 2020” Così si esprime Italia Nostra in relazione al progetto (leggi qui), annunciato ieri dal Sindaco Alemanno, di costruire il nuovo villaggio olimpico sull’area dell’attuale ippodromo militare, qualche centinaio di metri dopo Ponte Milvio.
“La Valle del Tevere, fiume millenario sacro a Roma, prima di Ponte Milvio offre ancora spazi memorabili di natura e bellezza. E’ dal 1990 che milioni di romani amano percorrere, anche per questo, la pista ciclabile Ponte Milvio-Castel Giubileo ed è passando accanto all’Ippodromo di Tor di Quinto che si compiacciono di vivere, nonostante tutto, in questa città. Ad essi – prosegue la nota – si apre infatti uno spazio immenso di natura entro il grande circuito dei cavalli, con prati, alberi, architetture e paesaggio, chiusi nello sfondo dai pini del Monte delle grotte.Questa è veramente ancora Roma.”
“I vincoli che proteggono l’ippodromo sono evidenti atti dovuti per conservare per il futuro queste straordinarie visuali. Siamo convinti che siano inderogabili per un Ministero dei Beni Culturali, che sembra proprio in questi giorni risvegliarsi da un lungo letargo tutelando l’Agro romano. Ma di una cosa – incalza Italia Nostra – in questo caso siamo certi: i romani non perdonerebbero un simile colpo di mano contro il patrimonio pubblico, dove compaiono già nomi di costruttori, di privilegiati destinatari di case semigratuite , di regole che si infrangono inopinatamente…un copione che sono stufi di leggere da quando, nelle ultime elezioni comunali, hanno votato per cambiare”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
E MO BASTA come si dice a Roma
Prima il progetto di parcheggi sul verde a Piazza Jacini
Poi la distruzione dell’Area Golenale Tra Ponte Milvio e Ponte Bianco
A seguire la chiusura degli accessi del Parco dell’Insugherata
E ancora la cementificazione dell’unica area verde del Fleming.
Nell’aria la ventilata cessione del Parco di Tor di Quinto ai privati per farci un bar ristorante.
E ora questa chicca di un Villaggio Olimpico sulla riva del Tevere.
ALEMANNO BASTA
MA QUESTO VERDE TI FA TANTO SCHIFO!!!
SOCIETA’ CIVILE, SPORT O BUSINESS?
Nel Comitato Promotore delle Olimpiadi 2020 a Roma (alle quali sono contraria, per ampie motivazioni che volendo posso dichiarare e documentare) sono chiamati a partecipare rappresentanti del mondo industriale e dei costruttori, tredici nomi DI PESO: Aurelio Regina (presidente Unione Industriali), Andrea Mondello (presidente camera di commercio); Alitalia, Ferrovie dello Stato, i petrolieri dell’API, i grandi scommettitori di Lottomatica, Bulgari, la Jumbo Grandi Eventi (che pare vanti un credito a rischio di 8 milioni di euro contratti con i mondiali di nuoto), la RAI, Mediaset, Medusa Film, Azzurra Caltagirone (editore del Messaggero), ecc. ecc.. SEMBRA IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI UNA SOCIETA’ QUOTATA IN BORSA PIU’ CHE UN COMITATO PROMOTORE DI UN EVENTO SPORTIVO
Faccio una proposta al sindaco che vanta un progetto ecocompatibile e rispettoso della società civile: nel Comitato – per garantire la trasparenza e la partecipazione ai sensi anche di quanto previsto dal Regolamento di partecipazione comunale – faccia partecipare a pieno titolo anche un rappresentante autorevole di Italia Nostra, uno di Legaambiente (o altra organizzazione ambientalista qualificata) e ALMENO un rappresentante di cittadini a garanzia che siano tutelati anche gli interessi REALI della società civile, e non solo quelli PECUNIARI dei palazzinari e dei media.
Non dimentichiamo il circolo di tennis, il giostraio ed l’edicola che si sono privatizzati un bel pezzo ciascuno dell’unico parchetto di Vigna Clara, il parco della Maratona.
Io dico che sarebbe anche ora di modernizzarla ‘sta città. Ogni volta che a Roma si sente l’esigenza di costruire qualcosa c’è sempre qualche naturofilo o fossilofilo che protesta perchè si “cementifica” o si rovinano “monumenti storici” che spesso altro non sono che sassi.
Per fare grandi fiere è un problema, per costruire grandi edifici, magari perfino piccoli grattacieli è un problema, per fare nuovi musei moderni è un problema, per fare strutture speertive è un problema, per fare nuove strade, magari sopraelevate per snellire il traffico, è un problema, per fare metropolitane è un problema.
I ROMANI sono del 2010, non solo quelli dei secoli e millenni passati. Rispettare la natura e la storia si, ma MAI a discapito del presente e del futuro!
Detto questo, nel merito, tor di quinto non mi pare il luogo logisticamente migliore dove far svolgere attività “congestionanti” come le Olimpiadi. Certo, sarebbe un’ottima occasione per riqualificare tutta la zona però.
Secondo me gli abitanti del XX Municipio non dovrebbero essere contrari, ANZI, dovrebbero dire SI a patto però che vengano costruiti stabilmente anche servizi e strutture che possano riqualificare definitivamente il XX Municipio anche sotto aspetti non prettamente “sportivi”. Insomma “io do una mano a te facendoti fare le olimpiadi, tu dai una mano a me rimettendomi tutto a posto”.
nella sua testa roma fin dove dovrebbe arrivare? dove la finiamo la città? a viterbo?
ma non potete cambiare lavoro maledetti palazzinari?
le consiglio di andare a fare un giro sulla ciclabile che attraversa la zona dell’ippodromo, e poi di tornare qui a ripetere le stesse cose.
saluti,
un bieco e ottuso naturofilo
@ fede: ma non si rende conto che quelli che dovrebbero “metter tutto a posto” sono gli stessi che hanno causato il degrado ? La riqualificazione dovrebbe essere indipendente dalla destinazione temporanea a “villaggio olimpico”, non trova?
Leggendo il post di Fede mi vengono in mente solo quattro parole:
ignoranza, ingenuità, stupidità e malafede.
Mi auguro che nel suo caso ci si possa limitare alle prime due.